venerdì 31 gennaio 2014

WAS ESSEN WIR HEUTE?

Cosa mangiamo oggi?

Con il pranzo di oggi vi porto a Vienna in Austria, perché voglio partecipare di nuovo all’ABC Culinario Europeo.
Purtroppo ho perso le ultime due tappe che hanno visto protagoniste le cucine della Germania e di Malta. Mi è dispiaciuto non partecipare perché ho scoperto tante ricette davvero golose, tipiche di questi due paesi. Ma i miei impegni lavorativi mi hanno tenuta lontano dal blog.
Ora però devo assolutamente rimettermi in corsa. Anche perché la cucina austriaca è davvero molto ricca e varia e ho solo l’imbarazzo della scelta.

La cucina austriaca infatti ha radici molto antiche ma nello stesso tempo è stata influenzata da molte culture diverse, ricordo del grande impero austro-ungarico che si estendeva in quasi tutta Europa. Quindi si trovano affinità con culture gastronomiche diverse: ungherese e tedesca in primis ma anche ebraica, italiana, slava, boema e persino turca.
Ci sono piatti che si trovano tranquillamente anche al di là del confine.

La carne è davvero grande protagonista: stufati, anche di cacciagione, spezzatini, bolliti, salsicce, carne affumicata, cotolette impanate e fritte.
Infatti ho pensato di proporre proprio uno dei piatti nazionali, diffuso soprattutto a Vienna, dove ogni ristorante vanta la sua ricetta particolare. Il Tafelspitz.
Si tratta del bollito. Potrebbe sembrare banalotto. Soprattutto per chi come me risiede nella culla italiana del bollito misto di carne, il Piemonte.

Questo però è fatto con un taglio di carne piuttosto magro e pregiato, cotto in un brodo di manzo con delle verdure che serviranno come contorno. Accompagnato da una particolare salsa alle mele e cren (Apfelkren -cren di mele).

 Poi i ho preparato gli gnocchi di semolino, o Grießknödel o Grießnockerl, che si servono in brodo o semplicemente  conditi con burro fuso. Possono essere sia un primo che un contorno ai piatti di carne.

Con queste due ricette partecipo alla tappa austriaca dell’ABC Culinario d’Europa ospitata dal Blog “Torte e dintorni”.

 

 
 
 

WIENER TAFELSPITZ- MANZO BOLLITO ALLA VIENNESE.

Per il brodo di manzo:
2 ossi di bue,
1 carota,
1 cipolla,
1 gambo di sedano,
1 foglia di alloro.

Per il bollito:
1 kg di polpa di manzo (girello, lombata, punta di petto),
1 porro,
3 carote,
1 piccolo finocchio.

Per la salsa di mele al cren:
2 mele verdi,
1 limone,
½ radice di cren,
2 cucchiai di panna o yogurt.

Per completare: patate lessate con la buccia.

Innanzi tutto si prepara il brodo: si mettono in una grande pentola le ossa di manzo e gli odori ben lavati. Si riempie la pentola con acqua fredda (circa 5-6 litri), si porta a bollore, poi si fa sobbollire a fuoco dolce per circa 2 ore, togliendo la schiumetta che si forma con una schiumarola. In questo modo il brodo si restringe a circa 4 litri.

Si filtra il brodo eliminando gli odori e le ossa. Si riporta a bollore e ci si immerge la carne.
Dalla ripresa del bollore si deve far cuocere a fuoco molto dolce per 1 ora. Si aggiungono poi le verdure tagliate a tocchetti e si prosegue la cottura per un’altra mezz’ora circa, finchè le verdure sono cotte ma non sfatte. Verso fine cottura si aggiusta di sale.

Si serve il bollito in un largo piatto, tagliato a fette, con le verdure di contorno, con patate bollite, irrorato con poco brodo.

Si accompagna la carne con una salsa di mele e cren: si grattugiano le mele, si spruzzano con poco succo di limone e si mescolano con il cren fresco grattugiato e poca panna.
Oppure si tagliano le mele a dadini e si frullano con il resto degli ingredienti.
Io non ho trovato il cren e l’ho sostituito con della senape forte (quantità a piacere).

In alcune ricette ho trovato la salsa preparata con le mele cotte: si mettono in una pentola tagliate a dadini, con due cucchiai di acqua e succo di limone, si cuociono finchè sono sfatte e ridotte in purè. Una volta fredde si aggiunge il cren grattugiato.

