Da
qualche mese ho scoperto il blog Menù Turistico e il suo MTChallenge. Seguo con interesse le sfide e ogni volta
aspetto di sapere quale sarà la ricetta del mese. La sfida del chilli mi ha davvero entusiasmato. Ho anche provato
a realizzare qualche ricetta e inventarmi delle varianti, ma non mi sono mai
osata partecipare sul serio. Non so perché , poca fiducia in me stessa forse, i
partecipanti mi sembrano sempre tutti bravi e competenti (ricette golose impittamento e foto fantastici!)
Però
mi sembra anche che si divertano un sacco e che non ci sia mai una competizione
troppo agguerrita. Così mi sono detta: la prossima volta partecipo pure io.
Ok,
aspettiamo di vere la ricetta: la Taieddhra. Oddio cos’è? Mai sentita. No, non
è vero, è la tiella pugliese, l’ho anche mangiata ed è buonissima.
Ho
letto le regole della sfida, ci ho pensato un po’ su e mi è venuto in mente un
piatto che la ricorda e che ho già fatto
molte volte. Basta adattarlo all’occasione, neanche tanto.Mi sono messa all’opera e il risultato non mi è sembrato affatto male, anzi. A giudicare da come se lo sono spazzolato i miei commensali credo proprio che sia stato apprezzato.
Benissimo
devo solo farmi coraggio e partecipare. Allora vado nel sito di MTChallenge,
alla pagina giusta e … trovo il putiferio. Una serie di commenti agguerritissimi
di chi disapprova la competizione, il voler rivisitare la tradizione, la scelta
della ricetta, anche il nome(praticamente
tutto) e chi invece difende lo spirito della gara.
La
prima cosa che ho pensato è stata: “ma si parla di cucina o dei massimi
sistemi? Ma si può prendere tanto sul serio la questione se le zucchine sono o
non sono nella tradizionale tiella pugliese?”. Evidentemente io sono ingenua e
superficiale, ma non credo che mettere o meno le cozze sgusciate possa cambiare
qualcosa negli equilibri di politica estera. Forse nei miei.
Lo
spirito del gioco, perché di gioco si tratta, mi pare sia quello di sfidarsi su
una ricetta seguendo alcune regole fisse, ovviamente, ma avendo disposizione
qualche alternativa in modo che ognuno possa proporre qualcosa di personale,
altrimenti non avrebbe senso. Si avrebbe una ripetizione dello stesso piatto,
cambierebbero solo le stoviglie in cui è presentato. Giusto?
Allora
perché ci si scalda tanto se si parla di rivisitazione, variante, ecc?
Io lo so benissimo che non sto facendo una vera Taieddhra, ma soltanto una ricetta che ne
è ispirata, ma non è questo il bello? Conoscere un piatto, apprezzarlo e lasciare
che ne ispiri un altro e così via. Se non si potesse mai modificare nulla, scomporre, reinventare, personalizare, dove sarebbe la creatività in cucina? Ttti quei libri, riviste e blog non avrebbero ragione di essere.
Francamente
non sono nemmeno d’accordo con chi va ad analizzare se quella proposta da
Cristian sia la vera Taieddhra o no, ma cosa significa “vera” e “tradizionale”
in fondo? Lui è pugliese? Si. La sua famiglia pure? Si. La sua è una ricetta di
famiglia? Si. Ecco. Dovrebbe bastare.
È
vero che ci sono ricette che sono uguali da secoli e in ogni cucina della
regione: per esempio il pesto ligure, che si fa sempre allo stesso modo da
Spezia a Ventimiglia, ma ci sono altre ricette che differiscono persino da casa
a casa, pur restando tipicamente liguri.
Nella
mia famiglia e in quella di mio marito ci sono almeno tre ricette diverse della
Cima, sostanzialmente sono la stessa cosa ma in realtà differiscono anche di
poco. Eppure sono tutte tramandate da generazioni di massaie liguri fino al
midollo. Ora qual è quella “vera”, quella più “tradizionale” delle altre?
Quella più ligure?Sinceramente noi non ci siamo mai posti il problema , a parte qualcuno, ma in ogni famiglia c’è sempre un saccente piantagrane, ci siamo comunque goduti il piatto chiunque lo avesse cucinato, ringraziando chi continua a farlo.
Ma ci sono sepre gli esperti espertissimi che hanno pronto uno storico-esperto-ricercatore della cucinada da citare e prendere come fonte certa e assoluta. Ora lancio una provocazione: ma siamo proprio sicuri che quello stor-esp-ric- dot-lup-mann abbia davvero in mano i teoremi assoluti della cucina? Mah!
E se il tal “Giusbino di Roccapelata” nel ‘700 ha scritto che il tal piatto si fa proprio così, vorrà dire che se ne farà una ragione. Forse se il buon Giusbino avesse pranzato in un’altra casa o osteria avrebbe tramandato ai posteri una ricetta diversa. Potrebbe essere.
Per
cui ora veniamo al dunque: ho il coraggio di partecipare o no?
Mi
lancio ugualmente nella bizzarra impresa pur sapendo che attirerò gli strali di
qualche conservatore della cucina?Si, a questo punto devo proprio farlo.
Ecco
quindi la mia Taieddhra apocrifa (più di così!):
TAIEDDHRA … D’ALPEGGIO.
Ingredienti
per 4-5 persone:
250g
riso,4 patate medie circa (600g),
500g di filetti di trota,
1 mazzo di spinaci selvatici e ortiche,
3 cipollotti freschi,
fumetto di pesce,
50g tra parmigiano e formaggio d’alpeggio stagionato (io ho usato la Raschera),
olio extra vergine d’oliva (io quello ligure),
pepe.
