Altra sfida, altra
ricetta.
Dai piattini salati in
stile catalano si passa al dolce più amato e conosciuto al mondo, tutto
italiano: il Tiramisù.
Susy May ce lo ha proposto per la sfida di Novembre dell’MTChallenge in due versioni.
Una è quella originale:
savoiardi, uova, mascarpone, zucchero, caffè e cacao, come lo conosciamo tutti,
ma proprio tutti visto che è il dolce italiano più amato all’estero.
L’altra è molto
particolare, nata dalla fantasia di Susy e dal suo amore per il cinema.
Un “tiramisù burlesque”, dedicato alla regina del burlesque, la
sensuale Dita Von These.
E qui si arriva al succo
della questione: per la gara bisogna fare si un tiramisù, ma anche dedicarlo a
un film o un icona del cinema, possibilmente un icona sexi.
Bene. Benissimo.
Meraviglioso.
Come se fosse facile.
Diciamo che di ometti sexi
il cinema italiano e internazionale non ci ha mai lasciato orfane.
Il primo che mi è venuto
in mente è Richard Gere, l’uomo che porta in giro lo smoking come solo lui sa
fare. O l’uniforme. Come non scordarlo ne “L’ufficiale gentiluomo”.
E che dire di George
Clooney. Anche lui, tra i panni da dottore e quelli di Maggiore dell’esercito,
è un bel vedere. Ma pure Tom Cruise, anche se non all’altezza dei primi due,
quando si mette una divisa ha un suo perché.
Il fascino della divisa.
Irresistibile.
Io a quel fascino ho
ceduto anni fa e ancora mi fa effetto.
Poi magari viene un po’
meno quando ci si ritrova a lavarla e stirarla, ma è un’altra storia.
A sto punto, se divisa
deve essere che sia la divisa giusta.
Il cinema italiano e la tv
son pieni di Carabinieri. Tutti più o meno sexi e affascinanti.
A cominciare dal mitico
Maresciallo Carotenuto di Pane amore e fantasia.
Vittorio de Sica più che
altro era un icona di fascino ed eleganza.
Persino Totò e Alberto
Sordi, per non parlare di Montesano e Verdone, si sono ritrovati a indossare
questi panni, a volte in ruoli drammatici, più spesso ironici e divertenti.
Sexi magari non proprio.
Poi c’è stato tutto un
tripudio di carabinieri aitanti, con l’occhio languido e il sorriso assassino.
Da Walter Nudo a Simone
Montedoro, passando per Beppe Fiorello e Luca Argentero.
Non me ne vogliano gli
altri, ma quello che indossa la divisa meglio di tutti (quella e tutte le
altre, pure quella da boy scout, per dire), l’unico e il solo, la vera icona
sexi del cinema italiano è Raoul Bova.
L’uomo che sarebbe sexi
anche vestito da Tenerone.
L’unico che stava bene pure
con i capelli a nido di quaglia e la barba fatta con i raudi come nel film “Capitano
Ultimo”. Lì non indossava la divisa me era come se ce l’avesse.
Stava bene pure coi
baffetti impomatati come nella Piovra 9, splendido in divisa, ma pure senza. E
quando dico senza, dico proprio senza.
Ecco, a lui dedico il mio
tiramisù.
Che è in realtà un
tiramisù semplice, quasi classico. Fedele nei secoli come l’Arma.
Ci si ritrovano i
savoiardi, il mascarpone che sono da regolamento, ma anche il caffè.
Ho solo arricchito la
crema con uno zabaione piuttosto alcolico, in questo modo ho anche cotto i
tuorli, e aggiunto un tocco croccante e amaro con delle scaglie di cioccolato
fondente nero.
A completare una salsa al
cioccolato, caffè e liquore, che può essere servita calda in accompagnamento o
fredda, come base da trovare scavando col cucchiaino.
Giocando un po’ sui
contrasti di consistenze e di dolce e amaro.