In alternativa si può condire la carne con una vinaigrette preparata con olio di semi di zucca (tipico austriaco ma qui ahimè non si trova facilmente), aceto di mele, sale, pepe e ravanelli tagliati a dadini piccolissimi.

 

 

 

GRIEßNOCKERLSUPPE- GNOCCHI DI SEMOLINO IN BRODO.

Ingredienti per 4-5 persone:
250g semolino,
50g burro,
2 uova,
sale, noce moscata,
2-3 cucchiai di latte o brodo,
brodo di carne.

Sciogliere il burro, unire il latte o il brodo e lasciare intiepidire.
In una ciotola battere le uova, unire il burro fuso e poco alla volta il semolino, aggiungere un pizzico di sale e noce moscata. Mescolare bene.
Io ho aggiunto anche 2 cucchiai di parmigiano grattugiato, ma non è nella ricetta tradizionale.






Con queste dosi mi è venuto un impasto piuttosto sodo ma umido, che ho lavorato con le mani formando delle palline di circa 3cm di diametro. Le ho lasciate a temperatura ambiente per mezz’ora, poi le ho cotte nel brodo della carne per circa 10 minuti.
Le ho servite in brodo, con qualche rondella di porro e carota.

Sono risultate saporite ma lievemente gommose e asciutte all’interno.
Probabilmente l’impasto doveva essere più morbido, così la farina cuoce meglio anche dentro. In alcune ricette ho trovato una quantità quasi doppia di burro, ma a me sembrava già tanto! Forse avrei dovuto unire altro latte o brodo. Poi si preparano gli gnocchi facendoli cadere nel brodo con un cucchiaino.










mercoledì 29 gennaio 2014

I COWBOYS E LA NEVE

Oggi nevica. Fiocchi grossi come fazzoletti di carta.
Quella bella neve soffice e farinosa che si attacca ai vestiti e che ricopre tutto in un attimo. Lo spazzaneve è passato da poco e già la strada è di nuovo tutta bianca.
Qualche sciatore ne approfitta per godersi la neve fresca direttamente in pista.
Quando nevica così, senza vento, mi piace andare a passeggio col cane. Lei si diverte un mondo, si tuffa nei mucchi di neve, scava, salta, si fa rincorrere.

Ma purtroppo devo restarmene rinchiusa in casa per colpa dell’influenza. Lei invece è uscita con mio marito e ora è spalmata sul divano in catalessi.
Quando c’è un tempo così la prima cosa che viene in mente di cucinare è la polenta, magari con la fonduta di Raschera.

Invece no. Io oggi vi parlo di un piatto che con la neve e la montagna non c’entra proprio nulla, anzi, viene da un paese dove forse la neve non è mai caduta: il Texas.
Anche se, tutto sommato, un piatto così robusto e piccante non è poi così inadatto al luogo e alla stagione.

Sto parlando del Chuck Wagon Stew: lo stufato di carne dei cowboys texani.

Avete presente quelle mandrie immense, che attraversano praterie altrettanto immense, con rocce rosse, rese quasi fiammanti dal sole? Uomini rudi e silenziosi a cavallo al seguito del bestiame. Qualche carro con le provviste. Accampamenti al tramonto e sentinelle per evitare attacchi degli indiani, o di qualche ladro di bestiame.

Ecco in ognuno di questi convogli c’era il “chuck wagon”, il carro-cucina, con le provviste e cucina da campo. Il cuoco si doveva destreggiare con quello che aveva per preparare la cena ai cowboys affamati e doveva anche essere bella sostanziosa.

Gli ingredienti erano sempre gli stessi: carne, pancetta, pomodori, fagioli, peperoni, qualche occasionale verdura e tanto ma tanto peperoncino.
La cottura era lenta e prolungata, per rendere la carne più morbida.
Le ricette sono molte e sono molto simili: dalla “Carne guisada” al “Texas red”, ovvero il Chili con carne, a questo stufato da cowboys.

Io mi sono ispirata alle ricette del libro di Laurel Evans, “ La cucina Tex-Mex”, in cui compaiono tutte e tre. Ma poi ne ho fatto una mia versione, tanto per cambiare, mescolandole a mio piacere.

