Ben trovati
a tutti e buon anno!
A tutti
quelli che qui ci sono sempre stati, chi mi ha seguito dall'inizio, chi si è
aggiunto man mano e chi passa di qui saltuariamente o per caso.
Qualcuno
ancora c’è. Anche se sono mesi ormai che non posto più nulla.
Tante cose
mi sono successe, purtroppo anche di molto spiacevoli e pensavo davvero di non
avere più la voglia e il tempo di portate avanti questo angolino web.
Invece eccomi
qui.
C’è voluto
un gruppo di amici di blog per farmi sciogliere dal torpore.
Gruppo di
amici che, sebbene lontani, mi sono stati vicino in momenti dolorosi.
Questo gruppo
è legato a doppio filo con l’MTChallenge, gioco culinario che ha segnato un’epoca.
Gioco che è stato sia una sfida culinaria, sia una vera e propria Accademia di
cucina e sia un momento di totale goliardia e leggerezza.
Anche se
questo gioco è stato messo momentaneamente in pausa il gruppo è rimasto
compatto, almeno quasi tutto.
Quindi oggi
ci si ritrova a reti unificate a festeggiare l’anno nuovo insieme e a ricordare
tutte le magnifiche sfide e ricette che si sono susseguite in tutti questi anni
di MTC.
Ognuno di
noi doveva “portare qualcosa” come in ogni festa fra amici che si rispetti, non
una cosa qualsiasi bensì riprendere una sfida dell’MTC e rifare una ricetta,
quella dello sfidante, una di quelle dei partecipanti o una personale ispirata
a quelle.
Non ho avuto
vita facile nello scegliere fra tutte le ricette che avevo a disposizione. Ho
voluto rifare una sfida a cui non avevo partecipato, ma visto che ho iniziato
dalla numero 30 ne avevo ben 29 tra cui scegliere, mica poche, una più
interessante dell’altra oltretutto.
Perché è un
piatto di festa per eccellenza, bello saporito e robusto come piace a me. Perché
adoro impastare, soprattutto la pasta.
Perché la
prima volta che li ho mangiati è stato a un raduno MTC a Siena, dove ho
conosciuto un sacco di membri del gruppo, tra cui appunto la Patti.
Infine perché
è da più o meno quel periodo lì, gennaio 2013, che ho iniziato a seguire MTC da
spettatrice, poi ho aperto il blog e infine mi sono decisa a partecipare.
Più Amarcord
di così.
La ricetta è
esattamente quella della Patti, seguita pari pari.
Il ragù è
molto simile nel procedimento, solo che invece della carne Chianina ho usato la
Fassona Piemontese, per ovvie ragioni logistiche.
Inutile dire
che abbiamo pranzato da Re e brindato alla salute di tutto il gruppo con un
buon bicchiere di Barbera.
Buon anno a
tutti, amici miei. Che sia un anno di serenità e salute, che abbiate tutto il
tempo per godervi i vostri cari e le cose belle che vi circondano. Che abbiate
idee e progetti e occasioni per realizzarli.
PICI
di Patrizia Malomo - Andante con gusto
La ricetta
che segue è proprio la sua esattamente com'è scritta nel suo blog.
Pici per 3-4
persone:
200 gr di farina 00
100 gr di farina di semola rimacinata
2 generosi cucchiai d’olio extra vergine
1 pizzico di sale
acqua – qb –
Nota: La quantità di acqua è variabile dal tipo di
farina che userete. In genere per questa quantità di farina un bicchiere o poco
meno è sufficiente, ma sta a voi osservare quanta ne incorpora il vostro
impasto per essere morbido e malleabile.
La proporzione dell'uso delle 2 farine è sempre
2:1, ovvero due parti di 00 ed una di semola rimacinata che conferisce
struttura all'impasto. In questa maniera non avrete bisogno di uova.
Fate la fontana con le due farine miscelate.
Versate l’olio, il pizzico di sale e cominciate a versare lentamente l’acqua,
incorporando la farina con una forchetta. Attenzione al sale. Non esagerate
perché questo indurisce la pasta.
Quando la pasta comincerà a stare insieme,
cominciate ad impastare con energia utilizzando il palmo delle mani vicino ai
polsi. Se necessario, aggiungete acqua o farina.
