martedì 28 luglio 2020

IL RISO ROSSO DEI GULLAH GEECHEE: LA PROVA CREATIVA PER MTC


Eccoci alla prova creativa sul Red Rice dei Gullah Geechee, come da consueta tradizione dell’MTChallenge. Nel post precedente ho cucinato, insieme alla community, il piatto originale o almeno ci ho provato.
Per chi ancora non l’avesse assaggiato consiglio vivamente di farlo, non solo perché è un piatto abbastanza veloce da preparare o perché è un modo diverso per preparare il riso, ma soprattutto per il suo gusto caldo e intenso. È confortante.
È sentirsi a casa in un posto nuovo e lontano.



giovedì 16 luglio 2020

IL RED RICE PER MTC TASTE THE WORLD

È iniziata una nuova fantastica avventura targata MTChallenge che ci porterà in giro per il mondo alla scoperta di altre culture, tradizioni, storie ma soprattutto sapori e cibi, perché noi di MTC siamo soprattutto questo: degli incorreggibili golosoni.
Il progetto si chiama infatti MTC Taste The World. Sarà una sfida culinaria, come nella tradizione MTC, ma con una marcia in più.


venerdì 17 aprile 2020

LA CUCINA DEGLI SCARTI PER L’MTC. EDIZIONE SPECIALE

Ma anche per il ritorno del blog o almeno una puntata speciale anche di questo.

Non so se sarà un ritorno effettivo, la voglia di impiattare, fotografare,  scrivere e smanettare sul PC non è ancora tornata. Anzi è sempre stata la parte più faticosa.
Mi è sempre piaciuto mettermi alla prova con tecniche nuove, ingredienti particolari o ricette di altre culture. Anche se devo dire che ultimamente mi rifugio sempre di più sui binari più comodi e rassicuranti dei piatti di casa mia.
Sarà il periodo un po’ particolare, che richiede cibi confortanti.
E si che di tempo ne avrei per trafficare in cucina.
Comunque sia, oggi mi sono un po’ scrollata di dosso il torpore ed eccomi qui.


lunedì 6 gennaio 2020

I PICI AL RAGÙ E LA FESTA PER L’MTCHALLENGE

Ben trovati a tutti e buon anno!
A tutti quelli che qui ci sono sempre stati, chi mi ha seguito dall'inizio, chi si è aggiunto man mano e chi passa di qui saltuariamente o per caso.
Qualcuno ancora c’è. Anche se sono mesi ormai che non posto più nulla.
Tante cose mi sono successe, purtroppo anche di molto spiacevoli e pensavo davvero di non avere più la voglia e il tempo di portate avanti questo angolino web.
Invece eccomi qui.
C’è voluto un gruppo di amici di blog per farmi sciogliere dal torpore.



Gruppo di amici che, sebbene lontani, mi sono stati vicino in momenti dolorosi.
Questo gruppo è legato a doppio filo con l’MTChallenge, gioco culinario che ha segnato un’epoca. Gioco che è stato sia una sfida culinaria, sia una vera e propria Accademia di cucina e sia un momento di totale goliardia e leggerezza.
Anche se questo gioco è stato messo momentaneamente in pausa il gruppo è rimasto compatto, almeno quasi tutto.
Quindi oggi ci si ritrova a reti unificate a festeggiare l’anno nuovo insieme e a ricordare tutte le magnifiche sfide e ricette che si sono susseguite in tutti questi anni di MTC.
Ognuno di noi doveva “portare qualcosa” come in ogni festa fra amici che si rispetti, non una cosa qualsiasi bensì riprendere una sfida dell’MTC e rifare una ricetta, quella dello sfidante, una di quelle dei partecipanti o una personale ispirata a quelle.

Non ho avuto vita facile nello scegliere fra tutte le ricette che avevo a disposizione. Ho voluto rifare una sfida a cui non avevo partecipato, ma visto che ho iniziato dalla numero 30 ne avevo ben 29 tra cui scegliere, mica poche, una più interessante dell’altra oltretutto.

Alla fine ho scelto i PICI vanto della cucina toscana, proposti da Patrizia Malomo per la sfida n°26.
Perché è un piatto di festa per eccellenza, bello saporito e robusto come piace a me. Perché adoro impastare, soprattutto la pasta.
Perché la prima volta che li ho mangiati è stato a un raduno MTC a Siena, dove ho conosciuto un sacco di membri del gruppo, tra cui appunto la Patti.
Infine perché è da più o meno quel periodo lì, gennaio 2013, che ho iniziato a seguire MTC da spettatrice, poi ho aperto il blog e infine mi sono decisa a partecipare.
Più Amarcord di così.
La ricetta è esattamente quella della Patti, seguita pari pari.
Il ragù è molto simile nel procedimento, solo che invece della carne Chianina ho usato la Fassona Piemontese, per ovvie ragioni logistiche.
Inutile dire che abbiamo pranzato da Re e brindato alla salute di tutto il gruppo con un buon bicchiere di Barbera.
Buon anno a tutti, amici miei. Che sia un anno di serenità e salute, che abbiate tutto il tempo per godervi i vostri cari e le cose belle che vi circondano. Che abbiate idee e progetti e occasioni per realizzarli.

