domenica 15 settembre 2013

LE UOVA, IL GIALLO,IL ROSSO E LA BELA ROSIN.

Per quanto io sia e rimanga sempre una “belinona” ligure fino al midollo, dopo quasi 10 anni comincio a sentirmi piemontese, un po’ “balenga” anche.
Anche perché una golosona come me non poteva trovare posto migliore per stuzzicare l’appetito.  Adesso che ci penso ho il sospetto che su questo fronte non avrei problemi di adattamento in nessun luogo, italiano o estero.

In questi giorni ero alla ricerca di una ricetta per il contest di Colors & Food di settembre; questo mese la sfida verte sui colori rosso e giallo ma con un  ingrediente obbligatorio: l’uovo, in tutte le sue declinazioni.

Ho pensato a lungo, quanto le mie meningi me lo possano permettere. Avevo già una ricetta pronta preparata un mesetto fa: un dolce finlandese dal nome impronunciabile, con dei bei lamponi rossi. Ma non mi aveva convinto allora e nemmeno ora: la realtà è che non mi è venuto proprio come doveva, l’aspetto c’era anche ma ho senz’altro sbagliato qualcosa perché credo che la consistenza e il sapore non siano proprio azzeccati.
Per cui non se ne fa niente. Potrei postarlo come ricetta flop, non certo per questo contest.

Così ho consultato il Comitato di Pronto Soccorso Rcette: non il web, semplicemente le vicine di casa, le amiche ma ancor meglio mamme e nonne di amiche.
E sono saltate fuori le “uova della Bela Rosin”. Il web è servito dopo, per avere conferma delle informazioni su questo piatto. Che poi non è proprio un piatto è più uno stuzzichino, una frivolezza facile e veloce. In pratica è una non-ricetta.

Ma andiamo con ordine. Innanzi tutto devo spiegare chi è la Bela Rosin. Giustamente chi non è Piemontese forse non la conoscerà .

La bella Rosina, ovvero Rosa Vercellana, era l'amante del primo re d'Italia Vittorio Emanuele II. Si conobbero al Castello di Racconigi, la residenza di caccia, quando il re, ancora principe ereditario, aveva 27 anni mentre lei ne aveva solo 14. Da quel giorno non si sarebbero più lasciati. Lei rimase sempre accanto a lui e gli diede anche due figli, suscitando uno scandalo a corte, perché lui era già sposato con Maria Adelaide d’Asburgo e aveva già dei figli, pare anche che non disdegnasse altre amanti. Proprio un gran signore!
Rosa Vercellana, neanche a dirlo, era odiata dall'aristocrazia del tempo ma molto amata dal popolo che la considerava una di loro e veniva amichevolmente soprannominata la "bela rosin".
Quando la vera moglie, la regina Maria Adelaide, morì, il re le concesse il titolo di Contessa di Mirafiori e Fontanafredda. In seguito il re la sposò con un matrimonio morganatico, cioè senza attribuzione del titolo di regina. Ma che bel pensiero!
La " bela rosin" pare amasse cucinare per il re tanti piatti della cucina tradizionale piemontese, tra cui i Tajarin, i tagliolini, al tartufo, la bagna caoda e appunto queste uova.

Non stupisce che fosse la prediletta del re: si sa che la strada per il cuore degli uomini passa dallo stomaco e a volte lì si ferma.
Io non so se la Bela Rosin cucinasse davvero queste uova, dubito fortemente che cucinasse alcunché.  Ad ogni modo così me le hanno presentate e così ve le propongo.

In realtà tra i membri del Pronto Soccorso Ricette, come al solito, c’è stata qualche discordanza. Ognuna aveva la sua versione particolare ma ovviamente più veritiera delle altre, ovviamente (anche per una ricetta così semplice che di più non si può?).

