Belle giornate di sole che durano più a lungo.
Prime gite fuori porta. Prime passeggiate all’aria aperta a piedi o in bicicletta.
Primi pic-nic o merendini, come si chiamano da noi.
Invece fuori sembra di essere a dicembre.
Nevica!!
E la cosa non mi piace per niente. Ormai la neve ha perso ogni suo fascino.
Anche perché dopo un lungo inverno come questo, davvero non se ne sentiva più la mancanza.
Anzi, era un piacere vederla sciogliersi pian piano ma inesorabilmente al sole tiepido di Marzo.
Pazienza se ci sono ancora malati di sci che vorrebbero prolungare la stagione.
Che poi questa neve non serve proprio più a nulla: non sono quei bei fiocchi soffici e farinosi, è soltanto un nevischio molle e bagnato che rende le strade un pantano.
Basta. C’è bisogno di sole, aria asciutta (anche perché ho una montagna di indumenti invernali da riporre) e prati verdi.
Ho voglia di pranzare all’aria aperta, seduti su un
plaid, con una bella tovaglia ricoperta di ogni ben di Dio. Mi è venuto in
mente quel quadro di Manet, “Le
dejeuner sur l’herbe”, appunto. Magari non sarei così audace di
pranzare in costume adamitico come quella signorina, a tutto c’è un limite, ma
la voglia di shorts e maglietta incombe.
Monet, Parigi, Francia, il sufflè, lo chef Cyril
Lignac, Fabiana, l’MTChallenge …
aiuto, sto delirando!!!
Però … però … a ben pensare … non si può portare il
sufflè a un pic-nic, per ovvie ragioni tecniche. Ma si può mettere il pic-nic
nel sufflè!Cioè fare un sufflè con gli ingredienti tipici del merendino di Pasquetta: fave, salame, formaggio.
Con questa ricetta, ovviamente, intendo partecipare
alla sfida di Marzo dell’MTChallenge,
lanciata da Fabiana, del blog Tagli e intagli.
Solo che adesso non mi sembra più un’idea così
originale: curiosando tra gli altri sfidanti ho notato che le fave sono state
già usate, per di più ci sono ricette che possono tranquillamente figurare nel
menù di un ristorante stellato.
Ma ormai è tutto pronto, anche le tanto odiate
foto.In fondo questa ricetta mi rispecchia: più di tanto non riesco a fare la raffinata, in fondo rimango sempre un po’ rustica!!
SUFFLÈ
ALLA RICOTTA, FAVE E SALAME CON ZABAIONE SALATO.
Per 6 sufflè monoporzione:
100ml panna fresca,
1 cucchiaio di maizena o farina di riso,
10g burro + quello per ungere gli stampi,
2 uova medie + 2 albumi,
100g ricotta di pecora,
200g fave sgusciate,
4-5 fette di salame spesse 1/2cm,
qualche foglia di maggiorana,
1 cucchiaio di grana o pecorino grattugiato.
Per
lo zabaione salato:
2 tuorli,50ml panna o 20g burro morbido,
50ml vino bianco secco aromatico,
sale e pepe.
Imburrate bene il fondo e bordi degli stampi da
sufflè, cospargeteli con il pecorino grattugiato e metteteli in frigo almeno
per un’ora.
Lessate le fave in acqua bollente salata,
scolatele, fatele raffreddare sotto l’acqua fredda ed eliminate la pellicina.Tagliate il salame a dadini piccoli.
Stemperate la maizena con la panna fredda, portate lentamente a bollore mescolando. Spegnete appena inizia ad addensare, unite il burro e i tuorli. Lasciate raffreddare. Salate e pepare a piacere.
Incorporate la ricotta, le fave tritate grossolanamente, il salame a dadini e la maggiorana.
Montate a neve ferma gli albumi e incorporateli delicatamente.
Versate il composto negli stampi fino ai 2/3 dell’altezza.
Infornate a 200° per 15-20 minuti.
Per lo zabaione
salato:
Mentre i sufflè cuociono,sbattete i tuorli in un
pentolino con la panna, salate e pepate. Cuocete a bagnomaria continuando a
montare con la frusta unendo a filo il vino bianco. La crema si deve addensare
e gonfiare.Se si usa il burro si unisce a pezzetti alle uova durante la cottura a bagnomaria, prima di aggiungere il vino.
Servite immediatamente i sufflè con lo zabaione
caldo.