giovedì 16 luglio 2020

IL RED RICE PER MTC TASTE THE WORLD

È iniziata una nuova fantastica avventura targata MTChallenge che ci porterà in giro per il mondo alla scoperta di altre culture, tradizioni, storie ma soprattutto sapori e cibi, perché noi di MTC siamo soprattutto questo: degli incorreggibili golosoni.
Il progetto si chiama infatti MTC Taste The World. Sarà una sfida culinaria, come nella tradizione MTC, ma con una marcia in più.





Ogni mese ci daremo appuntamento per conoscere la tradizione gastronomica e la storia di una minoranza etnica, proveremo a rifare un loro piatto iconico, avvicinandoci così a metodi di cottura, ingredienti, accostamenti anche molto diversi da quelli a cui siamo abituati.
La seconda parte della sfida sarà una rivisitazione personale di questo piatto, cercando di rendergli omaggio senza stravolgere troppo o snaturare.

Si parte con il Red Rice dei Gullah Geechee, una comunità afro-americana che vive nelle zone costiere del South Carolina e Georgia.
Questo popolo discende direttamente dagli schiavi africani importati in America dalle zone del West Africa (Senegal, Gambia, Liberia, Costa D’Avorio) in quella vergognosa pagina della Storia che è stata la deportazione e la schiavitù.
I Gullah sono stati fondamentali per diffondere anche negli Stati Uniti la coltura del riso. I coloni infatti si resero subito conto che quelle terre paludose degli Stati del Sud erano adatte per le risaie ma non avevano le conoscenze e le capacità. Mentre nelle terre del West Africa il riso veniva coltivato già da millenni, non per niente erano chiamate la Rice Walley. Di conseguenza gli schiavi provenienti da quelle terre assunsero un ruolo primario per la coltivazione del riso, come forza lavoro ma soprattutto come tecnici esperti. Ben presto vennero lasciati da soli a gestire le piantagioni, mentre i padroni risiedevano nelle grandi città, ben più comode e confortevoli. Così la comunità Gallah crebbe ed ebbe modo di mantenere pressoché inalterate le tradizioni e la lingua fino ai giorni nostri.
Infatti sono la più africana fra le comunità afro-americane degli Stati Uniti e di enorme interesse per gli antropologi, i linguisti e gli storici del cibo.
Noi, che abbiamo fatto del cibo la nostra passione, non potevamo non interessarci a loro e alla loro cucina, frutto dell’integrazione col nuovo mondo mantenendo però salde le loro radici.
Quindi non ci resta che avvicinarci con rispetto a un loro piatto tradizionale immancabile in tutte le feste della comunità Gullah: il Red Rice, riso rosso. La ricetta è tratta da Jubelee di Toni Tipton-Martin.
Per conoscer meglio la storia dei Gullah Geechee, l’origine del nome, la lingua e tante curiosità vi rimando a questo meraviglioso articolo sul sito MTC, mentre QUI troverete la ricetta, la sua storia e il regolamento della gara.
Vi consiglio di non perdervi il video sul Canale YouTube di MTChallenge e di iscrivervi, perché da ora in poi ci saranno tante novità interessanti.
Ora però è il momento di metterci ai fornelli.










RED RICE da Jubilee di Toni Tipton-Martin

3 fette di bacon o pancetta affumicata a cubetti oppure 3 cucchiai di burro*
½ cipolla tritata,
1 spicchio d’aglio tritato
225g di riso a chicco lungo (Basmati)
180g di passata di pomodoro
470g di acqua o brodo di pollo
1 foglia di alloro
1 cucchiaino di sale
½ cucchiaino di pepe
1 cucchiaino di zucchero (facoltativo)
Timo fresco per guarnire

*avevo una pancetta abbastanza magra, quindi ho usato anche una noce di burro.

Sciogliete il burro in una pentola ampia, unite il bacon o pancetta a dadini e fatelo cuocere a fiamma media finché è bello croccante e il grasso si è sciolto tutto.
Prelevate il bacon con una schiumarola e tenetelo da parte.
Versate la cipolla tritata nel grasso del bacon e fatela imbiondire per qualche minuto mescolando con un cucchiaio di legno, unite l’aglio e cuocete un minuto.
Sciacquate il riso con acqua corrente, versatelo nella pentola e fatelo cuocer un paio di minuti mescolandolo finché diventa traslucido. Infine unite la passata di pomodoro, l’acqua o il brodo, l’alloro, sale, pepe e zucchero.
Mescolate, portate a bollore, abbassate la fiamma, mettete il coperchio e cuocete per circa 20 minuti, mescolando più o meno a metà cottura.
Verso la fine controllate, il liquido si deve essere assorbito tutto lasciando il riso ben condito e colorato. Spegnete il fuoco, date una bella mescolata e fatelo riposare col coperchio un paio di minuti.
Rovesciatelo nel piatto di portata, sgranatelo con due forchette, guarnite con la pancetta croccante e le foglioline di timo fresco.
Buon Appetito.







Questo piatto mi ha stupito molto per la sua semplicità, sia negli ingredienti che nel procedimento, ma nello stesso tempo gustosissimo e con un profumo meraviglioso.
La tecnica di cottura assomiglia un po’ al riso pilaf (QUI trovate i consigli della nostra Greta su come prepararlo), ma col pomodoro. Mia mamma lo faceva, senza nemmeno sapere che si chiamasse pilaf, ma con l’olio d’oliva e una generosa e italianissima spolverata di parmigiano finale.
Qui però si usa il burro, il bacon ma soprattutto il riso a chicco lungo, che a casa non si è mai usato e per me è stata una rivelazione.
Quindi è stato un po’ come ritrovare sapori noti e ricordi, in qualcosa di completamente nuovo e lontano. Ecco la meraviglia di viaggiare con MTChallenge.

1 commento:

  1. semplice, divino e in fondo è un "esotico" a noi un pochino familiare.

    RispondiElimina

Spero vi siate divertiti qui da me. La mia porta è sempre aperta a tutti quelli che vogliono condividere con me la passione per la cucina e i libri. In amicizia e serenità. Sarò felicissima se mi lascerete un commento, un'opinione, un consiglio ...anche solo un saluto! Fa davero piacere avere un segno del vostro passaggo qui.