Oggi sarò breve perché è già tanto lunga la ricetta
che non voglio infierire ulteriormente.
In realtà son ben tre ricette. Che partono tutte da
una stessa base e poi ognuna prende la sua strada autonoma.
La base comune è la pasta brisèe, quella famosa pasta
brisèe di Michel Roux che ci ha insegnato a fare Flavia per la sfida del mese dell’MTChallenge.
Lo so che di torte salate ne ho già postate due negli
ultimi giorni, ma portate pazienza. Poi per un po’ non vi tedierò più.
Promesso.
A mia discolpa posso dire che questa pasta è davvero facile
da fare, da stendere e da cuocere. Si può preparare in anticipo e tenere in
frigo anche per una settimana, ben chiusa nella pellicola. Si possono preparare
torte grandi, tortine piccole o mignon, e precuocerle anche la sera prima,
soprattutto se poi le usate per antipastini che non necessitano di ulteriore cottura,
come vedremo. Anzi in questo caso è possibile prepararle e cuocerle un paio di
giorni prima e tenerle chiuse in un contenitore, pronte all’uso.
Insomma mi sono venute in mente un sacco di idee.
Anche perché è in arrivo la bella stagione e con essa
le gite fuori porta, i barbecue in giardino, gli aperitivi con gli amici. Poi
tra poco è Pasqua e queste torte salate possono risolvere alla grande gli
antipasti del pranzo con amici e parenti.
Così ho pensato di proporre tre idee carine.
La prima è un po’ più scenografica e richiede un po’
più di preparazione. Ma neanche tanto visto che come dicevo è possibile cuocere
la base in anticipo. Sono delle tortine con una crema di ricotta di pecora e le
prime zucchine, profumate alla maggiorana. Sopra un nido di tagliolini, cotti
direttamente in forno senza passaggio in pentola, così rimangono leggeri e
croccanti. Sulla falsa riga della Torta Ricciolina ferrarese , il dolce con pasta frolla, e strati di tagliolini crudi, alternati a zucchero, mandorle e burro. L'idea è nata da li, volevo fare una versione salata, ma poi mi sono un po' persa per strada e ho aggiunto un ripieno di ricotta.
A completare tutto un uovo appena scottato. Col tuorlo
ancora cremoso.
Le altre due sono rapide e facilissime.
Un semplice zabaione salato profumato alle erbe e
curcuma con asparagi a vapore.
Infine una panna cotta alla bagna caoda con i peperoni
arrostiti d’ordinanza, così il tipico piatto invernale piemontese è diventato
primaverile.
Qui una doverosa precisazione: la bagna caoda è stata volutamente
imbastardita con burro e panna (dovendo fare una panna cotta), ma lo so
che nella ricetta originale non ci sono.
Ho seguito non fedelmente (è ovvio) una ricetta di
Montersino.
La brisèe è la stessa per tutte le preparazioni,
aromatizzata con curcuma e parmigiano.
Con questo impasto ho ottenuto 3 tortine di circa 12cm
di diametro e 12 tartellette mignon.
Potete però ricavare circa 6 tortine o 24 tartellette
mignon.
Adesso andiamo a cucinare.
TORTINE
ALLA CURCUMA CON ZUCCHINE, RICOTTA E TAGLIOLINI CROCCANTI.
Ingredienti per circa 6 tortine da 12cm di diametro:
Per la pasta brisee alla curcuma:
250g farina 00,
150g burro,
10g parmigiano grattugiato (circa 2 cucchiai colmi)*,
1 uovo medio,
1 cucchiaio di latte freddo,
½ cucchiaino di sale,
½ cucchiaino scarso di curcuma,
1 pizzico di zucchero.
* pur
avendo aggiunto 10g di parmigiano, non ho diminuito la dose di farina perché di
fatto il formaggio non è un elemento secco, in quanto in cottura si scioglie e
produce umidità come il burro. Quindi la farina è meglio metterla tutta.
