Come l’arrosto che immancabilmente rimane asciutto
e stopposo proprio quando ci sono i suoceri a cena. O la torta che se la fai
così tanto per non far andare a male le uova viene uno spettacolo, alta,
gonfia, un trionfo di torta, ma se niente niente deve servire per essere
tagliata a farcita … alé che si siede vinta da una stanchezza intollerabile.
Nel mio caso si parla di cioccolato e del concorso
indetto dalla Nestlè attraverso il sito Turisti per caso. (A scuola di cioccolato con Patrizio Roversi)
Ma andiamo con ordine. Ho saputo del concorso una
ventina di giorni fa e mi sono entusiasmata, anche perché la posta è alta. Si
può partecipare con ricette e creazioni al cioccolato ma anche con racconti,
fiabe e fotografie che abbiano come protagonista indiscusso il cioccolato e la
passione che suscita.
Le foto le ho subito scartate, basta guardare qua
e la per il blog per farsene una ragione, allora racconto o fiaba o ricetta. Che
diamine sono una food blogger (come mi gasa sta cosa!) deve essere per forza
una ricetta!
Si, ma non una qualsiasi, mica posso mandare ai
giudici di Perugia (cioè nell’Olimpo) una ricetta banale da dispensa della
nonna. Per quanto quei dolci siano alla fine i migliori a mio parere, qui si
tratta di roba d’elite. Poi, lo confesso sono andata a dare un’occhiata ai
concorrenti: cose da invidia, delle sculture che dovrebbero essere esposte al
Moma, dei presepi di Capodimomte in cioccolato, io al confronto sono un bimbo
che gioca col pongo.
Quindi ho rimuginato un bel po’, ho scartabellato
tutte le ricette al cioccolato che possiedo in cerca di un ispirazione.
Io non sono molto golosa di dolci, in realtà, ma
il cioccolato è qualcosa d’altro. È un
bisogno primordiale, è il surrogato del latte della mamma, del ciucciotto. È l’integratore
vitaminico per lo spirito. E il concentrato di tutto questo sta nel
cioccolatino: è un attimo di piacere, veloce come una pastiglia ma altrettanto
efficace.
Poi capita che ci si continui a ingozzare di
queste magiche pastiglie finché non sono finite, ma anche questo ogni tanto ci
vuole, fa parte della terapia.Quindi ho deciso: cioccolatino sia. Ma mica posso limitarmi a sciogliere un po’ di cioccolato e riempire degli stampini seppur tanto graziosi. Ci vuole un accostamento insolito, un profumo, un ricordo, un’idea. Quell’idea mi è venuta improvvisamente ieri, mentre decidevo che avrei fatto il risotto con lo zafferano per cena. ZAFFERANO E CIOCCOLATO BIANCO, perché no.
Sono scattata su dal divano e mi sono precipitata in dispensa (anche perché mancano solo due giorni alla scadenza, eh si ci ho pensato su parecchio!).
Primo impedimento: la mia scorta era stata “misteriosamente”
presa d’assalto e mancava praticamente tutto il cioccolato fondente. Anche lo
zafferano. Benissimo, ho spedito il mio aiuto cuoco cioè mio marito a comprare
con una lista dettagliatissima, mancavano le coordinate dei singoli scaffali
del supermercato. Errore di ingenuità: quante probabilità ci sono che un marito
riesca ad arrivare a casa con tutto, proprio tutto, quello che c’è nella lista
della spesa, e proprio quello?
Dopo un’altra affannosa corsa al negozio più
vicino mi sono messa all’opera.
CUORICINI
FONDENTI CON GANACHE AL CIOCCOLATO BIANCO E ZAFFERANO:
200g di cioccolato fondente da copertura,
150g di cioccolato bianco,150g panna fresca,
zafferano in polvere, la punta di un cucchiaino.
