Titolo lungo
come quello di un film della Wertmuller.
Il
procedimento però è meno lungo di quello che sembri e sicuramente non così
difficile. E di nuovo di affumicatura casalinga
si tratta e di MTChallenge.
Si, perché
una volta capito il procedimento e i trucchi, affumicare a casa non è per
niente difficoltoso, basta seguire pari pari le indicazioni di Greta e il gioco è fatto.
Come avevo
già detto nel post precedente, Greta ci ha svelato un sacco di trucchi per
affumicare a casa con quello che abbiamo in dotazione in cucina, sia come
attrezzatura che ingredienti, e i risultati potrebbero sorprendere anche uno
chef stellato. Se le cose si fanno bene e con criterio come tanti miei compagni
di sfida che potete trovare QUI (io
vi consiglio di andare a dare un’occhiata, c’è da restare a bocca aperta). Poi
arrivo io e abbasso subito il livello.
Questa
seconda proposta è solo un filino più articolata dell’arrosto di coniglio di
prima.
Partirò
dall’infuso di cipolle affumicate. Lo assaggiai due o tre anni fa in un
ristorante di Vicoforte di Mondovì, lo chef mi spiegò brevemente come fare e
da allora ho sempre avuto desiderio di provarci. In realtà non ricordo bene se
lui avesse usato cipolle affumicate, credo fossero piuttosto caramellate, ad
ogni modo mi sono decisa.
La remora
finora era quella di una certa diffidenza da parte dei parenti verso brodi e consommé,
che, seppur facili, richiedono comunque del tempo per essere fatti a regola
d’arte e non ne vale la pena se poi nessuno li apprezza.
Ultimamente
però l’innamoramento per una certa cucina giapponese casalinga ha fatto un po’
cambiare le cose. La pasta in brodo ha assunto un certo allure, non da
presentare troppo spesso, sia chiaro.
Quindi
pensare ad abbinare i gyoza, i ravioli giapponesi, è stato immediato.
Come già ho
detto volevo fare un ripieno di anatra affumicata. L’idea era quella di
affumicare il petto d’anatra a freddo con riso, tè e un mix di spezie, poi
farla rosolare in padella bagnandola con del vino, o un liquore o magari del
Sakè (è ancora tutto da provare) e terminare la cottura con l’affumicatura a
caldo, con la stessa miscela.
Ma l’anatra
non è pervenuta. Il coniglio l’ho già usato.
Quindi il
classico maiale, ingrediente abbastanza solito in questi ravioloni.
Ho quindi
usato la salsiccia e l’ho affumicata, sempre a freddo.
Di solito
questi ravioli si consumano asciutti: fritti, saltati in padella o cotti a vapore,
vengono poi “pucciati” in una salsa apposita.
Ma devo dire
che in brodo hanno il loro perché, anzi nell’infuso, perché le cipolle sono state
messe in infusione in un brodo di verdura ristretto. Ma prima affumicate.
E non so se
è per via dell’affumicato, del gusto un po’ dolce-pungente delle cipolle, del
richiamo al Giappone, fatto sta che mio figlio si è pure bevuto tutto il brodo,
con tanto di risucchio. Dopo aver spazzolato i gyoza.
Ovviamente,
prima che qualche purista che passa di qua per caso insorga, questi non sono i veri gyoza giapponesi
(o jiaozi cinesi), la pasta e la forma del raviolo sono presi da un libro di
cucina giapponese, ma il ripieno è totalmente apocrifo.
Meglio
precisare, visti i chiari di luna. I membri MTC sono esentati da leggere e tenere in
considerazione questo commento, mi sono solo tolta un sassolino,
scusate.
Le foto sono
fatte di corsa, con poca luce perché qui da me son giorni che nevica e quindi
non rendono giustizia al piatto. Mettiamoci anche che non sono una gran
fotografa e che sono cintura nera di impiattamento con la cazzuola, dovrete
lavorare un po’ di fantasia. Ma erano buoni.
Gyoza alla salsiccia affumicata e radicchio.
Ingredienti
per circa 30-32 pezzi:
400g farina
00 o 0,
200ml circa
di acqua calda,
300g
salsiccia metà di Bra e metà di maiale classica (o solo maiale),
100g
radicchio rosso,
4
cipollotti,
3 cucchiai
di pangrattato,
olio
extravergine di oliva,
3 cucchiai
di Mirin (vino di riso),
2 cucchiai
di Sakè (liquore di riso),
zucchero,
sale fino,
aceto di
Umeboshi o aceto di mele.