Sul web ho scoperto un sito molto carino: cucinapiemontese.blogspot.it,dove ho trovato questa e molte altre ricette con un sacco di informazioni storico culturali. Come quelle che vi ho dato qui sopra.
Quando le ho viste sul sito sono stata folgorata “ecco l’uovo che cercavo!” . Il giallo c’era, eccome, quasi abbagliava, mancava il rosso però. E qui entra in campo un’altra gloria della cucina piemontese il Bagnet Rus. Che è una bella salsa da bolliti, ma con l’uovo sodo, ossia bollito, ci sta che è una meraviglia.
Poi non paga ci ho aggiunto del mio, cioè di quello che ho carpito qua e la dalle Belle Rosine del paese: il tonno nel ripieno.

Ora vi do la “ricetta” così si spiega tutto. Vi do la ricetta che ho trovato sul sito, quella “ufficiale”, con tutte le modifiche mie e delle mie compagne di merende:

 
 
 
 
 
 
 

UOVA ALLA BELLA ROSINA.

Per 4 persone:
4 uova (molto carine le uova di quaglia, naturalmente ne occorrono almeno 4 a testa)
maionese possibilmente fresca.

Rassodate le uova, sgusciatele, tagliatele a metà nel senso della lunghezza, togliete i tuorli e riempite i mezzi albumi  con la maionese e mettete in frigo.
Al momento di servire guarnitele con i tuorli a mimosa, cioè passati al setaccio e fatti cadere a pioggia sulle uova. Funziona molto bene lo spremi aglio.
Fin qui niente di speciale.

Però qualcuna delle gentili signore mi ha detto di metterci il tonno sott’olio: frullare il tonno con la maionese e un tuorlo sodo, magari qualche cappero. Riempire e guarnire con la “mimosa”.
Già meglio, ma ancora manca il rosso.

Ah,ah! Ma certo il Bagnet Russ!
Allora via la maionese che a questo punto non c’entra più niente, resta il tonno (meglio i tranci  sott’olio, belli sodi) a pezzetti dentro i mezzi albumi, una pioggia di soffice tuorlo giallo, tutto su un letto di saporita e piccante salsina rossa.

È come la Corazzata Potemkin di fanzottiana memoria: “ una cavolata (e mi son trattenuta) pazzesca!".  Ma i colori ci sono, le uova pure… che volete farci: vi tocca!
Non so se è valida ai fini del contest, ma pur di riuscire a partecipare…! Prendetemi come sono e fatevi due risate insieme a me.

Però mi redimo, perché una ricetta vera ve la do adesso, almeno quella:

IL BAGNET RUSS -Salsa rossa piemontese.

(Ricetta della vicina di casa)

Ingredienti:
una manciata di foglie di prezzemolo,
2 acciughe,
1 spicchio d’aglio,
1 bicchiere di salsa di pomodoro (circa 200ml),
2 cucchiai di olio,
20g circa  di pane raffermo sbriciolato,
1 falda di peperone rosso cotto al forno e spellato,
2 cucchiai di aceto,
peperoncino in polvere.

Frullare tutti gli ingredienti molto finemente, aggiustare di sale e peperoncino a piacere.
Volendo si può restringere la salsa 10-15 minuti a fuoco dolce.



 
 
 
Questa è la versione che ho fatto io. Poi ne ho trovate altre in cui si fa cuocere la salsa molto a lungo e si uniscono altri ingredienti come, cipolle, chiodi di garofano eccetera.
Come questa che ho trovato nel sito di cui ho parlato, ve la riporto pari pari:

INGREDIENTI:
- pomodori ben maturi n 8
- cipolle medie n 2
- carota n 1
- spicchi d'aglio n 2
- aceto di vino
- olio d'oliva
- peperoncino un pizzico
- zucchero e sale

PROCEDIMENTO:
Lavare e tritare i pomodori, la carota, le cipolle e l'aglio. Mettere il tutto in un recipiente di terracotta, unire un pizzico di peperoncino, un cucchiaio di zucchero e un cucchiaino di aceto, sale e olio d'oliva. Mettere sul fuoco e far cuocere a fuoco lento per 3 o 4 ore.
Passare il bagnetto rosso al setaccio e allungare con altro olio d'oliva. Assaggiare ed eventualmente aggiustare il sapore con il sale.
Però assomiglia molto alla ricetta della Salsa Rubra di cui vi parlerò prossimamente.