Innanzitutto bisogna preparare la crema ganache
facendo sciogliere il cioccolato bianco con la panna a bagnomaria, poi si
aggiunge un pizzico di zafferano, ne basta poco per dare il profumo, troppo
rende stucchevole la crema. Si mette poi la crema a raffreddare in frigo per
almeno un’ora, deve essere ben fredda e soda. Infine si monta con una frusta.
Intanto si trita il cioccolato fondente e lo si fa sciogliere a bagnomaria, poi si versa negli stampini cercando di toccare tutti i bordi e togliendo l’eccesso. Sembra facile a dirsi, ma è alquanto irritante vedere che il tuo cioccolato non ne vuole sapere di ricoprire tutta la superficie degli stampini , sarà perché sono di silicone, sarà il cioccolato( sarò io che non sono capace?) Ma dico io: l’ultima (e l’unica) volta che ho fatto i cioccolatini ripieni sono venuti bene … e adesso perché no? Fortuna del principiante?
Non so come ma ci sono riuscita e dopo averli fatti solidificare in frigo li ho riempiti con la crema: consiglio vivamente di usare una sac-à-poche e non il cucchiaino a meno di non avere la mano ferma e la precisione di un orefice. Non fatevi tentare dalle scorciatoie o dall’intento di diminuire la quantità di oggetti da lavare.
Alla fine, dopo qualche minuto in frigo, si ricoprono con altro cioccolato fuso e si mettono in frigorifero.
Visto che ho esagerato con la quantità della crema
ganache bianca, ho preparato anche dei TARTUFINI
CON RISO SOFFIATO: si unisce alla crema del riso soffiato, si mescola bene
e si preparano delle palline che verranno poi passate nel cioccolato amaro in
polvere o nelle scaglie di cioccolato fondente. Sorvolerei sul fatto che per
errore ho acquistato il cioccolato zuccherato…
100g cioccolato fondente,
100g panna fresca,200g cioccolato al latte,
50g croccante alle mandorle (anche questo homemade, modestamente)
Anche stavolta si prepara prima la ganche: si
scioglie il cioccolato fondente nella panna calda, si unisce il croccante
tritato e si mette in frigo a solidificare.
Si scioglie il cioccolato al latte e si rivestono
gli stampini con uno strato sottile (si, si!). Una volta solidificati si
distribuisce la ganache e si ricoprono con altro cioccolato fuso.
Ovviamente se avanza della ganache si preparano
dei deliziosi TARTUFINI AL CROCCANTE.
Tutto questo sembra facile, roba da pochi minuti,
se non fosse che mentre ero alle prese con pentolini vari ho avuto diversi inconvenienti:
il telefono che squilla proprio nei momenti critici, la famiglia che si aggira
rapace intorno al cioccolato, l’improvviso impeto collaborazionista di mio
figlio, la pioggia altrettanto inopportuna che mi ha fatto smettere per correre
a ritirare i panni e il tempo che incalzava verso l’ora di preparare la più
prosaica cena. Nonostante tutto ce l’ho fatta: anche se per fare le fotografie
ho dovuto aspettare questa mattina.
Per la cronaca, per tenere a bada mio figlio ho
lasciato che si preparasse i suoi cioccolatini: ha riempito a metà degli
stampini con il cioccolato fuso e ha messo del riso soffiato o del croccante,
poi ha ricoperto con altro cioccolato, semplicemente. Senza tante complicazioni.
Ha già capito tutto dalla vita.
Questa è il resoconto della nascita tormentata della mia creazione al
cioccolato. Ora che ci penso dovrei partecipare alla categoria racconti, forse
sarebbe più indicato.
Anche se con tanta fatica pero alla fine hai fatto dei fantastici cioccolatini! da provare sicuramente.... staccherò il telefono
RispondiEliminaGrazie della visita. I cioccolatini erano più buoni che belli. Ma ignoravo totalmente ogni nozione sul temperaggio del cioccolato. Non che adesso sia tanto migliorata ... !!! ;-)
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