La scelta di questi
semplici ingredienti è dettata anche da un motivo preciso: conoscete la Razione
K? È quel pacco di viveri, disidratati e liofilizzati, che viene ancora adesso
fornito ai militari in missione. In ogni pacco ci sono i tre pasti della
giornata, bilanciati e calibrati nutrizionalmente.
Fino a una quindicina di
anni fa esisteva anche la parente piccola: ai militari, Carabinieri compresi,
che svolgevano sevizio notturno in zone per lo più di montagna, veniva dato un
pacchetto di “viveri di conforto”: cioccolata, quella nera, amara e durissima,
biscotti, anche quelli durissimi a volte, e un cordialino, una bottiglietta
contenete un paio di sorsi di brandy o cognac. Ora non esiste più.
Ma nello spaccio militare
quella cioccolata si trova ancora e devo dire che è buonissima.
Quindi ho pensato di
riunire questi viveri di conforto nel mio tiramisù, magari il Capitano Ultimo
apprezzerebbe. Ma pure il Maresciallo che ho in casa non ha disdegnato, almeno
mi son fatta perdonare.
IL TIRAMISÙ DEL CAPITANO (MA PURE DEL MARESCIALLO)
Per il tiramisù:
400g mascarpone,
3 uova grandi,
zucchero semolato,
2 cucchiai di zucchero di
canna integrale,
6 cucchiai di brandy
italiano invecchiato,
3 tazze di caffè,
100g cioccolato fondente
nero,
300g di savoiardi.
NB. Il tiramisù andrebbe preparato con le uova crude, tuorli montati con
lo zucchero e mascarpone e albumi a neve. Io non amo le uova crude, mi fanno
senso inoltre potrebbero essere molto indigeste. Quindi ho preferito cuocere i
tuorli sotto forma di zabaione e montare gli albumi a caldo con la meringa
svizzera.
Innanzi tutto prepariamo
lo zabaione:
in un pentolino a fondo spesso
mettete i tuorli con 2 cucchiai di zucchero di canna e 1 cucchiaio di zucchero
semolato.
Lo zucchero semolato scioglie prima e meglio di quello di canna e non
permette alle uova di coagularsi troppo in fretta rischiando di stracciare. Lo
zucchero di canna in questo caso serve solo per dare un gusto più deciso alla
crema.
Mettete il pentolino a
bagnomaria su fuoco moderato e iniziate a mescolare con la frusta, unite il
liquore e continuate a mescolare energicamente finché il composto diventa
soffice e spumoso.
Trucco segreto della nonna per uno zabaione più cremoso e stabile (che
poi c’è anche nel libro di ricette di Marchesi, quindi tanto segreto non deve
essere): unire la punta di un cucchiaino di fecola e un cucchiaio di latte e
incorporare energicamente, in questo modo si addensa prima e meglio.
Fate raffreddare lo
zabaione mescolando di tanto in tanto e incorporatelo al mascarpone.
Prepariamo la meringa
svizzera (in questo modo gli albumi riceveranno una sorta di pastorizzazione e
si evitano gli inconvenienti che potrebbero dare le uova crude)
Mettete gli albumi in una
ciotola di alluminio o vetro resistente al calore, aggiungete lo zucchero che
deve essere lo stesso peso degli albumi. Per me circa 100g.
Mettete la boule su una
pentola con acqua in leggera ebollizione.
Mescolate con una frusta,
quando lo zucchero è completamente sciolto e inizia a formarsi una schiuma
cominciate a sbattere energicamente con la frusta in modo da iniziare a montare
il composto. Sbattete per 2-3 minuti. In questo modo tutto il composto avrà
raggiunto la temperatura giusta per eliminare i batteri eventualmente presenti
negli albumi.
Togliete da bagnomaria
caldo e proseguite a montare fino ad ottenere una meringa spumosa.
Incorporatela delicatamente
alla crema di mascarpone.
Grattugiate grossolanamente
il cioccolato fondente con un coltello pesante.
Bagnate velocemente i
savoiardi con il caffè amaro, se volete unite una spruzzata di liquore.
Disponeteli in uno strato
sul fondo di una pirofila di vetro o un vassoio a bordi alti.