Impastate brevemente la farina con il burro
leggermente morbido tagliato a dadini piccoli, dovete ottenere delle grosse
briciole. Unite tutti gli altri
ingredienti e impastate velocemente per ottenere un composto omogeneo. Fatelo
riposare ben avvolto nella pellicola per almeno mezz’ora in frigo. La pasta si
può conservare in frigo ben avvolta nella pellicola e chiusa in un sacchetto di
plastica anche per una settimana.
Imburrate delle piccole teglie di ceramica o alluminio
di circa 10-12cm di diametro (Se fossero antiaderenti non occorre). Con questo
impasto ne potete ricoprire 6.
Stendete la pasta a uno spessore di 3mm circa,
ritagliatela in cerchi più larghi dello stampo calcolando l’altezza del bordo e
un po’ di più.
Rivestite bene gli stampi in modo che la pasta
aderisca bene dappertutto, schiacciate un po la pasta giù lungo i lati dello
stampo, tagliate via l’eccedenza e fate risalire la pasta premendola con le
dita in modo che fuoriesca dal bordo di circa 1 cm, questo perché in cottura
tende a ritirarsi un po’. mettete le teglie in frigo per almeno mezz’ora,
coperte con la pellicola.
Cuocetele in bianco, cioè da vuote: eliminate la
pellicola e coprite la pasta con la carta forno, riempitele con gli appositi
pesetti di ceramica o legumi secchi. Infornate a 180° per circa 15 minuti,
eliminate legumi e carta e continuate la cottura per altri 10 minuti, la pasta
deve essere asciutta e leggermente dorata. Se dovesse colorirsi troppo in
fretta sui bordi, fasciateli con striscioline di alluminio e continuate a
cuocere il centro.
Togliete dal forno e fate raffreddare. Potete
preparare e cuocere le basi di brisè anche il giorno prima e tenerle in un
vassoio chiuse con l’alluminio o in un contenitore col coperchio, attenzione
perché questa brisè è molto friabile data la presenza del parmigiano.
Per il ripieno:
200g ricotta di pecora,
3 cucchiai di parmigiano grattugiato,
1 uovo,
3 zucchine chiare piccole,
3 cipollotti freschi,
maggiorana, erba cipollina,
sale, noce moscata,
olio e.v.o.
Affettate finemente i cipollotti e tagliate le
zucchine a dadini piccoli, fateli rosolare in una padella con due cucchiai di
olio, unite un cucchiaio di acqua e cuoceteli finchè son morbidi ma non sfatti.
Regolate di sale e unite maggiorana e erba cipollina a piacere.
Lavorate la ricotta col parmigiano, l’uovo e una
grattata di noce moscata, incorporate le zucchine. Distribuite il composto
nelle basi di pasta precotte.
Per la copertura di tagliolini:
100g farina 0,
100g semola macinata fine,
1 uovo,
½ cucchiaino di curcuma,
1 pizzico di sale,
1dl di vino bianco secco.
Formate la fontana con la farina, al centro mettete
l’uovo, la curcuma, il sale e sbatteteli con
la forchetta. Iniziate a incorporare la farina aggiungendo pian piano
anche il vino. Impastate energicamente fino ad ottenere un impasto morbido e
liscio. Avvolgetelo nella pellicola e fatelo riposare per mezz’ora. Stendetelo
molto sottile col mattarello o con l’apposita macchina, ricavate delle sfoglie
lunghe circa 30cm e ritagliate i tagliolini piccoli.
Metteteli nei vassoi formando dei mucchietti rotondi
larghi come le tartellette, fate come dei nidi di pasta. Fateli asciugare
leggermente all’aria.
Mettete i nidi di tagliolini sul ripieno delle
tortine, cospargeteli con parmigiano grattugiato e fiocchetti di burro.
Infornate a 180° per circa 15-20 minuti, i primi 10 minuti coperti con
l’alluminio poi senza, in modo che i tagliolini prendano colore e diventino
croccanti.