Ho pulito i filetti di trota, spellandoli ed eliminando tutte le spine con una pinzetta, li ho tagliati a striscioline.
Ho sciacquato molto bene gli spinaci per eliminare la terra e la leggera peluria, ho lavato l’ortica e l’ho tuffata per pochi secondi in acqua calda per togliere la peluria urticante.
Ho tagliato le verdure finemente.
Ho grattugiato i formaggi con la grattugia a fori larghi.
In una pirofila di ceramica ho distribuito 2-3 cucchiai di olio, ho fatto uno strato con metà patate, uno di cipollotti, ho spolverato con una manciata di formaggi grattugiati, ho distribuito il riso e l’ho coperto con la trota a pezzetti condendola con un filo d’olio e una macinata di pepe.
Ho continuato con le erbette e coperto uno strato di patate. Ho completato con un filo d’olio.
Infine ho versato il brodo caldo a filo dell’ultimo strato e ho infornato a 180° per 1 ora circa.
Quando mancavano pochi minuti ho distribuito il resto del formaggio sulle patate e ho acceso il grill perché si formasse la crosticina dorata.
Non occorre mettere il sale perché il brodo è già salato
P.S. Questa ricetta in verità non l’ho inventata
appositamente ma è una modifica (ancora!) a una ricetta di riso al forno che fa
mia mamma. In oltre io la faccio anche con l’orzo al posto del riso, ma non era
valido per questo contest.
Le foto non sono un granchè ma le ho scattate di sera, con la luce giallognola della mia cucina, con i miei impazienti dalla fame e con la macchinetta che ho... ok ok basta scuse:-)
sei stata fantastica Manuela! Questa si che è una prova d'ingresso con tutti i crismi: hai scelto una edizione un po' faticosa, come tu stessa hai detto ed è un piacere grandissimo averti nel nostro gruppo così decisa e con tanta determinazione a giocare e divertirti insieme a noi! Sono certa che la tua partecipazione ci riserverà un sacco di piacevolissime prove! Grazie e ancora benvenuta
RispondiEliminaDani
Grazie per la calorosa accoglienza!^_^ spero di essere sempre all'altezza del compito.
Eliminanon vedo l'ora di sapere quale sarà la prossima sfida. ciao, a presto.
Approvo in tutto e per tutto quello che hai scritto, non sopporto i saputelli e quelli che hanno sempre la verità in tasca, in questo caso penso che vogliano solo boicottare, ma perchè poi?
RispondiEliminaQuesta taieddhra d'alpeggio mi ispira proprio..l'assaggerei anche ora...complimenti!
Ciao, sono contenta che condividi quello che penso. secondo me c'è tanta gente che parla mossa solo dall'invidia, perchè si è creato un bel gruppo di persone intelligenti e simpatiche che hanno voglia di condividere momenti carini e stanno aumentando...tutto il resto è noia!!
EliminaMa ti sembra che qualcuno si sia fatto spaventare dalle polemiche??..io le ho lasciate scivolare. Credo anch'io che non ci si possa accalorare così per una questione del genere. Anche se ci sono ricette codificate e certificate lo spirito di questi contest è quello di vedere come si può cambiare la ricetta "originale"..La tua versione è curiosa e sembra anche appetitosa..e le foto sono belle proprio perché riportano l'atmosfera della tua cucina!!
RispondiEliminaA presto!
Ciao Manuela! Innanzitutto benvenuta nel mondo MTC! Detto da uno che ha partecipato lo scorso mese per la prima volta e ora si ritrova a dover giudicare il proprio piatto cucinato da oltre 100 blogger è un buon benvenuto ;-) Grazie per la parte introduttiva e per tutta la comprensione del caso, tu ti sei ritrovata nella prima partecipazione in questo putiferio ma pensa a me che ho generato 'sto putiferio...ma un po' me l'ho aspettavo sinceramente. Pazienza il mondo è bello perchè è vario :-)
RispondiEliminaMa veniamo a quello che conta veramente e più precisamente alla tua Taieddhra prodotta dalla mia ricetta originale. Elogio subito l'utilizzo dei filetti di trota che sicuramente ci stanno benissimo con il riso. Poi mi piace molto il tocco di spinaci selvatici e ortiche e poi hai utilizzato uno dei formaggi per i quali vado letteralmente in visibilio...la Raschera...BUONISSIMO. Sei riuscita a produrre una vera taieddhra senza uno degli elementi fondamentali, il mare.
Grazie mille!
Cristian
Grazie a te per i complimenti, ormai sono quasi una montanara, questi ingredienti fanno parte della mia cucina quotidana. Ma il mio mare non lo dimentico! grazie ancoa ciao.
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RispondiEliminaBenvenuta! Vedrai che l'MTC ti prenderà sempre di più e non riuscirai più a fare a meno di partecipare. E considerando l'originalissima ricetta che hai sfornato sarai sicuramente un'ottima partecipante :)
RispondiEliminaCiao Manuela, arriva in ritardissimo sul tuo blog e me ne scuso.
RispondiEliminaLa sfida è conclusa , ma il piacere di leggere come ognuna di noi abbia dato la propria interpretazione del piatto originale resta sempre un piacere.
La tua è uno spettacolo, mi piacciono gli ingredienti che hai deciso di abbinare e come lo hai fatto.
Sono felice di conoscerti e di saperti nel gruppo dell'MTC, stai tranquilla in fondo è semplicemente un insieme di appassionate che si divertono tanto, ogni volta! :)
grazie Loredana per il benvenuto e per l'incoraggiamento, sono onorata di far aprte di questo gruppo. ciao, a presto
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