L’albergo (l’Hotel Palladio) è carino, lindo e
ordinato, molto comodo per visitare Venezia perché proprio davanti ha la
fermata dell’autobus diretto a Piazzale Roma, oppure si può usufruire per
l’andata del servizio navetta fornito dall’albergo; unico neo gli orari della
navetta che coincidevano con quelli del pulmann (quindi non fornivano una
valida alternativa) e non prima delle 9.30.
Il primo giorno è stato dedicato alle isole:
soprattutto Murano, un gioiellino, con le fornaci dei soffiatori di vetro. La
visita ai laboratori con dimostrazione è a pagamento, più o meno 2€ a testa,
cosa che sinceramente ho trovato un po’ eccessivo, non tanto la cifra ma il
voler spremere il turista in ogni modo.
A parte questo Venezia rimane sempre meravigliosa
e anche facilmente percorribile: la linea di navigazione è molto ben
organizzata, i traghetti sono frequenti e puntuali e il personale di solito gentile
e paziente. Consiglio di fare l’abbonamento a tutti i traghetti, che vale dalle
12 ore in su, compresi gli autobus per l’albergo.
Dopo aver esplorato le isolette, ci siamo
concentrati sul cuore della città: piazza S.Marco con i portici, la Basilica e
il Palzzo Ducale a far da contorno; come al solito era piena di piccioni e
turisti giapponesi. Imperdibile la salita al campanile con vista a 360° sulla
città.
Nei dintorni della piazza, addentrandosi un poco
per le calli, si può raggiungere l’Harry’s Bar… e non aggiungo altro.
All’ora di pranzo, stremati, dal caldo ci siamo
fiondati in uno dei localini nei dintorni del Museo Navale: Fantàsia. Un
ristorante-pizzeria che fa parte del progetto della onlus UNIAMO F.I.M.R (federazione italiana malattie
rare) che si prefigge di dare speranza e dignità alle persone diversamente
abili attraverso l’inserimento lavorativo. È un locale come ce ne sono tanti,
ambiente carino e rilassante, pizza buona, nonostante il forno elettrico e
personale efficiente e cordiale … forse non è poi così normale tutto ciò … anzi
è proprio speciale, in tutti i sensi.
Addentrandoci per le calli siamo sbucati
nuovamente in piazza S. Marco, foto di rito con i piccioni poi di nuovo a zonzo
fino al Ponte di Rialto.
L’albergo è di un lusso disneyano, stanza enorme e
“caramellosa”, musichine e marcette senza soluzione di continuità, personale
iper sorridente, iper gentile, iper servizievole. Prezzemolo che salta fuori
dietro ad ogni angolo, vero e dipinto. Per
non parlare poi del parco: qui gli adulti non hanno il minimo potere
decisionale, anzi regrediamo all’infanzia immediatamente … purtroppo l’effetto
è temporaneo.
Se si hanno ancora le forze consiglio una capatina
a Peschiera. Il centro sul lago è molto carino, ci sono tanti bei negozi, bar e
ristoranti. E nugoli di zanzare!
L’ultimo giorno, visita al Gardaland Sea Life. Si
gira in un paio d’ore, ha vasche che ricostruiscono ambienti marini, lacustri e
fluviali del nostro paese con tante esperienze didattiche per i bambini. Oltre
a un tunnel che porta direttamente all’interno della vasca degli squali! Se si
azzecca l’ora giusta si può vedere il personale che da loro il cibo.
Lungo la strada del ritorno breve fermata a
Desenzano, altra bella cittadina affacciata sul lago. Poi … a casa L
Alla Malcontenta, poco distante dall’albergo, c’è
una pizzeria-ristorante che oltre a ottime pizze propone anche tanti piatti di
pesce fresco.
Noi ne abbiamo approfittato: linguine allo
scoglio, fritto misto (leggerissimo) e spaghetti alla busara o buzara.Io conoscevo gli scampi alla buzara, credendolo un piatto croato-istriano, in realtà fa parte anche della tradizione veneta e friulana, ma dopotutto l’Istria una volta faceva parte dell’Italia, no?
Comunque con questi scampi o gamberi ci si condisce anche gli spaghetti e ne viene fuori un piatto davvero gustoso e piacevolmente piccantino.
Appena tornata a casa ho subito cercato di rifare la ricetta, anche se avevo gamberi congelati. (Ma qui in montagna … insomma i gamberi d’alpeggio ancora li devo trovare J).
SPAGHETTI ALLA BUZARA.
Ingredienti per 3 persone:
240g spaghetti,300g gamberi grossi (i miei erano congelati e quindi senza testa),
½ cipolla bianca piccola,
2 spicchi d’aglio,
1 bicchiere di vino bianco,
5-6 cucchiai di salsa di pomodoro,
10 pomodorini ciliegini (se avete i pachino è meglio),
1 peperoncino,
prezzemolo,
olio extra vergine di oliva, sale.
Fate scaldare 3 cucchiai di olio con gli spicchi d’aglio
spellati, unite i gamberi e fateli rosolare a fuoco vivo per un minuto. Bagnate
con il vino e fate asciugare 3-4 minuti.
Prelevate i gamberi e sgusciateli tenendone
qualcuno per la decorazione. (Se hanno le teste passatele con i gusci con un
passaverdure, ottenendo un sughetto che rimetterete nella padella)
Nella stessa padella col fondo di gamberi, mettete
la cipolla tritata finemente, la salsa di pomodoro, il peperoncino e qualche
cucchiaio di acqua. Fate cuocere per 5 minuti, poi unite i gamberi sgusciati e
i pomodorini tagliati a spicchi. Fate saltare a fuoco vivo per 2-3 minuti,
regolate di sale.
Cuocete gli spaghetti al dente e fateli saltare
nella padella col sugo, guarnite con i gamberi tenuti da parte e prezzemolo
tritato a piacere.
Naturalmente la quantità di peperoncino dipende
dai gusti, ma un po’ piccanti devono essere.
Inoltre il sugo deve essere abbondante, io sta
volta ho esagerato con la pasta, ma erano buoni ugualmente.
Servite tenendo a portata di mano dei tovagliolini
per salvare i vestiti … schizzano leggermente!
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RispondiEliminaCiao Manuela! Tutto perfetto! Non hai sbagliato nulla!
RispondiEliminaVoglio solo aggiungere qualche precisazione sulla busara. Le origini della busara risalgono alla Serenissima Repubblica di Venezia che a quel tempo arrivava fino all'attuale Croazia. Sembra che il nome busara derivi da un rudimentale coccio utilizzato dai marinai della Serenissima sulle proprie navi per consumare il loro pasto. La busara viene fatta generalmente con gli scampi ed il sugo viene addensato con un po' di pangrattato. Per renderla piccante va aggiunta un po' di paprica! Gli scampi alla busara più buoni li ho mangiati in Croazia... Meravigliosi.
Grazie, mi fa tanto piecere che sei passata a trovarmi e soprattutto grazie per le tue precisazioni.
Eliminaso che si dovrebbero usare gli scampi ma non ne avevo ed era troppa la voglia di provare a rifare il piatto...nostalgia canaglia!
la ricetta l'ho ricevuta in loco, ma non mi hanno svelato il trucco del pangrattato! poi si è anche creata una diatriba su cipolla si o no, pomodori freschi o salsa... insomma io l'ho fatta come l'ho mangiata...scampi a parte.
ma sono certa che la riprovero ancora e ancora, ormai diventerà un must della mia tavola in tutte le versioni!