lunedì 22 dicembre 2014

CASETTA DI PAN DI ZENZERO: Gingerbread Christmas House e un libro ritrovato.

Questi ultimi giorni sono stati un po’ caotici. Mi si sono accumulati impegni, gli ultimi regali di natale da fare. Tempo per il blog davvero poco.
Ma una cosa l’ho preparata. Con l’aiuto di tutta la famiglia. Perché è molto semplice da fare ma richiede un po’ di impegno logistico. E un paio di mani in più.
La casetta di Pan di Zenzero.
O meglio si dovrebbe dire Pan di Spezie. Perché non c’è solo zenzero, ma anche cannella, noce moscata e chiodi di garofano.

Di ricette sul web ce ne sono migliaia. Si rifanno tutte ai biscotti speziati di origine nord europea. Poi diventati famosissimi anche negli Stati Uniti e di recente anche da noi.
Forse i capostipite della serie sono i biscottini di Natale scandinavi: i Pepparkakor svedesi, detti Piparkakut in Finlandia e che diventano Pepperkaker in Norvegia.
Che però sono presenti, poco dissimili, anche in Belgio. Sono gli Speculoos o Speculaas, a seconda della dizione franco- tedesca o fiamminga. Questi li avevo già preparati QUI, ed avevano avuto un successone. Anche a Pasqua.
Nei paesi anglosassoni, Stati Uniti specialmente, si chiamano Ginger snaps o Ginger nuts, ma sono ancora più conosciuti col nome di Gingerbread man: gli Omini di pan di zenzero delle filastrocche dei bambini e dei cartoni animati.
Con l’impasto di questi biscotti, un po’ meno burroso, si può preparare la Casetta di pan di Zenzero, la Gingerbread House.

Come dicevo le ricette sono moltissime. Tutte più o meno simili ma anche con qualche peculiarità. Differisce magari la quantità di burro, per esempio sono molto più burrosi i biscotti di origine belga che quelli scandinavi. Differisce la proporzione di spezie, ma quella credo dipenda anche dal gusto personale.
Insieme allo zucchero possono comparire a seconda del fuso orario: il miele, Golden Syrup, melassa, sciroppo d’acero, Brown Sugar o Cassonade o ancora semplice zucchero di canna.
In alcune ricette, soprattutto in quelle americane, compare anche il cacao amaro.

Io alla fine ho preso una ricetta da un bellissimo sito finlandese (www.finskis.com) e l’ho leggermente modificata secondo i miei gusti personali. Ho aggiunto infatti poco cacao amaro che al gusto non si ente ma da un profumo meraviglioso e colora la pasta di un bel marrone; inoltre ho aggiunto un pizzico di paprika dolce, perché trovo ci stia benissimo.

Chissà cosa ne penserebbe Babbo Natale di questi piparkakut italici?

Babbo Natale. Tra pochi giorni arriverà. L’avete scritta la letterina?
Lui in questo momento è la al Polo Nord, con i suoi elfi, e sta ultimando gli ultimi preparativi, in un turbine di giocattoli, carte da pacchi e nastri colorati. La slitta viene lustrata e lucidata e anche le renne stanno avendo una bella strigliata. Sua moglie Anya (non lo sapevate? Ebbene si esiste una Mamma Natale) sta stirando la sua giacca rossa, mentre in forno cuociono biscotti speziati, magari come questi.

Come faccio a saperlo? Ma perché ho letto un libro bellissimo e suggestivo che racconta la vera storia di Santa Claus, Babbo Natale. Di chi era, di come è arrivato al Polo Nord dagli elfi, di come ha fatto a diventare l’amico di tutti i bambini del mondo. Soprattutto racconta di quella volta che l’elfo Toppa decide di scappare dal Polo Nord, dopo aver combinato un guaio nella fabbrica de giocattoli, e cercare fortuna a New York, dove combinerà altri guai.
Allora babbo Natale dovrà intervenire di persona per rimediare.

Questo libro si intitola semplicemente “Santa Claus. La storia di Babbo Natale”. Sperling & Kupfer Editori. È un vecchio libro di quando ero piccola, tratto dall’omonimo film.