La carne guisada prevede i peperoni, nello stufato c’è il bacon e le patate e il mais che io ho sostituito con i fagioli. In realtà i fagioli non venivano messi in questi piatti ma serviti a parte, sempre piccantissimi e affogati nella salsa, ma a parte.

Però non ho resistito, in fondo Bud Spencer insegna … anche gli angeli mangiano fagioli … figurarsi i cowboys!

 
 
 
 
CHUCK WAGON STEW: LO SPEZZATINO DEI COWBOYS TEXANI.

Ingredienti:
1kg di polpa di manzo a cubetti,
75g pancetta affumicata,
1 cipolla grande,
1 carota,
1 peperone verde (io ne ho messi 2, uno rosso e uno giallo),
4 spicchi d’aglio (io ne ho messi 2),
250g salsa di pomodoro,
2 pomodori,
3 dl birra scura,
2 peperoncini serrano o jalapeño tritati (oppure peperoncini secchi in polvere),
2 cucchiaini di cumino (io uno solo),
4 patate medie,
200g fagioli borlotti o rossi in scatola,
1 cucchiaio di farina,
1 foglia di alloro,
olio d’oliva, sale.

Tritate finemente la cipolla con la carota e l'aglio.
Rosolate la pancetta in un largo tegame, quando è ben croccante toglietela dalla padella e mettetela da parte. Nello stesso tegame fate rosolare la carne, leggermente infarinata, con due cucchiai di olio.

Unite il trito di cipolla, carota e aglio. Unite anche la pancetta, mescolate bene e bagnate con la birra. Cuocete a fuoco moderato per 10 minuti, poi unite la passata di pomodoro e i pomodori spellati e tritati, unite anche un bicchiere di acqua. Aggiungete i peperoncini tritati e il cumino e cuocete a fuoco basso per circa 2 ore, mescolando di tanto in tanto.
Se si asciuga troppo unite poca acqua calda.

Pelate le patate e tagliatele a spicchi, pulite i peperoni e tagliateli a dadi, unite tutto alla carne e portate a cottura, sempre a fuoco dolce e semi coperto col coperchio.
Quando anche le verdure sono quasi cotte unite i fagioli ben sciacquati. Aggiustate di sale.

Servite con tortillas di mais calde.

 

 
 
 
 
 

TORTILLAS DI MAIS – CORNMEAL CORN TORTILLAS.

Per 10 tortillas:
160g farina Manitoba,
80g farina di mais fine (fioretto),
30g olio di mais (o d’oliva),
120g acqua,
½ cucchiaino di sale.

Impastate le farine con l’olio, il sale e l’acqua fino ad ottenere un impasto morbido e omogeneo. Se occorre unire altra farina o poca acqua.
Dividete l’impasto in 10 pezzi uguali e teneteli coperti da un panno umido.
Stendete le palline di impasto in dischi sottili di circa 15 cm di diametro, fateli cuocere su una padella con il fondo pesante ben calda un minuto per lato, finchè sarà dorata.
Man mano che cuociono mettetele in un cestino coperte con un panno pulito. Servitele ben calde.

Se si farciscono le tortillas calde con questo stufato e si arrotolano si avranno i Tacos (che possono essere preparati con una gran varietà di farciture), in questo caso sarebbe meglio tagliare la carne e i peperoni in pezzetti più piccoli e far addensare bene il sugo, magari omettere le patate.








 

Questa ricetta è stata pensata e cucinata per partecipare alla sfida n°35 dell’MTChallenge.
Le foto erano fatte, le ricette scritte, anche il post era già più o meno abbozzato.
Ma ho avuto qualche problemino e non ce l’ho fatta a pubblicare in tempo.
Mi dispiace per la sfida, non che avessi qualche velleità di vittoria, ma mi sembrava un’idea carina. Penso ancora che sia così.
Per questo la posto ugualmente e saluto le sfidanti di questo mese, Chiara e Marta, che mi hanno davvero entusiasmato con la loro proposta.




mercoledì 22 gennaio 2014

LE ARANCE DELLA SALUTE: PARTE II.

Rinnovo a tutti l’invito a sostenere l’AIRC, andando a cercare nelle piazze le arance della salute, sabato 25 Gennaio,  e a donare per contribuire alla ricerca contro il cancro.

Intanto vi propongo un’altra ricetta con le arance con cui aderisco all’iniziativa della CucinaItaliana che si è impegnata a collaborare con l’Airc coinvolgendo i blog di cucina.

