Oggi
voglio solo presentare una ricetta che ho preparato per l’MTChallenge di settembre.
Come
ho già spiegato in un post precedente la
sfida del mese è sui ravioli del plin, che sono quei piccoli raviolini
piemontesi, ripiegati su se stessi, con il plin appunto che è il pizzicotto che
si deve dare alla pasta in fase di chiusura per dargli la giusta forma.
La
volta scorsa mi ero attenuta alla ricetta classica della tradizione langarola,
quella che aveva dato Elisa, la
vincitrice della sfida precedente.
Ma
come per tutte le edizioni di questo contest una volta sola non basta, poi ci
si prende gusto e le idee vengono fuori da sole, quasi scalpitano. Così ci si
ritrova a rifare la stessa ricetta in tante varianti, per la gioia della
famiglia che deve far da cavia ai vari esperimenti.
In
questo caso non è capitata così male: assaggiare tutta una serie di ravioli non
credo possa definirsi un sacrificio. Per quanto riguarda la linea: io e mio
marito l’abbiamo persa già da un po’ quindi non possiamo nemmeno dare la colpa
al’MTC.
Il
piatto che vi vado a presentare non è poi così particolare. Ho semplicemente
messo insieme delle ricette diverse.
All’inizio
volevo semplicemente rifare i ravioli di cinghiale come li fa la nonna di mio
marito, ovviamente con il plin. Ma avevo voglia di un tocco un po’ diverso.Mi sono venuti in mente i tagliolini al cacao che tra l’altro stanno benissimo con un sugo di selvaggina, tipo lepre, capriolo e … cinghiale, appunto.
Non dovevo fare altro che mettere insieme le due cose.
Per il ripieno ho utilizzato un cinghiale selvatico, gentilmente fornitomi da mio zio cacciatore, quindi la marinatura è stata molto lunga.
La ricetta per il cinghiale stufato è quella della mia famiglia, nello specifico mia zia che è la specialista in cacciagione, per ovvi motivi matrimoniali. L’ho chiamata alla ligure perché in effetti noi usiamo il vino bianco e non il rosso, uno sproposito di erbe aromatiche, niente funghi o pomodoro. Come ho visto fare invece in Piemonte. Ma non ho la presunzione che questa distinzione sia valida. Diciamo che è la ricetta che sono abituata a fare.
RAVIOLI AL CACAO CON
RIPIENO DI CINGHIALE.
Per
la pasta:
200g
farina bianca,50g semola fine,
2 cucchiai di cacao amaro,
2 uova,
1 dl di vino bianco secco,
sale un pizzico,
acqua.
Per
il ripieno:
300g
di cinghiale stufato100g salsiccia di maiale,
200g bietoline,
1 piccolo porro,
1 uovo,
2-3 cucchiai grana grattugiato,
pangrattato,
noce moscata,
olio extra vergine d’oliva.
Per
il cinghiale in umido alla ligure:
400g polpa di cinghiale,vino bianco,
1 bicchierino di marsala secco,
1 cipolla,
½ carota,
½ gambo di sedano,
2 spicchi d’aglio,
salvia, timo, rosmarino, alloro, prezzemolo
peperoncino in polvere,
sale,
olio extravergine d’oliva.
Innanzi
tutto bisogna preparare il cinghiale: lavatelo bene, tagliatelo a dadi di 3cm
circa e mettetelo in una ciotola con mezza cipolla affettata, una foglia di
alloro, uno spicchio d’aglio spellato, un rametto di rosmarino e qualche foglia
di salvia. Coprite con del vino bianco, più o meno ½ litro, e fate marinare per
almeno 4 ore, meglio una notte.
Tritate
finemente la cipolla rimasta con sedano, carota e un mazzetto di aromi
(rosmarino, salvia, prezzemolo, timo), spellate l’aglio. Mettete tutto in un
tegame con un filo d’olio e una foglia di alloro. Fate riscaldare a fuoco dolce.
Nel
frattempo, in una padella antiaderente molto calda, fate rosolare il cinghiale
ben sgocciolato dalla marinata. Fatelo colorire da tutti il lati, fiammeggiate
con un bicchierino di marsala, poi trasferitelo nel tegame con gli aromi caldi.
Coprite
con del vino bianco e portate a bollore. Poi continuate la cottura a fuoco
moderato, con il coperchio lievemente scostato per 2 ore circa. Alla fine
regolate di sale e a piacere aggiungete un pizzico di peperoncino.
La
carne deve essere tenera e il liquido si deve essersi ridotto a meno della metà.
A
questo punto il cinghiale è già ottimo così. Si può servire semplicemente con
la polenta o anche del purè oppure unire in cottura due patate sbucciate e
tagliate a dadi e cuocerle insieme alla carne, come uno spezzatino.
Eventualmente unire poca acqua.
Rosolare
la salsiccia a pezzetti in una padella.
Far
raffreddare la carne, sgocciolatela dal fondo che terrete da parte. Tritatela
con il tritacarne insieme alla salsiccia.
Tritate
finemente il porro e fatelo stufare con un cucchiaio di olio e uno di acqua in
padella. Lavate le bietole, tritatele finemente e mettetele nella padella col
porro ad appassire.
Mescolate
la carne e le verdure, eventualmente passate tutto al mixer. Legate con un uovo
e il grana grattugiato. Se il composto
fosse troppo molle unite del pangrattato.
Impastate
la farina col cacao, le uova, il vino, un pizzico di sale e acqua quanto basta
a formare un impasto liscio e omogeneo. Lasciatelo riposare per mezz’ora
avvolto nella pellicola.