L’ho trovato nella libreria dei miei genitori e mi sono un po’ commossa nel rileggerlo.
È del 1985. Io avevo l’età di mio figlio adesso e come lui ero nella fase in cui volevo disperatamente credere in Babbo Natale. Mi auto convincevo.
Non ricordo quando è stato che ho smesso di farlo, cosa mi abbiano detto i miei genitori per darmi spiegazioni. Come l’ho presa. Sono cose che poi passano di mente. È la vita, si cresce e si superano. Non credo sia stato poi così traumatico.

Solo che adesso sto vivendo la cosa da mamma e mi rendo conto che l’infanzia finisce proprio quando un bambino smette di credere a Babbo Natale. Come si fa a dirgli la verità?
Soprattutto quando. Qual è il momento giusto?
Quando bisogna rispondere con sincerità ai suoi dubbi e lasciar perdere la favola?
Io me lo sto chiedendo e per adesso ringrazio il cielo che lui abbia smesso di fare domande, forse proprio per godersi ancora un po’ a questa magia.

Intanto insieme abbiamo preparato la Christmas Gingerbread House, caso mai qualche elfo di Babbo Natale passasse di qui. E insieme leggeremo questo libro divertente.
Se dovete fare un regalino a qualche bimbo cercatelo. Magari lo si può ancora trovare su internet. Ne vale la pena.

 


 
 
 
 
 
 
 
 
CASETTA DI PAN DI ZENZERO.

Per la base di biscotto:
500g farina 00,
150g burro morbido,
80g zucchero semolato,
80g zucchero di canna integrale,
2 cucchiai di miele di castagno,
1 cucchiaio di cacao amaro in polvere (facoltativo),
2 uova,
1 cucchiaio cannella in polvere,
1 cucchiaio zenzero in polvere,
1 cucchiaino di noce moscata in polvere,
1 cucchiaino di chiodi di garofano macinati,
1 cucchiaino di paprika dolce (facoltativa),
1dl succo d’arancia.

Tenete fuori dal frigo il burro per circa mezz’ora perché si ammorbidisca. In una ciotola lavorate il burro con il miele e gli zuccheri, unite anche le uova e le spezie.
Potete usare anche il mixer con la lama di plastica per impastare.
Unite la farina, il cacao e il succo d’arancia. Lavorate energicamente ma rapidamente per ottenere un impasto liscio ed omogeneo. Formate una palla, avvolgetela nella pellicola per alimenti e mettetela in frigo per almeno un’ora.

Disegnate la sagoma della casetta su dei fogli di cartoncino o meglio ancora su dei fogli di acetato, ritagliateli con le forbici. Basta disegnare la parte davanti con la porta e una finestra, un muro laterale e un lato del tetto. Poi le ritaglierete due volte nella pasta e avrete tutti i  pezzi della cassetta.

Stendete quindi la pasta a uno spessore di circa 1cm, non di meno altrimenti la casetta rimane fragile. Appoggiate i disegni e ritagliate con un coltello pesante ben affilato. Con un coltellino o degli stampini da biscotti ritagliate la porta e la finestrina sul davanti.
Nei muri laterali e dietro se volete potete anche non ritagliare finestre ma disegnarle con la glassa o con cioccolato fuso.

Nel disegnare il tetto cercate di farlo largo abbastanza che copra anche lo spessore dei muri e che esca almeno 1,5cm in fuori dalle facciate della casa. Perché, quando lo andrete a decorare, la glassa non vi coli sui muri rovinandovi tutto. Inoltre una parte deve essere un po’ più alta dell’altra perché si andranno a sovrapporre sulla sommità.

Disponete tutti i pezzi su delle placche foderate di carta forno e infornate a 200° per 10 minuti. Fate raffreddare e procedete con la decorazione.
 
 
 

Per la decorazione:
200g circa di zucchero a velo,
1 limone,
confettini di zucchero colorati o argentati,
codette colorate,
confettini di cioccolato colorati,
cioccolato fuso, bianco o fondente,
cocco grattugiato.

Cominciate a decorare i singoli muri. Preparate una glassa con metà dello zucchero a velo, 3 gocce di succo di limone e due cucchiaini di acqua fredda. Unite i liquidi poco per volta, se occorre unitene ancora. Dovete avere una consistenza come la colla vinilica. Se fosse troppo liquida basta aggiungere dell’altro zucchero.

