Il menù che vi
propongo oggi con Carla, Consuelo e Linda è dedicato all'autunno.
A me il
compito di preparare il dolce.
Io amo i dolci
semplici, rustici, con pochi ingredienti.
Ma soprattutto
quei dolci che non richiedono cognizioni elevate di pasticceria, dosi precise
al grammo, procedure altamente scientifiche.
Seppur nel mio
animo alberghi ancora un piccolo chimico, il rigore scientifico viene meno
quando si tratta di cucina. Qui prevale la parte disordinata e caciarona di me.
Che non riesco
mai a seguire perfettamente una ricetta ma ci devo mettere sempre del mio, non
fosse altro perché spesso mi trovo a cambiare ingredienti in corso d’opera,
quando mi accorgo che non li ho acquistati o che sono scaduti o non in quantità
sufficiente e così via.
Per la
pasticceria questo è decisamente negativo.
Inoltre sembra
che ogni volta che mi accingo a preparare un dolce tutto inizi a remare contro,
telefono che suona, programmi che saltano, eccetera.
Anche in
questo caso non mi sono smentita.
Volevo preparare
una dolce un po’ più scenografico, una bavarese all’uva, un semifreddo, una
torta a strati con tanto di glassa a specchio, con tutto un presepe di
Capodimonte in frutta di marzapane sopra. Un trionfo per la vista e il palato.
Invece è tutto
rimandato a data da destinarsi.
Si va di torta da credenza e amen.
Una di quelle
veloci, fatta con i primi ingredienti trovati in casa, una bella mescolata con
la frusta elettrica e via in forno.
A renderla
adatta al menù di oggi è la frutta: l’uva in tre colori diversi, bianca nera e
rosata, e mele rosse. Tutto proveniente dal mio paese in Liguria, quando sono
andata ad aiutare i miei genitori per la vendemmia.
Queste mele in
particolare mi sono molto care, perché sono un po’ un ricordo di infanzia. Sono
mele quasi selvatiche, non molto grandi, con la buccia spessa, rossa con
sfumature verdi. Hanno una polpa molto compatta, croccante e decisamente
acidula ma succosa. Si raccolgono proprio da questo periodo in avanti e durano
a lungo al fresco e al buio.
Sono adatte
per la cottura, anche se io fin da piccola le preferisco mangiare crude, proprio
per il loro gusto acidulo. Ricordo la nonna o la zia che scendevano quasi ogni
giorno in cantina, sceglievano qualche mela che stava iniziando a invecchiare o
a maturare troppo, le sbucciavano e le facevano cuocere semplicemente con
zucchero e una spruzzata di vino. Da mangiare
caldo o anche freddo con giusto qualche amaretto sbriciolato.
Era il loro dessert preferito, semplice e
veloce. Ecco da chi ho preso.
Questo è il
menù dedicato all’ Autunno:
Antipasto di Linda:
Crostata furbissima con funghi e salsiccia
Primo di Carla: Penne con broccoli e conza
Torta soffice alla robiola con uva e mele.
100g robiola fresca (oppure ricotta o altro formaggio
spalmabile),
3 uova medie,
260g farina 00,
130g zucchero semolato,
75ml succo d’uva bianca fresco,
3 cucchiai di olio extra vergine d’oliva,
1 mela*,
200g acini di uva mista (bianca, nera, rosata),
1 bustina di lievito,
1 pizzico di sale,
burro per ungere la teglia.
*io ho una centrifuga
quindi ho ricavato il succo fresco centrifugando un grappolo di uva, chi non la
possedesse può schiacciare gli acini con uno schiacciapatate o un passaverdura
e filtrare il succo ottenuto. Oppure cercare del succo d’uva confezionato,
meglio senza zuccheri aggiunti e comunque rivedete la quantità di zucchero
della torta.
**io ho
usato una mela rossa dalla polpa molto croccante e acidula.
Sbattete le uova con lo zucchero con una frusta elettrica
fino ad ottenere una schiuma soffice, unite la robiola, il succo d’uva, l’olio
e un pizzico di sale. Continuate ad amalgamare con la frusta elettrica. Incorporate
pian piano la farina e il lievito setacciati.
Sbucciate la mela, tagliatela a spicchi, affettatela
sottilmente.
Lavate bene gli acini d’uva e tamponateli con la carta da
cucina.
Incorporate la mela e
metà degli acini all’impasto, versatelo in uno stampo a cerniera tondo
di circa 24cm di diametro ben imburrato. Distribuite il resto degli acini
facendoli affondare leggermente.
Infornate a 180°C, forno caldo e statico, per circa 10
minuti. Poi abbassate il forno a 160°C e continuate la cottura per altri 35-40
minuti. Io con il mio forno mi regolo così, se non abbasso la temperatura dopo
10 minuti mi si cuoce troppo in superficie e poi si smonta. Naturalmente ognuno
si deve regolare col proprio forno.
Fate la prova con lo stuzzicadenti, infilatelo nella torta,
se esce quasi asciutto è pronta.
Lasciate raffreddare la torta quasi del tutto prima di sformarla.
Servite spolverando con zucchero a velo.
I tuoi aneddoti sono sempre uno spasso :-P Cmq anch'io non ho un buon rapporto con la pasticceria :-( amo invece i dolci improvvisati e semplici come il tuo :-)
RispondiEliminaAnch'io non riesco mai a seguire alla lettera una ricetta...ma non saprei da chi ho preso!!!
RispondiEliminaBella la tua proposta!!!
Buona giornata
Ciao Manu, io invece arrivo tardissimo, ma la partenza mi assorbe parecchio. Al mio ritorno prevedo un lungo post dedicato a queste vacanze che sembrano non finire mai, ma da quando è mancata la mamma, l'esigenza di stare fuori e con gli amici è diventata imperativa. Spesso sono a Ceva, ma riuscissi una volta a non avere un programma faraonico e a vederti. Tornerò su a novembre, forse se mettiamo in calendario di vederci, ci riusciamo, mi farebbe tanto piacere. Magari mi faccio sentire su whatsapp. Intanto mi prendo una bella fetta di torta e ti abbraccio, a presto :)
RispondiEliminauna torta davvero deliziosa che racchiude i profumi dell'autunno!
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