Per
completare:
Calcolate 1 uovo per ogni tortina. Devono essere ben
freschi.
Potete adagiare un tuorlo crudo al centro dei
tagliolini negli ultimi 3 minuti di cottura, salatelo e pepatelo leggermente
prima di infornare. Si deve cuocere solo in superficie mentre al cuore deve
essere cremoso. Io non ho messo l’albume perché avevo timore che coprisse i
tagliolini, ma voi potete metterlo: sbattetelo leggermente con un pizzico di
sale e parmigiano e versatelo sui tagliolini, in modo che penetri sotto, negli
ultimi 5-6 minuti di cottura. Infornate.
Poi, solo all’ultimo, mettete il tuorlo e cuocetelo per 2-3 minuti.
Oppure lasciate cuocere i tagliolini completamente e
una volta sfornati adagiate sopra un uovo in camicia. Trovate il procedimento QUI.
TARTELLETTE
MIGNON CON PANNA COTTA ALLA BAGNA CAODA E PEPERONI ARROSTITI.
Per
la pasta briseè.
Vedete procedimento precedente. Imburrate degli
stampini da tartellette piccoli, con questo impasto ne otterrete circa 24.
Teneteli mezz’ora in frigo e poi cuoceteli in bianco. Cuoceteli completamente,
devono essere ben dorati, perché non andranno più in forno.
Per
la panna cotta alla bagna caoda (da una ricetta di Montersino):
250ml panna fresca,
30g burro,
70g acciughe sott’olio,
4-5 spicchi di aglio fresco,
50ml latte,
2 fogli di gelatina.
Per prima cosa sbianchite l’aglio nel latte per
renderlo digeribile: sbucciatelo eliminate l’eventuale anima verde interna e
tagliatelo a pezzetti piccoli. Io l’ho spremuto con lo spremi aglio. Mettetelo
in un pentolino con il latte e cuocetelo a fuoco dolce finchè è quasi sfatto.
Colate via il latte in eccesso e frullate l’aglio con
le acciughe e un po’ della panna.
Mettete tutto in un pentolino con la panna restante e
il burro, portate a bollore, abbassate il fuoco e cuocete per 3-4 minuti
mescolando.
Fuori dal fuoco unite la gelatina ammollata in acqua
fredda e strizzata. Fatela scogliere completamente e lasciate intiepidire il
composto mescolando di tanto in tanto.
Quando la crema è tiepida e inizia ad addensarsi
versatela delicatamente nelle tartellette di brisèe riempiendole bene fin quasi
al bordo e mettetele in frigo.
Per completare:
1 peperone rosso e 1 giallo.
Arrostite i peperoni interi in forno a 200° finchè la
pelle è bruciacchiata. Metteteli a intiepidire in un sacchetto di carta da
pane, quando sono meno ustionanti spellateli completamente, tagliateli a falde
ed eliminate semi e filamenti.
Tagliateli a dadini o striscioline e distribuiteli
sulle tartellette.
Idea alternativa di presentazione:
potete
mettere dei cubetti di peperone al fondo di bicchierini piccoli, riempirli con
la panna cotta ancora fluida e mettere in frigo a solidificare. Si possono
servire con biscottini di brisée.
TARTELLETTE
MIGNON CON ZABAIONE SALATO ALLE ERBE E ASPARAGI.
Per
le tartellette di brisée:
vedere ingredienti e procedimento della ricetta
precedente. Anche in questo caso occorre farle cuocere completamente.
Per
la salsa:
3 tuorli d’uovo,
60g burro chiarificato*,
1 bicchierino di Marsala secco,
3 cucchiai di panna fresca,
½ cucchiaino di zucchero,
1 pizzico di sale e noce moscata,
la punta di un cucchiaino di curcuma,
1 cucchiaino di erba cipollina e dragoncello secchi.
* Il
burro chiarificato si ottiene in casa sciogliendo lentamente il burro ed
eliminando la schiuma bianca che si forma in superficie. In questo modo evapora
anche parte dell’acqua. Poi si fa risolidificare in un contenitore e si
conserva in frigo per molto tempo. Quando serve si fa sciogliere nuovamente.