Tirate
la sfoglia sottile, preparate i raviolini quadrati o con il plin (per il
procedimento vedete QUI).
Disponeteli su dei vassoi di cartone spolverati di farina.
Eliminate
l’aglio e l’alloro dal sugo di cinghiale, unite un bicchiere di vino bianco e
fatelo restringere della metà. Legatelo con un cucchiaino di burro lavorato con
poca farina e una punta di cacao amaro.
Lessate
i ravioli in abbondante acqua salata, scolateli e conditeli con il sugo di
cinghiale.
Sugo
alternativo: Riduzione di vino rosso e
scalogno.
Affettate
finemente 5-6 scalogni, fateli appassire dolcemente in una noce di burro,
bagnate con 1dl di brodo di carne e fate cuocere finchè sono morbidi. Unite 2dl
di vino rosso corposo e fate restringere della metà. Legate la salsa con poco
burro freddo.
Te cuento que nunca he probado el jabali, por estas zonas vaca, cerdo, pollo y no mucho más, carnes exoticas son dificiles de encontrar o muy muy caras. gracias por darme a conocer otra receta que no conocía, besos
RispondiEliminaGrazie! Sono contenta che ti siano piaciuti. Anche da noi la selvaggina non è proprio da tutti i giorni. Io abito in una zona fortunata!!
EliminaManu questa versione mi fa impazzire!!!!! Bravissimaaaaaaaaa!!!!!!!!:) un bacione cara!
RispondiEliminaGrazie Simo sei un'amica!!
EliminaCiao Manu! Ti rispondo alla domanda che mi hai scritto....x le mie foto fino a luglio usavo una comunissima compatta della Fuji....dopo le vacanze una reflex Canon che mi hanno regalato e che sto cercando d'imparare a usare!!!!:) un bacione!!!
Eliminama quanto sono buoni!!!!!super brava!!!!ho un premio per te!baci simona, mi sono aggiunta ai tuoi follower, pensavo già di esserlo!
RispondiEliminaUn'altra Simona simpaticissima! Arrivo subito da te!
RispondiEliminaBè il cinghiale col cacao è un abbinamento vincente...hai avuto un'dea particolare ed innovativa, Complimanti...
RispondiEliminaHai fatto bene a precisare all'inzio del post...appena ho letto il titolo ti stavo correndo incontro col vasino...
Un abbraccio!!
...e ribadisco "ComplimAnti"...sigh..
RispondiEliminaGrazie mille!! I complimenti con la A o la E sono sempre graditissimi ;-) . Ciao ciao!!
EliminaChe ricetta, Manu, complimenti davvero, l'abbinamento cinghiale-cacao è da urlo, mi piacerebbe proprio assaggiarlo. Per ora lo immagino... bacione a presto
RispondiEliminaPer la zucchina ho proprio usato un temperamatite bello grande che ho comprato in un negozio dii casalinghi!
EliminaAdesso non sarò contenta finchè non l'avrò trovato!! Come i bambini...peggio!!
EliminaSì, in Piemonte si usa far cuocere il cinghiale con il vino rosso e possibilmente con un vino rosso nobile, come Barolo, Barbaresco o Nebbiolo, ma la tua ricetta con il vino bianco mi piace molto. E l'idea di mettere il cacao nell'impasto mi entusiasma (ti confesso che è da tempo che pensavo a una ricetta di plin con l'impasto colorato e aromatizzato dal cacao :)). I due condimenti sono entrambi azzeccati, sei stata bravissima!
RispondiEliminaGrazie anche per questa versione!
Grazie Elisa! Sono molto contenta che tu abbia aprezzato. Il Piemonte è la culla del vino rosso nobile. Noi liguri dobbiamo arrangiarci con qiello che abbiamo!!! La ricetta della pasta al cacao l'avevo già da un po' ma fin'ora non ho mai azzardato a farla, in famiglia storcevano un po' il naso, ma ora mi sono lanciata ed è andata bene, hanno apprezzato!! Ciao e grazie!!
EliminaNoi siam quelli del vino bianco. il rosso è Rossese- e con quel che ci costra, è roba da grandi occasioni. Il bianco, è la spruzzata che ravviva la cucina di ogni giorno, dal profumo della pasta tirata col mattarello, senza i tuorli, a quel sapore tutto nostro del coniglio con le olive e i pinoli. mi manca il cinghiale in umido e farò tesoro di questa ricetta, considerata la stagione e, di recente, anche la casa nel bosco che propone di necessità una "dieta " diversa. L'abbinamento col cacao è la "morte sua", al di là di là di ogni distinzione geografica e i condimenti sono entrambi azzeccati: insomma, una gran bella proposta, di quelle che fan venire 'acquolina in bocca al primo sguardo: e se consideri che sono le 7 del mattino, penso di aver reso l'idea ;-)
RispondiEliminaBravissima!
Grazi Alessandra!! La mia è una ricetta di famiglia ma è vero che in liguria usiamo il vino bianco per tutto!! Questo cinghiale con la polenta quando fuori comincia a fare freddo è un piatto che tira su il morale!!!
EliminaCon tutti questi complimenti mi sto un po' montando la testa!! Ma non per molto, fortunatamente la mia autocritica è molto sviluppata!! Ma per adesso gongolo e ti ringrazio!!
RispondiElimina6 sempre troppo simpatica Manu ^_^ è un piacere leggerti ed assaporare le tue ricette!
RispondiEliminaTi auguro un felice we e ti invito a passare da me x una piccola soppressa ^_^
A presto <3
la zia Consu
Grazie Consu! Mi hai fatto davvero piacere!
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