… Dragonfly out in the
sun, you know what I mean, don't you know
Butterflies all havin' fun, you know what I mean
Sleep in peace when day is done
That's what I mean
And this old world is a new world
And a bold world
For me
Butterflies all havin' fun, you know what I mean
Sleep in peace when day is done
That's what I mean
And this old world is a new world
And a bold world
For me
You know how I feel
Scent of the pine
You know how I feel
Oh freedom is mine
And I know how I feel
It's a new dawn
It's a new day
It's a new life for me
And I'm feeling good …
Ovvero: vorrei la pelle nera.
Come direbbe Fusto Leali (ora che ci penso anche la sua canzone farebbe al caso)
Perchè vorrei avere il ritmo nel sangue e nelle gambe, le movenze feline, la voce calda e sensuale come le persone di colore. Ma che ci posso fare se invece sono pallida, con la voce da citofono e il senso del ritmo di un comodino dell’Ikea?
Farmene
una ragione e preparami un dolcetto. Magari un muffin.
E
tornare a parlare dell’MTChallenge,
della sfida lanciata da Francesca e
anche un po’ di me. Perché la prova del mese non è solo fare i muffins. Per
quelli “basta” seguire la ricetta
che ci ha insegnato lei. Bisogna anche abbinarli a un testo che in qualche modo
ce li ha ispirati. Quindi si deve anche parlare di sé e dei propri sentimenti.
Semplice
vero? Tanto semplice che sono andata in confusione. Troppe idee in testa.
Incapacità di scegliere la migliore o quella che in qualche modo sento più
significativa.
Quando
devo lasciarmi andare i miei pensieri in libertà io ho sempre un sottofondo
musicale.Ma se credete che ispirarsi alla musica sia stato risolutivo, credete male.
Io
in fatto di gusti musicali sono onnivora e incostante, peggio che con i libri.
In
un pomeriggio posso passare da “Casta Diva” nell’incisione della Callas a “Fin
che la barca va” di Orietta Berti, attraversando gli AC/DC e Fedez. Per dire.
Figuriamoci.
I miei padrini di battesimo sono stati Morandi, Iglesias (ma io perché mi
chiamo Manuela secondo voi?) ed Elvis. Che mia mamma mi faceva sentire di
continuo da piccola.
Tutti
e tre in fila. Come le fatine della Bella Addormentata. Film compresi. No, fate
un po’ voi. Poi una viene su leggermente sbarellata e confusa.Per forza che poi mi sono buttata su qualsiasi genere musicale in grado di darmi tregua, anche il coro degli alpini, basta variare un po’.
Adesso ho rifatto pace con le tre fate madrine, con Iglesias poi, da quando ha inciso un disco di tanghi … ma questa è un’altra storia.
Elvis
in più ha il merito di avermi fatto entrare nel tunnel del rock prima, dello
swing, del blues poi e infine approdare al soul. In tutte le sue sfumature.
Infatti
ho incontrato la mia nuova fata madrina. Quella dell’età tardo adolescenziale.Dopo un periodo Heavy Metal (certo che si), ma anche dopo “Sei come la mia moto” di Jovanotti. Va beh nessuno è perfetto, suvvia. Ero così giovane!!
Comunque
alla fine ho incontrato lei: Nina Simone.
La
regina della musica black. L’erede vera di Billie Holiday, che ne è
l’imperatrice.Prima delle Blue Belles, prima di Janis Joplin, Ella Fitzgerald, Donna Summer, prima di Tina Turner e di tutte le altre, c’è stata lei. Anche prima di tutti i crooner, bianchi e neri.
C’è
una sua canzone che adoro. Che ascolterei sempre e comunque. Che è morbida e
sensuale, ma anche grintosa. Che è positiva e ottimista ma nello stesso tempo
malinconica.
Un
inno alla gioia, con un velo di amarezza ma anche di rivalsa.Che è la quintessenza del soul e dello swing.
Che sa di locali fumosi di New Orleans, ma anche di eleganti teatri newyorchesi.
Feeling good
È
stata scritta nel 1965 (e io non ero ancora nata, chiariamolo) per un musical e
da allora l’hanno cantata in tanti. Anche Michael Bublè ed egregiamente, in una
versione più swing e ballabile, con tanto di orchestra dal vivo (che resti fra
noi è un gran bel pezzo di crooner!)
Ma
Nina Simone ha una marcia in più.Perché la canta con l’eleganza, la sensualità e la grinta di chi è nato proprio nella culla del jazz: gli stati del sud est degli Usa. Louisiana, Mississipi, Georgia eccetera.
Quindi
i miei muffins sono neri, poco dolci anzi amari, aromatici e molto speziati.
Con tanti profumi e sapori contrastanti. Come quella canzone. Come la cucina di
quei posti. Come me … a parte il nero, purtroppo!.
Pertanto,
noci pecan, peperoncino, spezie cajun e naturalmente cioccolato fondente nero.