Per
affumicare:
3 cucchiai
di riso (io un misto di Venere e Ribe
integrali)
1 cucchiaio
abbondante di tè nero,
1 cucchiaino
di maggiorana secca
1 cucchiaino
di timo secco,
1 foglia di
alloro secca,
1 cucchiaino
di semi di anice e finocchietto misti,
½ cucchiaino
di un misto di zenzero, cumino e curcuma in polvere,
1 cucchiaino
di zucchero di canna.
Per la pasta
dei gyoza:
Setacciate
la farina in una ciotola, unite un pizzico di sale e versate pian piano l’acqua
calda incorporandola con la forchetta. Poi impastate con le mani fino ad
ottenere un impasto molto morbido ma liscio e non appiccicoso. Potrebbe
servirvi più o meno acqua a seconda di quanta ne assorbe la farina.
Avvolgete la
pasta nella pellicola e mettetela al fresco a riposare per almeno un’ora.
Per il
ripieno:
Bucherellate
la salsiccia con una forchetta o la punta di un coltello, arrotolatela e
mettetela in un cestello per la cottura a vapore.
Fate un
cestino con due fogli di alluminio sovrapposti, all’interno mettete i riso, il
tè e tutti gli aromi e mescolateli. Ponete il cestino sul fondo di una pentola
e accendete il fuoco. Quando la miscela inizia a fumare mettete sopra il
cestello per la cottura a vapore con dentro la salsiccia. Chiudete subito il
coperchio, aspettate un paio di minuti che si formi bene il fumo e spegnete il
fuoco. Lasciate la salsiccia nella pentola col coperchio ben chiuso per circa
20 minuti.
Al termine
prendete la salsiccia e spellatela
sbriciolandola con le mani in una terrina (la salsiccia avrà cominciato ad
asciugarsi e cuocersi per effetto del calore seppur minimo)
Tritate
finemente i cipollotti e fateli imbiondire in una piccola padella con due
cucchiai di olio d’oliva. Bagnateli con un mestolino di acqua o brodo vegetale
(anche il brodo affumicato va bene) e fate asciugare un paio di minuti a fuoco
vivo. Unite il radicchio tritato finemente. Mescolate il Mirin e il Sakè con la
punta di un cucchiaino di zucchero e sfumate radicchio e cipollotti. Unite una
spruzzata di aceto e fate asciugare. Spegnete e fate intiepidire.
Unite il
composto alla salsiccia nella terrina e mescolate bene con una forchetta,
aggiungete un paio di cucchiai di pangrattato. Aggiustate di sale all’ultimo perché,
tra la salsiccia e i condimenti, potrebbe non volercene affatto. Io non ne ho
messo.
I gyoza:
Prendete
piccoli pezzetti di pasta grossi come una noce e spianateli col mattarello
formando dei dischi molto sottili del diametro di circa 8-10 cm, potete tagliarli con un coppa pasta
liscio. Col mattarello o con le dita assottigliate maggiormente i bordi.
Mettete al
centro mezzo cucchiaio di ripieno e chiudete a mezzaluna, una metà lasciatela
dritta mentre con l’altra formate tante piegoline, sigillate con le dita i
bordi. Mettete il raviolo così ottenuto su un vassoio cercando di appiattire la
parte inferiore perché stia in piedi.
In una larga
padella scaldate due cucchiai di olio di semi o di oliva, disponete i ravioli e
fateli rosolare per qualche minuto senza toccarli. Quando la parte inferiore è
ben colorita bagnateli con del brodo di verdure o dell’acqua caldi. Deve
esserci due dita di liquido sul fondo della padella. incoperchiate e fate
cuocere 5 minuti a fuoco moderato poi altri 2-3 minuti senza coperchio in modo
che il liquido evapori. Voltateli da una parte e dall’altra in modo che si
cuocia bene anche il bordo frastagliato.
Disponeteli
nei piatti, 4-5 per piatto, bagnateli con un paio di mestoli di infuso di
cipolle affumicate e servite subito.
Oppure
serviteli asciutti con una composta agrodolce di cipolle affumicate.
Infuso di cipolle affumicate:
3 cipolle
rosse di Tropea o liguri,
1 litro e ½
di brodo vegetale concentrato*,
1 foglia di
alloro,
sale,
la stessa
miscela di riso, tè nero, erbe e spezie usata per la salsiccia.
Lavate bene
le cipolle, bucherellatele bene con la punta di un coltello. Lasciate la buccia
esterna perché darà colore al brodo.
Preparate il
cestino con la miscela pe affumicare come spiegato sopra, mettetelo nella
pentola e quando inizia a fumare inserite il cestello con le cipolle.
Chiudete col
coperchio, aspettate 2-3 minuti che si scaldi bene e si formi il fumo, poi
abbassate al minimo e lasciate coperto per circa 15-20 minuti. Spegnete e fate
raffreddare sempre col coperchio ben chiuso.