Piegate la pasta su se stessa come quando
impastate la pasta all’uovo e non stirate mai troppo
l’impasto per non sfibrarlo.
“Massaggiate” con energia per almeno 10 minuti.
Ricordatevi che la vostra “palla” di pasta è una cosa viva, dovete volerle
bene.
Dovrete ottenere una pasta liscia, vellutata e
abbastanza morbida.
Fate riposare una mezz’ora avvolta nella
pellicola.
Quando la pasta è pronta, tagliatene un pezzetto e
fatene una pallina, quindi sulla spianatoia stendetela con il matterello ad uno spessore di 1 cm. Con un tagliapasta o un
coltello affilato, tagliate tante striscioline larghe c.ca 1 cm e coprite il
resto della pasta con la pellicola affinché non si secchi. Cominciate a "filare" i pici, rollando la pasta con
il palmo delle mani e contemporaneamente stirandola verso l'esterno.
Quando si tirano pici molto lunghi, la tecnica è
quella di tirarli da un lato tenendo l'altra estremità con il palmo e piano
piano allungandoli fino ad esaurire la pasta. Una volta tirato il vostro picio,
fatelo rotolare nella farina di semola o di fioretto affinché non si appiccichi
agli altri. Una pasta morbida e riposata si tira con estrema facilità. Alcune Note importanti mentre preparate i vostri pici:
1. Non vi si chiede di tirare pici lunghissimi.
Onestamente lo fanno in pochissimi e alla fine la lunghezza non influisce sul sapore.
Quindi non vi preoccupate di questo.
2. Ricordate che la pasta cresce nella cottura. Il
picio non deve essere troppo grosso altrimenti vi troverete con una pasta
grossolana. La dimensione corretta è più o meno quella del bucatino.
3. Il picio non è perfetto! Non deve esserlo.
La sua bellezza deriva da bozze, schiacciature,
diametro irregolare.
Insomma, si deve sentire la mano della donna che
li ha tirati. Inoltre, se vi si rompono mentre li fate, pace! Avrete dei pici
cortini. Si mangia tutto! Non state a preoccuparvi del loro aspetto. Il picio è
un canto all'imperfezione!
4. Ricordatevi di spolverare i vostri pici con
farina di semola o fioretto una volta fatti. Smuoveteli ogni tanto nella farina
per fargli asciugare e non appiccicarsi. E scuoteteli con delicatezza prima di
immergerli in acqua.
Come potete
vedere ho ancora tanto da lavorare perché i miei pici possano essere ritenuti
accettabili, sono ancora un po’ troppo spessi. Forse la pasta doveva riposare
di più e essere un po’ più morbida. Credo anche che sia per questo motivo che l'impasto ha reso meno del dovuto, infatti con queste dosi sono venute circa tre porzioni.
Un a
volta preparati, immergete i pici in abbondante
acqua bollente salata e cuoceteli per qualche minuto, scolateli un po’ al dente
e conditeli con il ragù.
Per il ragù, come lo faccio io di solito.
300g di carne
macinata
200g di
salsiccia piemontese spellata e sbriciolata
1 piccola
cipolla
1 piccola carota
½ gambo di
sedano
1 foglia di
alloro
400g di passata di pomodoro
1 cucchiaino
di concentrato di pomodoro
1 bicchiere
di vino rosso corposo tipo Barbera
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
Sale.
Tritate finemente
il sedano, la carota e la cipolla. Fateli stufare a fuoco molto dolce in una
pentola con l’olio d’oliva. Unite la carne e la salsiccia, mescolatele bene con
una forchetta in modo da “sgranarle” e fatele rosolare per qualche minuto.
Bagnate col
vino rosso e lasciate evaporare per un paio di minuti a fuoco vivace,
mescolando.
Aggiungete la
salsa di pomodoro, il concentrato e la foglia di alloro. Abbassate il fuoco e
fate cuocere, semi coperto per circa 1 ora e mezza – 2 ore, mescolando di tanto
in tanto. Se si asciuga troppo in fretta unite qualche cucchiaio di acqua o
brodo vegetale, se alla fine è ancora troppo liquido proseguite la cottura per
altri 15-30 minuti senza coperchio. Aggiustate di sale alla fine.