In un pentolino, posto a bagnomaria in leggero
bollore, lavorate i tuorli con il marsala lo zucchero e un pizzico di sale.
Sbatteteli velocemente in modo che montino e che l’alcool evapori, unite il
burro chiarificato e la panna e continuate a montare. Unite la curcuma, la noce
moscata e le erbe aromatiche, mescolate ancora un minuto poi togliete dal fuoco
e fate intiepidire.
Mettete un cucchiaio di crema su ogni tartelletta,
completate con delle punte di asparagi cotte a vapore e guarnite con erba
cipollina tritata. Io non l’ho trovata fresca e ho usato quella secca, ma
fresca è meglio.
NOTA: in realtà in queste tartellette avrebbero
dovuto esserci anche delle guancette di trota sott’olio o trota affumicata, ma
mi sono dimenticata di comprarle. Pazienza. Ma credetemi che avrebbero avuto il
loro perché. Potete provare anche col salmone.
Sono in partenza e per un mese .........ciao Italia!!!!!
RispondiEliminaPerò non ho resistito.....quanto mi piacciono le idee furbe!!
Tutte idee furbe , ma alla raffinata delicatezza delle zucchine , della mia amata maggiorana e del tagliolino fresco infornato scelgo deliberatamente di non resistere.
Se è prevista l'opzione da viaggio, imbusta......che vola via con me!!!!!!!!!!
Noi liguri abbiamo la maggiorana nel DNA!!
RispondiEliminaBuon viaggio cara. Ti ringrazio davvero tanto di essere passata a trovarmi prima di partire. Divertiti e fa un sacco di cose belle!
Un abbraccio.
hai ragione la maggiorana è nel nostro sangue! quest'anno voglio provare a rimetterla sul terrazzo ultimamente non ho tanta fortuna con le aromatiche la salvia sempre danneggiata da mal bianco ma ora al mercato orientale voglio prendere l'antidoto perchè mi sono stufata :P
RispondiEliminaVado velocissima, ma diretta e decisa: sono tutte e tre bellissime versioni per questa versatilissima Brisée di Michel Roux, si vede che sono ben pensate, che hai cercato gli equilibri nelle consistenze, negli abbinamenti degli ingredienti cercando i giusti equilibri, ma paradossalmente quella che preferisco, perchè leggendo bene le esecuzioni è la più semplice da realizzare, oltre che per la scenografia.... è quella con i taglioni...e quel tuorlo..potrebbe seriamente fare mettere in ginocchio mio marito e richiedermi di sposarmi se gliela preparasssi (quasi quasi) ....buon pomeriggio Flavia..e complimenti
RispondiEliminaHai creato davvero delle opere d'arte, complimenti, non sai che darei x fare l'assaggio!
RispondiEliminaAllora... sono tutte e tre bellissime e perfette nei sapori, ma quando vedo asparagi non capisco più niente... insomma, la mia preferita è la terza!! ;-)
RispondiEliminaUn abbraccio, Lidia
ma quanto sei brava Manuela, una vera bontà quello che hai preparato, complimenti!
RispondiEliminaun abbraccio e buona serata simona:)
ma...quante ricette!ovviamente da buon piemontese amo tantissimo la seconda e adoro anche la versione diversa dell'impiattamento anche se sono un'amasnte della pasta brisèe!buona settimana!
RispondiEliminaNonostante adoro gli asparagi le mie preferite sono quelle coi tagliolini!!! Complimenti
RispondiEliminaEccomi qua!! Dunque:le ho guardate tutte:le quiche e le mini crostatine,ma il commento te lo lascio su queste che sono quelle che mi son piaciute da i-m-p-a-z-z-i-r-eeeee!!! Fantastiche...e tra queste ultime tre non saprei quale scegliere.
RispondiEliminaBravissimaaa!!!
Un abbraccio
Vera