Non potevo certo tirarmi indietro.

Questa volta propongo un piatto di carne, semplice e velocissimo da preparare. Il filetto di maiale è un taglio molto magro ma tenero e, cosa che non guasta, anche economico.
L’ho cucinato con le arance per rimanere in tema ma si può preparare con qualsiasi agrume, per esempio sono ottime le clementine. I pistacchi si possono sostituire con le mandorle.

 

 



 

FILETTO DI MAIALE ALL’ARANCIA E PISTACCHI.

Ingredienti:
un filetto di maiale, circa 700g,
un’arancia,
un bicchierino di Marsala secco,
1 foglia di alloro,
2 foglie di salvia,
2 cucchiai di pistacchi sgusciati,
2-3 cucchiai di panna o latte,
2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva.

Tagliate il filetto a fette spesse circa 2-3cm. Fatele rosolare in una padella con l’olio, la salvia e l’alloro. Sfumate con il marsala e fate evaporare.

Bagnate con il succo dell’arancia e fate cuocere a fuoco moderato per circa 15 minuti. Infine unite la panna e fate restringere per qualche minuto.

Per addensare il sughetto senza usare la panna, potete stemperarvi un cucchiaino di farina di riso, che va bene anche per chi è intollerante al glutine.

Fate tostare i pistacchi in un padellino e uniteli alla carne. Fate insaporire due minuti e servite.










 

martedì 21 gennaio 2014

MTCHALENGE: SFIDA N°35.

Eccomi all’appuntamento con l’MTChallenge. La sfida di questo mese è stata lanciata da Chiara e Marta del blog “la cucinaspontanea” , che hanno vinto nel mese di Novembre. Si tratta dello Spezzatino, ovvero la cottura a fuoco lento.

In realtà avevo pensato di saltare questo mese, di prendermi una delle due pause concesse dal regolamento.

Quando ho visto il tema della sfida sono stata più che mai combattuta. Da un lato ero più che mai propensa a passare la mano: in questo periodo sono sempre di corsa, passo la maggior parte della giornata fuori casa  e nel tempo che mi rimane cucino sempre cose veloci che richiedono poco tempo di preparazione e ancor meno di cottura.

Dall’altro l’argomento mi è piaciuto subito: noi amiamo molto la carne e lo spezzatino è praticamente un piatto di famiglia, ogni componente femminile ha la sua ricetta infallibile.
Riusciamo a cucinare in umido qualsiasi tipo di carne: dai polli alla cacciagione.

Inoltre la cottura lenta permette quasi di dimenticarsi della pentola sul fuoco, così si riesce a fare del resto … e in casa c’è sempre del resto da fare!!
Lo spezzatino è anche un piatto furbo: lo si cucina, un po’ più abbondante, la sera prima e si mangia anche il giorno dopo. A volte è ancora più buono.

Dopo quest’elogio dello spezzatino, potevo tirarmi indietro?

A dare il colpo finale alle mie riserve ci si è messo pure il grande Maestro in persona: Gualtiero Marchesi, che dalle pagine del suo libro mi ha tentato con ogni sorta di ricetta di questo genere.

Ho ricevuto il suo “Grande Ricettario” proprio in regalo questo Natale e non vedevo l’ora di provare qualche piatto. C’è solo l’imbarazzo della scelta.

Mi ha colpito la ricetta dello Spezzatino alla Marengo. Io conoscevo il pollo alla Marengo, ma ho scoperto che esiste anche una versione con la carne di vitello o vitellone.

Questa è una ricetta storica della tradizione piemontese, inventata pare dal cuoco di Napoleone e servita la sera della battaglia di Marengo, appunto.
Ho seguito la ricetta del Maestro Marchesi aggiungendo solo due pomodori perini e delle cipolline borettane. Che però compaiono nella ricetta data da Ada Boni nel Talismano della Felicità, quindi sono giustificata.
Così anche la regola delle verdure è rispettata: cipolle e funghi, che non sono letteralmente verdure, però nei ricettari vengono inseriti in questo capitolo...oh, insomma... neanche a scuola ero così in ansia!!!!

La sfida dell’MTChallenge però non si limita solo allo spezzatino con verdure. Ma che scherziamo? Non vorrete che le giudici siano per una volta  magnanime e ci permettano di passarla liscia?
No e poi no!
Oltre al piatto di carne ci deve essere per forza un pane o similare che lo accompagni degnamente e che si presti alla conseguente e istituzionale scarpetta.