Ricoprite con la crema al mascarpone
e cospargete di scaglie di cioccolato.
Ripetete nuovamente con i
savoiardi, la crema e infine il cioccolato.
Mettete in frigo per almeno
2 ore.
Servite con la salsa al cioccolato
e caffè.
Per la salsa:
200g di zucchero, metà
semolato e metà di canna integrale (per una questione di gusto personale, voi
potete usare tutto quello semolato),
60ml di acqua,
60g cioccolato fondente grattugiato,
50ml caffè,
2 cucchiai di panna,
2-3 cucchiai di brandy
invecchiato.
Preparate prima un
caramello: mettete lo zucchero e l’acqua in un pentolino a fondo spesso, mettetelo
sul fuoco moderato. Lasciate sciogliere completamente lo zucchero senza mai
mescolare per evitare che cristallizzi.
Quando il caramello ha
preso a bollire e a imbiondire, potete muovere delicatamente il composto,
meglio roteando leggermente il pentolino.
Quando il caramello avrà
raggiunto un bel color miele potete mescolarlo con un cucchiaio di legno e
unire a filo il caffè, la panna e il liquore precedentemente mescolati e
intiepiditi.
Mescolate sempre su fuoco
moderato, unite il cioccolato e fatelo sciogliere completamente, fate addensare
la salsa qualche secondo.
Servitela bella calda sul
tiramisù freddo.
Potete far intiepidire la
salsa, che si addenserà leggermente, versarne uno strato sul fondo di coppette o
vasi di vetro monoporzione, poi allestire il tiramisù come indicato sopra. In questo
modo col cucchiaino si raggiungeranno le diverse consistenze.
Si può anche preparare il
tiramisù espresso, all’ultimo momento: salsa calda, savoiardi bagnati, crema al
mascarpone fredda (meglio con una sac a poche) e scaglie di cioccolato, ancora
un filo di salsa calda e si serve immediatamente.
Se volete conoscere la vera storia e ricetta del vero tiramisù date un occhiata a questo bellissimo post di MTChallenge:
http://www.mtchallenge.it/2016/11/21/intervista-a-roberto-loli-linguanotto/
Per la questione della pastorizzazione degli albumi e differenza tra meringa italiana, svizzera e francese vi conviene approfondire qui:
http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2015/01/12/due-o-tre-cose-che-so-della-meringa-italiana/http://www.mtchallenge.it/2016/11/21/intervista-a-roberto-loli-linguanotto/
Per la questione della pastorizzazione degli albumi e differenza tra meringa italiana, svizzera e francese vi conviene approfondire qui:
buono il tiramisù ....e bello l'accostamento a quel bel figliolo!!!
RispondiEliminaAdoroti.
RispondiEliminaper l'ispirazione, per la divisa, per la rassegna sexy, per raul con-e-senza e per questo Tiramisu' che ha un aggancio al tema che un po' commuove, con quelle razioni k che rimandano a lunghe notti a lottare contro il sonno e contro il freddo, fedeli a quello spirito di servizio che e' la spina dorsale dell'Arma. Approvo anche la scelta di non stravolgere troppo il Tiramisu, rendendolo piu' goloso con qualche tocco mirato. Bravissima!
mamma mia quanto deve essere buono con quella salsa caramellosa, cioccolatosa e giustamente alcoolica! Bravissima davvero, complimenti, anche per quel vecchio film che riguardo ogni volta con piacere, e che mi commuove anche un tantino....
RispondiEliminaUn caro saluto. Giuli
Cara, una scelta di cuore, fatta con criterio nella ricerca degli ingredienti che hanno fatto da sostentamento all'arma dei carabinieri.
RispondiEliminaMio suocero è stato un carabiniere, ora in pensione, quindi posso dirti che questo tiramisù è davvero rappresentativo come rappresentativo è quel bel ragazzolone di Raul Bova...e qui la bava scende...
Quindi devo dirti bravissima, mi hai davvero entusiasmata con il tuo tiramisù ed il tuo post, B R A V I S S I M A