  




PICI
di Patrizia Malomo - Andante con gusto

La ricetta che segue è proprio la sua esattamente com'è scritta nel suo blog.

Pici per 3-4 persone:
200 gr di farina 00
100 gr di farina di semola rimacinata
2 generosi cucchiai d’olio extra vergine
1 pizzico di sale
acqua – qb –
Nota: La quantità di acqua è variabile dal tipo di farina che userete. In genere per questa quantità di farina un bicchiere o poco meno è sufficiente, ma sta a voi osservare quanta ne incorpora il vostro impasto per essere morbido e malleabile.
La proporzione dell'uso delle 2 farine è sempre 2:1, ovvero due parti di 00 ed una di semola rimacinata che conferisce struttura all'impasto. In questa maniera non avrete bisogno di uova.
Fate la fontana con le due farine miscelate. Versate l’olio, il pizzico di sale e cominciate a versare lentamente l’acqua, incorporando la farina con una forchetta. Attenzione al sale. Non esagerate perché questo indurisce la pasta.
Quando la pasta comincerà a stare insieme, cominciate ad impastare con energia utilizzando il palmo delle mani vicino ai polsi. Se necessario, aggiungete acqua o farina.
Piegate la pasta su se stessa come quando impastate la pasta all’uovo e non stirate mai troppo l’impasto per non sfibrarlo.
“Massaggiate” con energia per almeno 10 minuti. Ricordatevi che la vostra “palla” di pasta è una cosa viva, dovete volerle bene.
Dovrete ottenere una pasta liscia, vellutata e abbastanza morbida. 
Fate riposare una mezz’ora avvolta nella pellicola.
Quando la pasta è pronta, tagliatene un pezzetto e fatene una pallina, quindi sulla spianatoia stendetela con il matterello ad uno spessore di 1 cm. Con un tagliapasta o un coltello affilato, tagliate tante striscioline larghe c.ca 1 cm e coprite il resto della pasta con la pellicola affinché non si secchi. Cominciate a "filare" i pici, rollando la pasta con il palmo delle mani e contemporaneamente stirandola verso l'esterno.
Quando si tirano pici molto lunghi, la tecnica è quella di tirarli da un lato tenendo l'altra estremità con il palmo e piano piano allungandoli fino ad esaurire la pasta. Una volta tirato il vostro picio, fatelo rotolare nella farina di semola o di fioretto affinché non si appiccichi agli altri. Una pasta morbida e riposata si tira con estrema facilità. Alcune Note importanti mentre preparate i vostri pici:
1. Non vi si chiede di tirare pici lunghissimi. Onestamente lo fanno in pochissimi e alla fine la lunghezza non influisce sul sapore. Quindi non vi preoccupate di questo.
2. Ricordate che la pasta cresce nella cottura. Il picio non deve essere troppo grosso altrimenti vi troverete con una pasta grossolana. La dimensione corretta è più o meno quella del bucatino.
3. Il picio non è perfetto! Non deve esserlo.
La sua bellezza deriva da bozze, schiacciature, diametro irregolare.
Insomma, si deve sentire la mano della donna che li ha tirati. Inoltre, se vi si rompono mentre li fate, pace! Avrete dei pici cortini. Si mangia tutto! Non state a preoccuparvi del loro aspetto. Il picio è un canto all'imperfezione!
4. Ricordatevi di spolverare i vostri pici con farina di semola o fioretto una volta fatti. Smuoveteli ogni tanto nella farina per fargli asciugare e non appiccicarsi. E scuoteteli con delicatezza prima di immergerli in acqua.




Come potete vedere ho ancora tanto da lavorare perché i miei pici possano essere ritenuti accettabili, sono ancora un po’ troppo spessi. Forse la pasta doveva riposare di più e essere un po’ più morbida. Credo anche che sia per questo motivo che l'impasto ha reso meno del dovuto, infatti con queste dosi sono venute circa tre porzioni.

Un a volta  preparati, immergete i pici in abbondante acqua bollente salata e cuoceteli per qualche minuto, scolateli un po’ al dente e conditeli con il ragù.


Per il ragù, come lo faccio io di solito.
300g di carne macinata
200g di salsiccia piemontese spellata e sbriciolata
1 piccola cipolla
1 piccola carota
½ gambo di sedano
1 foglia di alloro
400g di passata di pomodoro
1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
1 bicchiere di vino rosso corposo tipo Barbera
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
Sale.

Tritate finemente il sedano, la carota e la cipolla. Fateli stufare a fuoco molto dolce in una pentola con l’olio d’oliva. Unite la carne e la salsiccia, mescolatele bene con una forchetta in modo da “sgranarle” e fatele rosolare per qualche minuto.
Bagnate col vino rosso e lasciate evaporare per un paio di minuti a fuoco vivace, mescolando.
Aggiungete la salsa di pomodoro, il concentrato e la foglia di alloro. Abbassate il fuoco e fate cuocere, semi coperto per circa 1 ora e mezza – 2 ore, mescolando di tanto in tanto. Se si asciuga troppo in fretta unite qualche cucchiaio di acqua o brodo vegetale, se alla fine è ancora troppo liquido proseguite la cottura per altri 15-30 minuti senza coperchio. Aggiustate di sale alla fine.