domenica 5 maggio 2013

viaggio in Afghanistan ... più o meno!


Ei fu, siccome immobile …  io dopo un lauto pranzo dalla suocera  J
Sono qui collassata sul divano, col cane che sonnecchia sui miei piedi; no non è un errore di scrittura, è proprio sdraiato sopra ai miei piedi tipo scaldino. Ho in mano uno dei miei libri preferiti che amo rileggere saltando di qua e di la come lo zapping in televisione. Sembra strano ma questo libro si potrebbe leggere anche partendo dall’ultima pagina, è uno dei miei testi sacri di cucina:

 
LE RICETTE DEGLI ALTRI

Di Allan Bay.

Colui che mio marito reputa il maggiore responsabile dei miei azzardi culinari e della sua conseguente “maniglia dell’amore”. Il fatto che mio marito sia goloso di qualsiasi cosa e che non si tiri indietro di fronte a nulla non fa testo.
Se prima avevo una certa curiosità per tutta la cucina straniera, Medio Oriente in testa, dopo aver comprato questo libro è esplosa la passione e ora perseguito famiglia e amici con pranzetti diciamo insoliti. Comunque finora nessuno si è ancora lamentato e sono sempre ritornati tutti.

Questo libro riassume le mie tre passioni: i viaggi (che vorrei fare ma non faccio), i libri (meglio se di avventura e viaggi) e la cucina. Infatti fa il giro del mondo con tanti piatti che magari non saranno proprio ortodossi ma almeno si possono tranquillamente rifare a casa.
Ma in fondo l’ortodossia in cucina non ci deve proprio entrare, la cucina sarà tradizione, cultura ma anche fantasia e inventiva e poi le diverse tradizioni si devono anche incontrare e mescolare.
Prendiamo per esempio le ricette regionali italiane: ci sono quelle che si possono codificare in maniera assoluta, di solito sono quelle più semplici con pochi ingredienti specifici che si fanno così e in nessun’altra maniera, ma non sono così tante. Tutte le altre subiscono variazioni, anche minime, persino da una famiglia all’altra, figuriamoci da una zona all’altra della stessa regione!
Quando sento pontificare sulla vera e originale ricetta X o Y, mi si rizza il pelo come al mio cane quando vede il gatto del vicino.

Conclusa la mia tirata liberal-culinaria ho deciso dove andrò a pranzo domani: in Afghanistan.
Ovvero cucinerò il POLLO ALLO YOGURT che ho scovato sul libro di A.Bay. Visto che non riesco mai a seguire pedissequamente una ricetta ma ci devo sempre aggiungere o togliere qualcosa e siccome l’Afghanistan è proprio vicino all’India sicuramente aggiungerò qualche spezia.

 A proposito di Medio Oriente: ho riguardato il post di ieri e mi sono già un po’ pentita di aver mandato quella foto al contest. Come al solito faccio le cose e poi le rifarei subito,  anche quando so di essermi impegnata non sono mai soddisfatta, penso sempre che avrei potuto fare meglio. Sempre quando è troppo tardi per rimediare.
Ho osservato bene quella foto: è proprio brutta! Con la confettura di peperoncini che si è allargata in maniera adir poco orrenda. Avrei dovuto pensarci. Invece di voler fare un disegno a virgola, che poi si “squaqquera” come lo stracchino, bastavano delle piccole goccioline. Ma ormai è fatta, indietro non si torna. Spero che i giudici non svengano alla vista, è tutto commestibile ve lo garantisco!

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