Perché
nonostante le mie insicurezze, le mie contraddizioni, nonostante tutti gli alti
e bassi della vita, nonostante tutto … I’m feeling good!
MUFFINS NERI AL CIOCCOLATO
FONDENTE E SPEZIE CAJUN (quasi).
(non chiamateli dolci …
non è così ovvio)
Ingredienti
per 12 muffins:
2
uova,200g farina 00,
60g fecola di patate,
50g cacao amaro in polvere,
70g cioccolato fondente,
100g gherigli di noci pecan (se non le trovate usate le noci nostrane con un 20% di nocciole),
30g zucchero di canna integrale *,
100ml latte,
150ml latticello (se non lo trovate usate pure tutto latte)
80g burro,
50 ml di rum chiaro,
2 cucchiaini di mix di spezie cajun** (Paprika, peperoncino, pepe bianco e nero, noce moscata, timo e origano un pizzico),
la punta di un cucchiaino di cannella e zenzero,
10g lievito in polvere per dolci,
½ cucchiaino di bicarbonato,
un pizzico di sale.
Tritate
non troppo finemente nel mixer le noci pecan e il cioccolato. Mischiate in una
ciotola tutti gli ingredienti secchi: farina, cacao, lievito, bicarbonato,
spezie, sale, cioccolato e noci.
In
un’altra ciotola sbattete le uova con lo zucchero, unite infine il latticello
il burro fuso e il liquore.Versate il composto liquido al centro di quello secco e amalgamatelo velocemente con una spatola senza lavorare troppo l’impasto (non usate fruste o sbattitori elettrici). Date al massimo una decina di giri di spatola alla “fast and furious”. Il composto deve rimanere un po’ grumoso. Versate negli stampini da muffins imburrati o foderati con gli appositi pirottini.
Riempiteli fin quasi all’orlo così si formano bene le classiche cupolette. Infornateli subito a 180°, forno statico, per circa 20-25 minuti. Fate la prova stecchino.
Toglieteli dal forno, fateli intiepidire 5 minuti prima di toglierli dagli stampini.
Serviteli tiepidi.
Accompagnate
con confettura di peperoni piccante
(modestamente homemade) e formaggio fresco spalmabile. Potete anche inserire un cucchiaio di confettura all'interno del muffin.
Questo è uno con confettura che ha eruttato fuori in cottura.
Questo è un muffin vuoto.
Ma
se volete davvero destabilizzare i commensali serviteli con un pezzetto di Blu
del Monte Moro fresco o altro formaggio erborinato e un filo di miele di
castagno. Il gusto dolce amaro del cioccolato fondente e il piccante delle
spezie secondo me ci stanno a meraviglia.
Se
poi li fate in versione mini, come aperitivo hanno il loro perché. Ma anche alla fine del pasto come pre-dessert. Che adesso va tanto di moda.
* veramente per coerenza avrei
dovuto usare il “Brown Sugar” che è uno zucchero scuro derivato dalla melassa
tipico di quelle zone. Ma qui è introvabile, quindi ho optato per lo zucchero
di canna integrale. Ma d’altronde la coerenza non è di questo post a
prescindere.
**si tratta di un mix di
spezie tipico della cucina cajun e creola (quindi già un connubio tra
tradizione africana e caribica) che si sono poi fuse nella cucina della Louisiana
e dintorni.
Pepe nero, pepe bianco, peperoncini di varie qualità, paprika, noce moscata,
timo, origano, aglio e cipolla secchi e pare anche zenzero. Anche questo non si
trova facilmente già pronto ma si può preparare in casa mischiando nel mortaio
tutte queste spezie ed erbe che invece sono più reperibili da sole. Come ho
fatto io, diminuendo, in questo caso, drasticamente la dose di aglio e
cipolla perché mi sembrava un po’ troppo. Comunque sia quello che deve prevalere
su tutto è il mix di pepe e peperoncini.
Per la cronaca: tempo fa
sono andata a cercare questo mix in un negozio di spezie, sali e tisane da
tutto il mondo. Uno di quelli molto chic. Quelli con commessi molto giovani,
molto trendy, molto ayurvedici e molto compresi nel loro ruolo di educatori di
palati provincialotti.
Mi hanno vista scrutare il
banco delle spezie e si sono avvicinati con fare accondiscendente di chi si
prepara a fare i soliti spiegoni. Io mi giro e a bruciapelo domando: “Ma il mix
cajun lo avete?”. Smarrimento totale. Rumore di certezze infrante. Gli esperti
non lo conoscevano.Mi guardavano straniti. Neanche gli avessi chiesto qualcosa di illegale.
Allora io, con aria costernata e didattica da preside (e trattenendo le risate), ho aperto le loro giovani menti e, col mio sacchettino di spezie per farlo homemade, sono uscita con passo felino. Più militaresco in effetti data la mia legnosità (comodino,Ikea) però Nina sarebbe stata fiera di me!
Sono o non sono una food blogger?
E son soddisfazioni.
I’m feeling so good.