Riempite di glassa una penna da decorazione (sono in plastica morbida o silicone, si trovano nei casalinghi o nei supermercati). Se non l’avete formate un cartoccio a imbuto con della carta forno, fermatelo con un pezzetto di nastro adesivo riempitelo con la glassa e tagliate la punta ricavando un buchino di 1mm circa.

Decorate i muri a piacere, disegnando porte e finestre, ghirigori, cuoricini, stelline. Completate mettendo confettini colorati a vostro gradimento. Fatelo quando la glassa è ancora umida, così si attaccano. È divertente lasciar fare le decorazioni ai bambini.
Lasciate asciugare perfettamente le decorazioni.
Se volete potete già decorare il tetto disegnando le tegole con la glassa o cioccolato fuso e applicando piccoli confettini.

Una volta che le decorazioni sono asciutte dovete montare la casetta.
Preparate altra glassa con pochissima acqua. Questa volta è meglio che sia più densa, quasi come un dentifricio. Con un pennello o con la penna da decorazione, spalmate una generosa striscia di glassa sui due bordi laterali della facciata, all’interno. Applicate i due muri laterali. Teneteli fermi in piedi per qualche minuto. Cementateli dall’interno con altra glassa.
La glassa, per quanto sia densa, tende a colare in basso, sul piano di lavoro. Non preoccupatevi, quando è asciutta si gratta via col coltello.
In questa fase è meglio farsi aiutare da qualcuno, così mentre questi tiene i muri in posizione voi potete spalmare la glassa che cola con una piccola spatolina mettendola bene sulle giunture, lavorate sempre dall’interno così da fuori non si nota. Con lo stesso procedimento “incollate” anche il retro.

Attenzione: cercate di pulire delicatamente la glassa che esce dalle giunture verso l’esterno, così non si rovinano le decorazioni. Inoltre nel tenere fermi i muri cercate di non mettere le dita sulle decorazioni esterne altrimenti si staccano e si sciolgono.
 
 
 

Quando i quattro muri sono ben solidi procedete con il tetto. Stesso procedimento. Se lo avete già decorato state attenti a non rovinare le decorazioni.

Io non ho decorato il tetto perché volevo creare un effetto nevicata: una volta incollato l’ho spalmato di glassa (densa) partendo dalla sommità perché comunque tende a colare, ho ripetuto l’operazione più volte.
Infine ho cosparso tutto con cocco grattugiato a pioggia, anzi a neve.

Come dicevo, per fare una nevicata di questo tipo occorre che il tetto sia un po’ più largo dei muri, sia sul davanti che sul retro, e che scenda giù dalle parti almeno di 2cm. In questo modo la glassa non cola sui muri rovinando le decorazioni.
 
 
 

Lasciate asciugare la casetta per almeno un paio d’ore. Staccatela delicatamente dal piano di lavoro, aiutandovi con un coltello affilato e disponetela sul vassoio di portata.
Potete incollarla anche direttamente sul vassoio se è bianco, anche se la glassa cola non si vede, anzi sembrerà decorativa se la spolverate di cocco, come neve.

 



Con questa dose ho preparato anche degli omini, delle renne, stelline e alberelli. Con bastoncini di pasta cotti ho fatto dei piedistalli, che ho incollato con la glassa per far stare in piedi renne e abeti. Ho decorato tutto con glassa, cioccolato bianco fuso e confettini.
I biscottini si cuociono separatamente perché sono più piccoli della casetta, bastano 180° per circa 8 minuti.




 
 
 
 


 

3 commenti:

  1. Ma è bellissima O_O complimenti, siete stati bravissimi ^_^
    Grazie x il titolo del libro, stavo giusto pensando a qualcosa extra x il mio nipotino e quel titolo mi sembra perfetto ^_^
    Goditi ancora quest'anno di infanzia che il tempo vola...ma a Babbo Natale si può credere anche da adulti, giusto???
    Buone feste se non ci risentiamo <3

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  2. ma quanto è bella!stupenda!bravissimaaa!!!
    buona giornata simona:)

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  3. Che bello questo post, ricco di ricordi, tradizioni e curiosità.
    La casetta di pandispezie è un classico nella mia famiglia ma purtroppo quest'anno non sono ancora riuscita a prepararla...chissà, magari nei prossimi giorni... La mia però è sempre un po' sbilenca e pericolante, mentre vedo che a te è venuta perfetta.
    Un augurio di buone feste e a presto

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