mercoledì 27 gennaio 2016

PICCOLA PASTICCERIA SALATA PER IL BUFFET DI CARNEVALE.

Ma il Carnevale è iniziato?
No, perché io ho appena finito di sistemare in soffitta gli addobbi dell’albero, mi sto ancora riprendendo dai pranzi natalizi e già si pensa alle feste in maschera.
La mia Stella di Natale è ancora viva e sembra godere di ottima salute, quindi non ha ancora avuto tempo di maturare tendenze suicide.
Poi è un attimo e ci ritroviamo a pensare al riciclo delle uova di cioccolato.
Sarà l’età ma non riesco più a tenere il ritmo.
Ho bisogno di riprendermi tra una festa e l’altra. Di farle decantare.
Non sono riuscita nemmeno a fallire la dieta post natalizia, anche perché non l’ho mai iniziata.
Quest’anno ho deciso di passare direttamente a quella pro bikini.
Comunque, si il Carnevale è iniziato.





sabato 23 gennaio 2016

ZUPPA DI CECI E MAIALE per l'MTChallenge

Della serie: le ultime parole famose. 
Ecco  a voi la sfida MTCHALLENGE n°53: zuppe e minestroni.

Questa volta è facile. Questa volta la faccio ad occhi chiusi. 
Peccato che si possano presentare solo tre ricette altrimenti li inonderei di zuppe.
Sono una “ragazza” di campagna dopo tutto, origini contadine più che certe, venuta su a minestrone cotto ore ed ore sulla stufa a legna, sempre lo stesso ogni giorno ma sempre diverso a seconda degli ingredienti che l’orto aveva da offrire.
Il minestrone è stato forse la prima cosa che ho cucinato da sola, forse dopo la pasta fresca.
Questa è la mia sfida, la mia ricetta. 



mercoledì 20 gennaio 2016

BUDINI AL LATTE DI RISO: dolce light, vegano, gluten free e senza lattosio.

Tutto insieme? In un unico dessert? Ma davvero?
Va bene che notoriamente non sono molto amante dei dolci. Io prediligo quelli semplici, poco inzuppati, non stucchevoli, che non ti si piazzano sullo stomaco per gli anni a venire insieme al rimorso per aver nuovamente interrotto la dieta.
Ma diciamoci la verità, certi rimorsi di coscienza non mi hanno mai fermata, non più di tanto.




giovedì 14 gennaio 2016

FARINATA DI CECI, FARINATA BIANCA DI SAVONA E Ü TÜRTELLASSÜ.

Oggi è la Giornata Nazionale della Farinata, secondo il Calendario del Cibo Italiano di AIFB e io ne approfitto per parlare di un piatto che è uno dei simboli della mia regione, insieme al pesto e alla focaccia. La si trova in tutta la Liguria, è merenda, street food, aperitivo, cena.
Ci sono un po’  ovunque feste e sagre in cui la farinata è la regina indiscussa.




martedì 12 gennaio 2016

FAGOTTINI DI MORTADELLA PER IL CALENDARIO DEL CIBO ITALIANO DI AIFB.

Sono tornata dopo due settimane di assenza causa qualche contrattempo di natura tecnica. Si sa che io e il pc non siamo amiconi, diciamo che il nostro è un rapporto di amore e odio o forse di nervosa sopportazione. Reciproca. Quindi ogni tanto si offende per qualcosa che ho fatto o che non ho saputo fare e decide di prendersi una pausa.
Così mi sono rimasti in sospeso numerosi post. Li pubblicherò sicuramente ma non sarà la stessa cosa perché erano dedicati al Calendario del cibo italiano di Aifb e come in ogni calendario che si rispetti ogni giorno è dedicato a qualcosa di diverso.
Questa volta non si tratta di santi, fasi lunari, proverbi, citazioni o quant'altro ma solo di cibo, di ricette della nostra cucina tradizionale e di prodotti tipici delle varie regioni, qualcuno più conosciuto, altri meno noti o magari da riscoprire.