 
A proposito, prossimamente vi posterò anche la ricetta del tonno di coniglio, che in queste uova ci starebbe benissimo, al posto del tonno vero. Sono sicura che la Bela Rosin approverebbe.
 
 
 

16 commenti:

  1. Potrei non essere d'accordo con questo post?!...Ma quale cavolata!! E' una ricetta degnissima, e mi sembra proprio gustosa..poi c'è tutto quello che veniva richiesto...secondo me ci fuorvia un pò l'uovo, ci condiziona...io questo piattino me lo magerei anche stasera a cena!!

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    1. Eh si! Le sfide di C & F si fanno sempre più interessanti! Ma per questo mi piacciono ancora di più e ormai non posso perdermele! A presto.

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  2. Che ricetta meravigliosa, non la conoscevo assolutamente e il tuo racconto mi ha degnamente illuminata!
    Complimenti e in bocca al lupo x il contest!
    Buona serata cara <3
    la zia Consu

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    1. Prima di venire ad abitare in Piemonte confesso che neanche avevo mai sentito nominare questa Bella Rosina. Qui è famosa ome Cleopatra!!
      Ciao zietta a presto.

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  3. Manu ma sono splendide queste uova!!!!!! Non le conoscevo proprio, grazie per tutte queste notizie interessanti!!!! Un bacioneeeee:)!

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    1. Grazie Simo per l'entusiasmo!! Mi fai sempre molto piacere :D

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  4. Sei un mito!! Il tuo racconto con il suo tono ironico accompagna benissimo il "mistero" di queste uova (ma pure io penso che la signorina non cucinasse poi tanto per il suo re ;)
    Una "non ricetta" ma mica proprio direi, è ben pensata e assemblata. Brava tu e le tue consigliere. Devi dire loro che sei stata ben consigliata.
    Un abbraccio e grazie per queste bellissime uova giallo rosse!
    Vale

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    1. Io non riesco mai ad essere del tutto seria, a volte mi trattengo a stento e si che l'età della saggezza l'ho raggiunta!! ;-)
      Ho delle consigliere io che sono una sicurezza,già soltanto per la loro lunga esperienza in cucina!! Grazie per l'approvazione. Avevo veramente il dubbio che fosse un piatto troppo banale. Comunque sto progettando qualcosa di più articolato...se mi riesce lo posto!!

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  5. ma che bella e affascinante questa ricetta!!!!mi piace tanto la storia che ci hai fatto conoscere, ma grazie!!!!
    baco baci simona

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  6. è difficile stare lontana dalla liguria? ti manca mai? questa storia del re non la conoscevo! proprio un signore! tonno di coniglio? me curiosissima!

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    1. Ogni tanto mi manca la mia famiglia, gli amici e il mare. Ma dopo anni di peregrinazioni mi sono abituata. L'importante è sapersi adattare ai posti in cui si va senza stare a far paragoni. La casa te la fai dove vuoi tu :-)
      Il tonno di coniglio è un'altra ricetta facile e furba che ho imparato qui. Tra non molto la voglio rifare. vedrai.

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  7. Io adoro le uova ripiene!!
    C'e' un pensiero per te sul mio blog... http://giochidizucchero.blogspot.it/2013/09/the-versatile-blogger-award-una.html

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  8. Ciao Manu, ma come mi piacciono queste ovette! Me le prepara sempre mia cugina che è andata ad abitare a Torino e si è convertita parzialmente alla cucina piemontese! Bacione a presto

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    1. Anche io ho imparato molte cose da quando sono qui. Mi piace conoscere le tradizioni dei posti dove vado, soprattutto in cucina. Queste uova sono di una semplicità estrema ma sono gustosissime. Ciao a presto

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