Qui ho avuto un attimo di sconforto. Ho pensato di aggirare l’ostacolo preparando un pane senza lievito, tipo la piadina o la pitta, facile e veloce.
Ma avendo ottenuto una giornata libera dal lavoro sono riuscita a preparare un pane vero, da scarpetta. Visto che questo tipo di carne si accompagna di solito alle patate o alla polenta ho pensato di usare questi due ingredienti proprio per fare il pane.

 
 




 

SPEZZATINO DI VITELLONE ALLA MARENGO.

Ingredienti per 4 persone:
600-700g di spalla o petto di vitello,
200g funghi coltivati piccoli,
1 piccola cipolla,
1 piccola carota,
1 costola di sedano,
1 spicchi d’aglio,
1 foglia di alloro,
3 foglie di salvia fresca,
3 cucchiai di salsa di pomodoro,
1 cucchiaio di prezzemolo tritato,
un bicchiere di vino bianco secco,
1 cucchiaio di farina bianca,
3 cucchiai d’olio extra vergine d’oliva,
2 pomodori pelati (io ho usato due pomodori perini surgelati freschi quest’estate),
300g cipolline borettane.

Tritate finemente sedano, carota e cipolla. Sciacquate la carne e asciugatela, cospargetela con la farina. Fate scaldare l’olio in un largo tegame pesante.

Fate rosolare la carne finchè ha preso colore da tutti i lati, unite il trito di cipolla, l’aglio e le foglie di salvia e di alloro. Mescolate per qualche secondo a fuoco vivo. Poi bagnate col vino bianco e fate evaporare l’alcool.
Unite i pomodori spellati e tritati, la salsa e un bicchiere di acqua tiepida o brodo. Abbassate il fuoco al minimo e cuocete pian piano, semicoperto per circa un’ora. Mescolate di tanto in tanto.

Pelate le cipolle, e unitele alla carne intere (dopo un’ora di cottura). Fate cuocere a fuoco lento. Dopo circa 20 minuti unite anche i funghi affettati e aggiustate di sale. Se il sugo si restringesse troppo unite dell’altra acqua o brodo.
Proseguite la cottura a fuoco moderato finchè le cipolle  e i funghi son cotti ma non sfatti.

In tutto occorrono circa 2 ore.
Alla fine aggiungere il prezzemolo tritato e servire.

 
 

 
 
PANE DI MAIS E PATATE.

500g farina bianca 00,
250g farina di mais,
2 patate medie (circa 250g),
300ml acqua tiepida,
1 cubetto di lievito fresco,
1 cucchiaino di zucchero,
2 cucchiaini di sale fino.

Sciogliete il lievito nell’acqua tiepida con lo zucchero. Unite 50g di farina bianca e formate una pastella. Coprite e fate riposare per almeno mezz’ora, finche la pastella si gonfia e forma delle bolle in superficie.

Lessate le patate, scolatele, pelatele e passatele allo schiacciapatate ancora calde.
Impastate le patate schiacciate con la pastella, le due farine e il sale. Lavorate energicamente e a lungo. Riponete l’impasto in una capace ciotola, coprite con della pellicola e fate lievitare per almeno 2 ore. L’impasto deve raddoppiare.

Io ho preparato l’impasto la sera prima. L’ho messo in frigo, nel ripiano meno freddo, fino alla mattina dopo. In questo modo ha lievitato molto lentamente.
La mattina presto l’ho tolto dal frigo e l’ho lasciato lievitare ancora 1 ora a temperatura ambiente. Poi l’ho lavorato velocemente formando le pagnotte e le ho cosparse con farina di mais.

Ho lasciato lievitare le pagnotte circa 2 ore. Le ho infornate a 230° per 15 minuti, inserendo nel forno una ciotolina di acqua calda. Poi ho abbassato il forno a 190° e ho proseguito la cottura per altri 25-30 minuti circa, togliendo la ciotola d’acqua negli ultimi 15 minuti.

Il pane è cotto quando, oltre a essere ben dorato, se battuto con le nocche sul fondo risuona vuoto. Ho sfornato il pane e l’ho fatto raffreddare coperto con uno strofinaccio pulito, in questo modo la crosta rimane più soffice.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

lunedì 20 gennaio 2014

LE ARANCE DELL’AIRC.