Durante le ferie del mio pc io mi sono persa un bel po’ di giornate, per esempio quella del consommè, o quella degli involtini di verza o ancora il baccalà alla vicentina.
Persa per modo di dire perché ho seguito i post sul sito ufficiale di Aifb e i contributi dei blogger, soci e non, che hanno di volta in volta partecipato alle giornate con le loro ricette.
Ma io sono rimasta in panchina.
Oggi no. Oggi dovevo partecipare per tutta una serie di ragioni.
Se non fosse ritornato da me il fedifrago (digito piano perché non vorrei che si offendesse di nuovo) ero già pronta a chiedere asilo politico a qualcuno a caso, persino a fare irruzione nell’ufficio del sindaco al grido “il mio regno per un pc … che funzioni!”.
Invece io e il mio macinino siamo momentaneamente tornati amici. Gli ho perdonato anche il fatto che mentre riposava si è perso misteriosamente le ultime foto, quelle degli involtini di verza, ma chiudiamola qui.
Per cui eccomi.
Le ragioni di tanta smania di partecipazione sono almeno tre: una è la voglia di contribuire seppur alla mia maniera un po’ raffazzonata a questa bella iniziativa, la seconda è che oggi è la GiornataNazionale della Mortadella di Bologna, un prodotto di eccellenza che in casa nostra non manca quasi mai, il terzo motivo è che ho una ricetta che amo molto, che la che vede come protagonista e che avevo in mente di postare già da molto tempo.
È una ricetta semplice, povera e senza pretese perché fatta con ingredienti di facile reperibilità, ma anche gustosa e succulenta. Una ricetta di casa.
Infatti è la ricetta della mia mamma. La fa da che mi ricordo. Non ne conosco l’esatta origine so solo che in casa nostra si mangia da sempre. Non è un piatto da festa, raffinato e delicato, ma è sempre una festa quando compare a tavola.
È stato uno dei primi piatti che il mio fidanzato e attuale marito ha mangiato in casa nostra ed è diventato uno dei suoi preferiti
Si tratta di involtini di mortadella farciti con un ripieno di bietole ed erbette saltate in padella, maggiorana, parmigiano e poche uova, chiusi bene e rosolati per pochi minuti nel sugo di pomodoro.
Tutto qui. Facili, veloci, gustose. Mio figlio in questo modo si mangia le verdure senza battere ciglio. Considerando che nel sughetto poi la scarpetta è d’obbligo, sono praticamente un piatto unico. Meglio di così.
A casa le chiamiamo “mortadelle ripiene” ma detta così mi rendo conto che il nome è un tantino fuorviante, sembra che ci mettiamo a farcire delle mortadelle intere, che poi non è tanto il farcirle, quanto piuttosto il cuocerle nel sugo che darebbe da pensare.
Insomma, non potevo mancare alla Giornata della Mortadella di Bologna, in compagnia della nostra ambasciatrice è Francesca Carloni che ha raccontato tutto ma proprio tutto su questa eccellenza italiana, vanto e amore indiscusso di Bologna ma anche di tutta Italia.













Fagottini di mortadella nel sugo.

Ingredienti per circa 16 fagottini:
1 kg di bietoline ed erbette,
1 cipolla media,
16-18 fette di Mortadella di Bologna non troppo sottili,
1 cucchiaio di foglie di maggiorana, fresca o essiccata,
4-5 cucchiai di Parmigiano grattugiato o Grana,
2 uova medie,
pangrattato,
1 spicchio d’aglio,
1 foglia di alloro,
300g passata di pomodoro, possibilmente rustica e fatta in casa,
1 cucchiaio di triplo concentrato di pomodoro,
olio extravergine d’oliva,
sale, noce moscata.

Trotate molto finemente la cipolla e fatela appassire dolcemente in padella con due cucchiai di olio, bagnatela con due o tre cucchiai di acqua e fatela stufare.
Nel frattempo lavate e mondate le bietole, tagliatele a julienne molto sottile e mettetele in una larga padella antiaderente senza olio ne sale, incoperchiate e fatele appassire per qualche minuto nella loro acqua di vegetazione, scoperchiate e fate asciugare bene.
Tritatele grossolanamente a coltello e fatele insaporire per qualche minuto nella padella con le cipolle, aggiustate di sale e fate raffreddare.
In una terrina mescolate le bietole ripassate con le uova leggermente sbattute, il grana, la maggiorana e un pizzico di noce moscata. Se il composto fosse troppo molle e umido unite poco pangrattato.
Distribuite una bella cucchiaiata di composto al centro di ogni fetta di mortadella, avvolgetela a pacchettino e fermatela con uno stuzzicadenti o legatela con dello spago da cucina o steli di erba cipollina sbollentati.
In una larga padella antiaderente versate 2-3 cucchiai di olio e scaldateli con lo spicchio d’aglio e la foglia di alloro, unite la passata di pomodoro, il concentrato e un mestolino di acqua calda e fate cuocere per 10 minuti, aggiustate di sale.
Adagiate i fagottini, uno accanto all’altro, fateli rosolare nel sugo 3-4 minuti per parte, eliminate aglio e alloro e servite.


Si possono far sbollentare le bietole in acqua bollente leggermente salata, strizzare e tritare a coltello prima di passarle in padella con le cipolle, in questo modo il composto risulta più omogeneo, attenzione al sale. Trovo però che nell’altro modo le bietole perdano meno di colore e sapore e si faccia anche prima. Decidete voi come vi viene meglio.








venerdì 1 gennaio 2016

ZUPPETTA DI LENTICCHIE, FUNGHI E FARRO per celebrare l’anno nuovo e il calendario del cibo italiano.

Buon anno nuovo a tutti!
Spero che il 2016 sia ricco di belle novità o almeno sia più sereno e tranquillo di quello che lo ha preceduto.
Buoni propositi non ne faccio, tanto me li dimentico già dopo l’Epifania.
Come da un po’ di anni a questa parte ho festeggiato la vigilia di Capodanno in casa, in famiglia.
Quindi niente veglione di rito in locali esclusivi, dove per altro di solito si mangia poco e male, niente mega festa danzante in piazza, niente botti. Solo qualche piatto ben cucinato, le persone care e un bicchiere di buon vino italiano. Sul numero dei piatti e su quello dei bicchieri ci sarebbe da discutere, ma sorvoliamo.
Anche il primo dell’anno si preannuncia culinariamente impegnativo.
Ci sono piatti a cui proprio non ci si può sottrarre. Che fanno parte della nostra tradizione.
Uno per tutti è la lenticchia.