Che quest’anno
sia un anno di pace e di tanta fortuna.
modumodu.blogspot.it
Con
questo augurio di un anno felice, mentre fuori è arrivato il gelo e i cannoni “spara
neve” sono a pieno regime sulle piste, io vi porto in Senegal al seguito della
carovana dell’ABC culinario mondiale.
A farci da guida in questa tappa è Lynne del blog Cafe Lynnylu e tra l’altro finisce
proprio oggi, quindi mi devo sbrigare se non voglio che mi lascino a terra.
Siamo
in Africa occidentale. In una regione di tradizioni antichissime. La popolazione
senegalese risale addirittura al paleolitico. Ha subito diverse colonizzazioni,
olandese, portoghese e francese. Ognuna delle quali ha lasciato qualcosa di se
nella cultura del paese.
L’ultima,
la Francia, ha lasciato la lingua ufficiale, anche se sono molti i gruppi
etnici presenti.
La
cucina senegalese è molto ricca e varia,
considerata forse come una delle migliori di tutta l’Africa, proprio per questo
miscuglio di culture diverse e per una gran varietà di prodotti.
Per
i senegalesi i pasti principali sono molto importanti perché sono un momento di
condivisione e di incontro per la famiglia, molto allargata, che si riunisce
tutta intorno allo stesso vassoio. L’ospitalità è una virtù fondamentale per il
popolo senegalese che tiene gli ospiti in gran considerazione offrendo loro i
cibi e le porzioni migliori.
Come
dicevo la cucina è molto ricca. I piatti sono quasi sempre a base di carne, di
pollo, montone o bue, il maiale è poco consumato perché proibito dalla religione
islamica. La carne viene tagliata a pezzi e poi lasciata marinare (yassa) e
stufata a lungo con delle verdure e spezie.
Questi
piatti sono profumatissimi e molto colorati, vengono poi accompagnati da riso o
couscous di grano o miglio.Nelle regioni costiere o lungo i fiumi gli stessi piatti vengono preparati anche col pesce.
Deliziose sono le insalate di verdure miste a pesce e deliziosi frutti tropicali.
Si
tratta quindi di una cucina molto ricca e saporita.
Forse
un tantino pesante, nonostante la latitudine. Quindi dopo i bagordi natalizi
non era il caso di imbarcarsi in una preparazione laboriosa e di difficile
digestione. Soprattutto se il frigo trabocca di avanzi di ogni tipo.Però non volevo certo perdermi questa tappa culinaria per insignificanti difficoltà digestive.
Ho
fatto delle ricerche e ho notato che non sono molti i dolci tipici senegalesi,
che di solito non vengono considerati come dessert da fine pasto, ma vengono
serviti a colazione o merenda insieme a una tazza di tè alla menta, di Karkadè
o di succo allo zenzero (Jus de gingembre).
I
dolci più noti sono delle frittelle al cocco, forse di influenza francese,
chiamati appunto “Beignets au coco”. Sono in realtà conosciuti un po’ in tutta
l’Africa nord-occidentale.
Le
ricette che ho trovato sono tantissime, simili ma diverse tra loro, come ogni
ricetta popolare che si rispetti. La quantità di cocco e zucchero nell’impasto
varia, come l’uso del latte di cocco al posto di quello vaccino, si possono
trovare spezie diverse come noce moscata, cannella, zenzero o cardamomo, o un
mix di tutte.Io ho preso un po’ qua e un po’ la, anche a seconda dei nostri gusti personali. Eccovi quindi i miei beignets da servire sia caldi che freddi con una bella tazza di tè alla menta.
Beignets senegalais au
coco
1 uovo grande, l’altro
250g di farina 00,
60g cocco rapè,
60g zucchero,
150ml latte (anche quello di cocco),
25g burro sciolto,
3 cucchiai di uvetta sultanina,
1 cucchiaino cannella,
1 cucchiaino di zenzero,
un pizzico di noce moscata,
½ cucchiaino di lievito per dolci,
la scorza di ½ limone biologico (io 1 lime).
Sciacquate
l’uvetta e lasciatela in ammollo per mezz’ora circa.
In
una ciotola mescolate la farina col lievito, il cocco, lo zucchero e le spezie.
Unite l’uovo, il latte e il burro fuso e iniziate ad amalgamare tutto.
Incorporate anche l’uvetta sgocciolata e la scorza del limone grattugiata. Io non
avevo il limone così ho unito il succo di mezzo lime, perché non ero sicura che
non fosse trattato.Amalgamate bene ottenendo una pastella liscia e senza grumi, rimane molto densa e corposa. Fatela riposare circa un’ora.
Con
due cucchiaini formate delle palline di pastella e tuffatele direttamente in
abbondate olio di semi (io di arachide) caldo ma non bollente, altrimenti le
frittelle si scuriscono subito fuori e rimangono crude all’interno. Friggete
poche palline alla volta, a fuoco moderato, rigirandole spesso. Quando sono ben
dorate prelevatele con la schiumarola e fatele asciugare su carta assorbente.
Servitele calde spolverate di zucchero a velo o cocco.
ATAYA -Te alla menta
senegalese.
Il
te si beve in ogni momento della giornata ed è un’occasione di fermarsi a fare
due chiacchiere. È sempre il più giovane che lo prepara secondo un rituale
preciso.
Le
foglie di te verde vanno sciacquate velocemente in poca acqua calda, poi messe
nella teiera con menta e zucchero e acqua bollente. Si fa riposare 3 minuti e
poi si versa dall’alto nei bicchierini. Questo primo tè è molto forte e amaro e
viene riservato agli ospiti e agli anziani.Nella teiera viene rimessa altra acqua e viene fatto ribollire, questo infuso è meno forte e più dolce e viene riservato ai giovani.
Il procedimento si ripete per una terza volta ottenendo un infuso molto delicato e dolce che viene servito a tutti, anche ai bambini.
Nonostante i bagordi di questi giorni, ti assicuro che non resisterei all'assaggio :-P
RispondiEliminaPoi un bel viaggetto in Senegal non ci starebbe male..anche qui è arrivato il gelo :-( odio l'inverno U.U
Complimenti cara x la ricetta e felice proseguimento <3
Non dovrei dirlo perché qui da me l'inverno e la neve portano lavoro a tutti ma anche a me non piace il freddo. Amo l'estate e il sole. Un viaggio al caldo africano ci starebbe bene. Ciao
EliminaCome sempre i cibi senegalesi sono buoni😍😍😋😋
RispondiEliminaGrazie mille per il Google play störe
RispondiElimina