Sabato 25 Gennaio su moltissime piazze d’Italia si potranno trovare le arance dell’Airc: acquistando un sacchetto di queste arance, tutte rigorosamente siciliane, si potrà sostenere la ricerca contro il cancro.

Non occorre spiegare quanto questa iniziativa sia molto importante. Dobbiamo dare tutti il nostro contributo, anche piccolo, perché questa malattia diventi ogni giorno sempre più curabile.

Per sapere qual è la piazza più vicina dove trovare le arance basta andare sul sito ufficiale dell’Airc. Dove si può anche fare direttamente una donazione.

Chi ha un blog può sostenere l’Airc esponendo il banner di questa organizzazione sulla propria home page, come ho fatto io. Per farlo basta andare QUI, iscriversi, scegliere il banner più adatto e prelevarlo.

Inoltre si può partecipare all’iniziativa proposta dal sito della Cucina Italiana, che invita a preparare delle ricette con protagonista appunto le arance della salute, postarle e inviare il link al loro sito. La redazione non solo le pubblicherà sulla pagina Facebook ma sceglierà tra tutte un vincitore che riceverà uno splendido premio.

Invito tutte le mie amiche blogger a partecipare e tutti gli altri a sostenere l’Airc, ogni aiuto è prezioso per rendere questo mostro sempre più domabile: mettiamo il cancro all’angolo!!!

Il mio contributo a questa iniziativa sono due semplici piattini di pesce. Facili da fare, leggeri e con tanti ingredienti che fanno molto bene: pesce, olio extra vergine d’oliva, cavoli, broccoli e naturalmente arance!!!


 

INSALATA DI GAMBERETTI, BROCCOLI E ARANCE.


 
 
 
 



Ingredienti per 4 persone:
300g di gamberetti sgusciati,
1 piccolo broccolo,
cavolo cappuccio,
1 arancia non trattata,
olio e.v d’oliva,
sale, pepe
vino bianco.

Per la maionese all’arancia:
1 uovo freschissimo,
olio extra vergine d’oliva,
sale, pepe,
succo di limone,
succo d’arancia.

Pulite il broccolo e tagliatelo a cimette. Fatele cuocere in acqua bollente lievemente salata, scolatele con la schiumarola quando sono ancora al dente e fate raffreddare.
Nella stessa acqua unite una spruzzata di vino bianco e fate sbollentare i gamberi per un paio di minuti. Scolate e uniteli ai broccoli.

Pelate l’arancia a vivo e fatela a dadini. Per fare in fretta affettatela a rondelle spesse 1cm circa e ricavate gli spicchietti con un coltellino. Fatelo su un piatto in modo da recuperare il succo che fuoriesce.

Condite i gamberi e i broccoli con un filo d’olio e il succo d’arancia.
Affettate sottilmente il cavolo cappuccio e sciacquatelo in acqua molto fredda per mantenerlo croccante.

Disponete nelle ciotoline il cavolo cappuccio, conditelo con sale e poco olio. Mettete sopra l’insalata di gamberi. Completate con una fettina di arancia e una cucchiaiata di maionese all’arancia.

Per la maionese: mettete l’uovo intero nel bicchiere del frullatore con due cucchiai di olio, un pizzico di sale e pepe e qualche goccia di succo di limone. Frullate tutto con il frullatore ad immersione per uno o due minuti. Unite due cucchiai di succo d’arancia e date un’ultima frullata.

 

VARIANTE CON IL BACCALÀ:

In realtà questa ricetta era stata pensata con il baccalà, ma siccome non l’ho trovato ho ripiegato per i gamberetti. Il risultato è stato più che soddisfacente, ma vi assicuro che il baccalà ha una marcia in più.

Se lo trovate dovete sciacquarlo molto bene e lasciarlo in ammollo in acqua fredda per 24 ore, cambiando spesso l’acqua. Poi lo lessate per 4-5 minuti in acqua bollente, non salata, lo scolate e lo pulite bene dalla pelle e dalle lische, dividendolo a pezzettini.
Poi si procede come con i gamberetti.

 















 


 

ORATE AGLI AGRUMI.

Ingredienti:
4 orate di circa 400g l’una,
1 arancia non trattata,
1 limone non trattato,
4 foglie di alloro,
4 rametti di timo,
½ bicchierino di vino bianco secco,
un pizzico di sale grosso.