Basta poco.
anch'io sono fiera di te...che bello, avrei voluto vedere la scena nel negozio!! Mi ha attratta la parola CAJUN nel titolo, in effetti non la senti tanto in giro. Sono stata a New Orleans due anni fa e mi sono innamorata di questi sapori, sei stata bravissima a fonderli in un muffin. complimenti!!
RispondiEliminaciao, buona serata
Cecilia
Che bella deve essere New Orleans. E magica anche. La cucina creola e cajun mi intriga molto. perchè è una contaminazione di tradizioni differenti, e a me piacciono le contaminazioni.
EliminaLa scena è stata davvero comica. Mio marito ha finto di non conoscermi!!
IO TI ADORO!!! Che si sappia! Mi hai fatto rotolare dalle risate perchè hai un modo di scrivere che è nelle mie corde, tra la voce da citofono e il comodino dell'Ikea.E i gusti musicali?Siamo state tenute a battesimo da "La valigia sul letto è quella di un lungo viaggio" e "Ritornerò..nananan...in ginocchio da te".In più io avevo una mamma innamorata di Demis Roussos.Na botta di melodramma greco.E poi le varie scoperte, l'ascoltare di tutto e finalmente trovare la propria anima. Il jazz,il blues e il rock, per quanto mi riguarda.
RispondiEliminaE poi...le spezie cajun ahahah. Ricordo ancora la commessa defic...ehm scortese che mi ha fatto presente che erano un parto della mia fantasia ;-).Sono tornata al negozio con tanto di documentazione al seguito.
Le adoro e il mix me lo faccio da me.
E intanto sogno atmosfere lontane.
Grazie per la ricetta e per l'attimo sereno che mi hai donato!
Un abbraccio
Monica
Ahahahah, mi hai fatta morire.. Sia per la storia del comodino dell'Ikea sia per la scena nel negozio!
RispondiEliminaFortissima, come i tuoi muffin, dal gusto unico e tutto particolare!
Un abbraccio
ciao manuela, adoro i muffin, che buoni questi che ci hai presentato, buonissimi e tu bravissima!buona settimana, un bacione simona:)
RispondiEliminaCara Manu, i tuoi muffins sono i una bontà irresistibile.
RispondiEliminaBravissima!
:*
I tuoi muffins mi hanno conquistata! A partire dall'ispirazione, che vorrei saper fare mia un po' più spesso, passando per gli ingredienti, fino ad arrivare ai suggerimenti di degustazione: dei muffins "complessi" ed inconsueti, davvero belli!
RispondiEliminaMolto molto intriganti :) Hai sempre delle idee troppo originali e golose :-) Ma come fai?? Ti ammiro!
RispondiEliminaAhahahaha!! sei mitica e simpaticissima! avrei voluto esserci nel negozio di spezie :-)))) grandissima! e son soddisfazioni sì!!!!!!!
RispondiEliminaSenti, non dico niente sulle preferenze musicali perché io faccio ascoltare la Carrà ai miei figli in macchina e cantiamo tutti a squarciagola (presente “Rumore” ecco.. :-)) poi a casa metto su i Queen e Vasco Rossi, poi adoro Mina, gli U2 e pure le canzoni di Elvis e Iglesias (La valigia sul letto è la mia preferita di Julio) . Insomma, un casino :-)) Ma se c’è una musica che mi entra veramente dentro è il jazz, soul degli afroamericani, delle atmosfere che hai descritto tu, dei club fumosi di New Orleans. Nina Simone ne è un esempio perfetto. E la cucina del sud degli Stati Uniti è la mia preferita, speziata e con tante contaminazioni.
E tu hai saputo trasportare tutto questo e molto di più nei tuoi muffins.
Sono una patita dei cibi piccanti, e più recentemente anche di mix dolci-piccanti primo in testa appunto cioccolato e peperoncino, uno sballo!!!!
Questi muffins me li segno e li farò al più presto, non vedo l’ora di assaggiare quel mix di spezie cajun mescolate al dolce-amaro del fondente e al piccante del peperoncino, e pure la confettura di peperoni piccanti home made.. I AM FEELING GOOD!
E grazie!
Hahaha! E ti sembra poco come soddisfazione? Ho letto tutto d'un fiato, bellissimo post e sulla scelta, siamo in sintonia, tra neri a metà ci si capisce :-)
RispondiEliminaCiao Manuela...non conosco questa canzone ma mi hai fatto venire una gran voglia di ascoltarla! Vado subito...ma non prima di aver finito di ridere per il tuo racconto! :-)
RispondiEliminaI tuoi muffin sono bellissimi, così alti e rotondeggianti...il sapore, però, non riesco ad immaginarlo...li dovrò fare!
A presto,
Alice
Ciao, visto che partecipi all'abbecedario culinario, vorrei farti una proposta (non indecente) per un altro progetto che ho in mente. Non ho trovato il tuo indirizzo email, ma se sei interessata (o curiosa), scrivimi a trattoriamuvara@gmail.com Grazieee!
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