Due grandi Papi, ma soprattutto due grandi uomini, sia sotto il profilo ecclesiastico e spirituale, sia sotto il profilo politico e diplomatico.
Entrambi
hanno attraversato periodi storici che hanno cambiato il mondo, che hanno fatto
la storia del mondo intero, non solamente per il popolo cattolico.
La
crisi di Cuba con il rischio di una terza guerra mondiale, la guerra fredda e
la sua lenta ma progressiva fine, l’apertura della Chiesa con il Concilio
Vaticano II, soprattutto il riavvicinamento con le chiese d’Oriente, questo in
breve per quanto riguarda Papa Roncalli.Giovanni Paolo II ha vissuto la Caduta del muro di Berlino e di tanti regimi totalitari, ma anche lo scoppio di nuove terribili guerre, in Asia, in Africa, nei Balcani e più recentemente in medio Oriente, che hanno sconvolto il mondo.
Di
Papa Giovanni XXIII so solo quello che ho letto, che ho sentito raccontare da
genitori e nonni e che ho visto nel film biografico. Per cui non lo sento
vicino, non come Papa Wojtyla che invece mi ha accompagnato fin dall’infanzia.
È
salito al Soglio Pontificio nel 1978, quando io avevo solo 3 anni. Per me IL
Papa è lui. Certo anche l’attuale Pontefice ha senz’altro un carisma e una simpatia molto forti.
Ma Giovanni Paolo II rimarrà sempre nel cuore di tutti, soprattutto di quelli della mia generazione. Perché è stato il Papa della famiglia ma soprattutto dei giovani.
Il Papa dei viaggi pastorali in tutto il mondo, della testimonianza.
È stato il primo Pontefice che ha trovato il coraggio di schierarsi apertamente e con veemenza contro le mafie e il terrorismo, tanto che ne ha subito le ritorsioni. Quello che per primo ha chiesto scusa al popolo ebraico per l’Olocausto.
Certamente il suo lavoro di apertura della Chiesa è stato inesorabilmente rallentato e ostacolato dalla sua malattia, che lo ha indebolito ma non fermato. Però ha gettato i semi giusti.
Mi piace pensare che l’attuale Pontefice, Papa Francesco, stia riprendendo il suo cammino, stia facendo crescere quei semi e rinnovando una Chiesa che stava ripiegandosi su se stessa, avvelenata da giochi di potere, denaro e brutture indicibili.
Io
sono cattolica, ma piuttosto incostante e forse tiepidina, ammetto la mia
pochezza dovuta al mio forte spirito critico, comunque questo giorno
particolare non poteva non coinvolgermi.
Anche
solo per il momento storico che rappresenta. Due grandi Papi del passato
canonizzati da due Pontefici viventi, uno in carica e uno emerito.
Visto
che io mi occupo più prosaicamente di cucina e che ogni giorno di festa
richiede una pietanza ad hoc per celebrarlo degnamente, ho pensato di preparare
anch’io qualcosa di speciale per l’occasione.
Festa
è sinonimo di dolce, ovviamente, e io sono andata a cercare un dolce della
tradizione polacca anche in onore di Papa Giovanni Paolo II, ora santo.
Si
tratta del Mazurek , un dolce per lo più pasquale, ma che si trova un po’ in
tutto l’anno.
La
ricetta viene da questo sito www.cucinapolacca.com/ricette.htlm
, che ne riporta anche altre versioni.Si tratta di una crostata farcita con gelatine di frutta, cioccolato o creme. La ricetta che ho preparato io prevede una farcia a base di mandorle uova e zucchero, una sorta di crema frangipane.
Vi
segnalo anche questo blog “ saporidallapolonia.blogspot.it “ di Edy, una
ragazza polacca che vive in Italia e che posta splendide ricette del suo paese.
Proprio in occasione di Pasqua ha postato il suo Mazurek con gli agrumi.
Buonissimo. Spero che il mio ne sia degno.
MAZUREK Z MASA MIGDALOWA.
Per
la frolla (ciasto kruche).
300g
farina,200g burro (io ne ho messo solo 160g),
100g zucchero a velo,
2 tuorli,
2 cucchiai panna,
sale.
Per
la farcia:
200g
mandorle2 uova,
200g zucchero a velo,
succo di 1 limone e scorza grattugiata.
Impastare
la farina e lo zucchero con il burro morbido, la panna e un pizzico di sale. Formare
una palla, avvolgerla nella pellicola e mettere in frigo per mezz’ora.
Nel
frattempo tritare finemente le mandorle con il mixer e mescolarle con lo
zucchero, le uova, il succo e la scorza del limone.Stendere la pasta in una sfoglia alta ½ cm e foderare una tortiera tonda o quadrata. Bucherellare la superficie e infornare a 180° per 10 minuti.
Far raffreddare e versarvi dentro la farcia. Infornare a 160° per circa 20-30 minuti.
Io
ho creato un cordoncino di frolla che ho messo intorno alla torta dopo aver
versato la crema. L’ho fatta cuocere però circa 45 minuti finchè la crema è
diventata un po’ consistente e la superficie si è dorata bene.
Ho
voluto creare anche delle decorazioni con la frolla avanzata, delle campane a
festa. Le ho cotte da parte perché avevo timore che sprofondassero nella crema.
Prima di infornarle le ho messe 10 minuti in frigo.
Poi in forno a 180° per 10 minuti … solo che … mi sono distratta un attimo … solo un secondo … ok, forse un paio … e mi si sono bruciacchiate un po’ nei bordi, solo un po' eh!
que rico!!!, tengo que probar….. besos
RispondiEliminache bella ricetta!sono curiosa vado a conoscere la tua amica!
RispondiEliminati auguro un buon lunedì...baciiiiii simona:)
Ciao Manuela, che idea carina che hai avuto per omaggiare Papa Giovanni Paolo II. Mai assaggiata la cucina polacca, ma questa torta ha proprio un nome simpatico! Baci!!
RispondiEliminaCiao Manuela!
RispondiEliminaQuesto mazurek sembra molto buono! Il bello di questo tipo di dolce è che una volta preparata la base, la puoi farcire in tutti i modi (creme, cioccolato, marmellate, frutta ecc.) e decorare con fantasia...insomma deve essere pieno di allegria.
Ciao Manu, che bello questo post! Domenica mattina sono stata incollata alla tele a vedere questo evento straordinario, tanto più che ricordo molto bene anche papa Giovanni XXIII. Un modo molto bello di ricordare un uomo straordinario questo dolce, brava. Un bacione a presto
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