Pulite bene le orate togliendo le viscere. Sciacquatele sotto l’acqua corrente e asciugatele con carta da cucina.
Affettate gli agrumi. Mettete una fetta di arancia e una di limone nella pancia di ogni orata, insieme a una foglia di alloro.

Disponete i pesci in una teglia foderata con carta forno, unite il resto delle fette di agrumi, bagnate con il vino, spolverate con pochissimo sale grosso e le foglioline del timo, coprite la teglia con un foglio di alluminio.
Infornate a 200° per circa 30 minuti.
Sfilettate e servite con un filo d’olio extra vergine d’oliva a crudo.




 
 
 
 
 

venerdì 17 gennaio 2014

GAMBERI CHE PASSIONE!

Un’altra ricetta con i gamberi, o mazzancolle. Inutile che dica che mi piacciono molto.
Tutti i crostacei mi piacciono molto. Sono molto versatili. Si prestano a un’infinità di abbinamenti.
Possono diventare un piatto raffinato ma anche qualcosa di più semplice e rustico.

Purtroppo non si trovano facilmente freschissimi, bisogna stare molto attenti perché spesso sono decongelati e non si sa mai in che modo. Tanto vale affidarsi a un buon prodotto surgelato, rispettare la catena del freddo e decongelarlo personalmente nella maniera corretta, cioè pian piano in frigo, senza sbalzi di temperatura.

Questo piatto è nel mio PC da tempo. Da circa un paio di mesi.
In questi giorni sto cucinando solo cose veloci e semplici, senza curare troppo l’impiattamento.
Per questo ho attinto al mio archivio di ricette e ho trovato questa.

Al supermercato ho trovato una confezione di riso misto e mi sono subito lasciata conquistare. Avevo pensato a una insalata di riso ma poi ho optato a un riso saltato in padella con tanti ingredienti profumati e sfiziosi.

Oltre ai gamberi ho messo i ceci che trovo stiano benissimo insieme ai crostacei, anche con polpi e seppie per la verità. Infine ho aggiunto i topinambur che danno un tocco particolare.

I topinambur sono tuberi di una pianta della famiglia dei girasoli, originaria del nord America.
Sono molto diffusi in Piemonte, dove si mangiano anche crudi, affettati finemente, in accompagnamento alla “bagna caöda”. Il loro sapore è delicato, ricorda leggermente il carciofo.
Si cucinano a vapore, bolliti, al forno e in padella, come le patate insomma. Dopo averli pelati, anche se l’operazione è tutt’altro che agevole data la loro conformazione bitorzoluta.
In realtà molti li lavano spazzolandoli bene e li utilizzano con tutta la buccia. Proverò.
Pare che siano ipocalorici e ricchi di minerali. Comunque sono ottimi.

 

 

 

TRIS DI RISO CON TOPINAMBUR, CECI E MAZZANCOLLE.

Ingredienti per 4 persone.
280g mix di riso (rosso, selvaggio, basmati),
3 topinambur medi,
250g gamberetti sgusciati,
16 mazzancolle,
200g ceci in scatola sgocciolati,
1 spicchio d’aglio,
brodo vegetale,
vino bianco,
prezzemolo tritato,
olio extra vergine d’oliva,
sale e pepe.

Sgusciate le mazzancolle ed eliminate il budellino nero, sciacquatele bene con acqua corrente.
Scottate per un minuto i gamberetti nel brodo vegetale, prelevateli con la schiumarola ed eliminate il budellino nero.

Pelate i topinambur, tagliateli a dadini e fateli rosolare in una grande padella con uno spicchi d’aglio e due cucchiai di olio d’oliva.
Bagnate con un mestolino di brodo e fateli cuocere finchè sono teneri ma non molli. Unite i gamberi e i ceci ben sciacquati. Fate insaporire qualche minuto.

Lessate il riso nel brodo, scolatelo al dente tenendo un bicchierino di brodo da parte.
Mettetelo nella padella col condimento e fatelo saltare due minuti con un paio di cucchiai di brodo.

Nel frattempo avrete rosolato 3-4 minuti le mazzancolle in una padella con uno spicchio d’aglio, un cucchiaio d’olio e una spruzzata di vino bianco.

Distribuite il riso nei piatti e completate con le mazzancolle, qualche cece tenuto da parte e a piacere poco prezzemolo o erba cipollina tritata.