In questo
modo le cipolle si affumicano e nello stesso tempo cuociono, rimanendo però
sode.
Portate a
bollore il brodo e metteteci dentro le cipolle con tutta la buccia e la foglia
di alloro. Spegnete e lasciate in infusione un paio d’ore.
Filtrate il
brodo e aggiustate di sale.
*per il
brodo di verdure concentrato: in una pentola mettete circa 4 litri di acqua con
una carota, due gambi di sedano, 2 scalogni o un pezzetto di porro, due falde
di finocchio con la parte verde, qualche gambo di prezzemolo, una costa di
bietola. Portate ad ebollizione e fate sobbollire per almeno un’ora il liquido
si deve ridurre della metà circa. Filtrate attraverso una garza. Non salate.
Le cipolle
che sono servite per l’infusione, ormai cotte, non vanno buttate, servono per
preparare la composta agrodolce:
affumicate
anche altre tre cipolle rosse, senza metterle in infusione, spellatele tutte e
tritate finemente la polpa col mixer. Pesatele e mettetele in una pentolina a
fondo spesso. Unite ¼ del peso di zucchero.
Io avevo
circa 600g di polpa semicotta, ho unito quindi 150g circa di zucchero, mezzo
bicchiere di vino rosso corposo, un bicchierino scarso di aceto di vino rosso.
Potete usare anche il balsamico, ma potrebbe sovrastare il gusto di affumicato,
io per esempio ho usato metà aceto rosso e metà aceto di Umeboshi che è meno
aspro.
Fate cuocere
a fuoco moderato per circa 30-40 minuti, il composto si deve asciugare bene.
Si conserva
per un paio di settimane in frigo in un barattolo a chiusura ermetica. Se
volete che si conservo di più dovete aumentare la dose di zucchero e cuocere
più a lungo, ma si perde un po’ l’affumicato.
Note:
-
L’aceto
di Umeboshi è un aceto derivato dal liquido di fermentazione di frutti
giapponesi simili a prugne che vengono conservate in salamoia, si trova nei
negozi biologici o in quelli etnici, è meno forte del nostro aceto di vino con
un gusto leggermente amaro e salto. Attenzione quindi al sale.
-
L’infuso
di cipolle e la composta si possono preparare in anticipo e conservare in frigo
chiusi ermeticamente. Il brodo in frigo sta un paio di giorni.
-
Anche
il ripieno si può preparare in anticipo, la sera prima per fare i ravioli la
mattina dopo per esempio, e conservare in frigo sempre chiuso ermeticamente.
-
Stessa
cosa per la pasta, si può afre il giorno prima e tenere in frigo avvolta molto
bene nella pellicola.
-
I
ravioli è meglio preparali poco prima di cuocerli, al massimo qualche ora
prima, disponeteli nei vassoi e copriteli con strofinacci puliti e leggermente
umidi, così la pasta non si secca troppo. Io li ho fatti grandi perchè devo ancora prendere dimestichezza con il metodo di piegatura, ma si possono fare un po' più piccoli.
Un ultima considerazione: come prova avevo affumicato 2-3 cipolle rosse e qualche scalogno sempre
con riso e tè ma aggiungendo anche un bel cucchiaio colmo di tisana speziata
che mi era stata regalata a Natale. Un mix di tè, rooibos, rosa canina, anice
stellato, cannella, zenzero e scorze d’arancia aromatizzate al rum.
Una roba molto forte con il sapore marcato di arancia
e cannella. Non amando molto l’aroma d’arancia, anzi mi si ripropone proprio,
per me è quasi imbevibile.
Ho provato a usarla in affumicatura, per vedere se
tutti questi aromi effettivamente si percepivano e anche per dare degna
sepoltura alla tisana.
Una cipolla e un paio di scalogni li ho anche
messi a marinare nella tisana, tanto per vedere l’effetto che faceva. Non
pensavo si sentissero in maniera così marcata. Per me troppo marcata: quelli
che avevano subito la marinatura ovviamente di più ma anche gli altri erano
sufficientemente aromatizzati. Anche perché li ho lasciati affumicare a caldo
lentamente per mezz’ora abbondante.
Infatti stavo pensando di buttare tutto. Poi visto
che mi dispiaceva, ho fatto della confettura
di cipolle e scalogni, come quella qui sopra ma con più zucchero e vino
rosso e cotta più a lungo. Ha perso leggermente il gusto affumicato ma si
sentiva ancora, anche tutte le spezie. Regalata con tanto di porca figura.
Grazie Greta. Di nuovo.
Complimenti Manu, un piatto complesso e ben strutturato, mi fa molta gola!
RispondiEliminaCiao,piacere di averti incontrata, innanzi tutto non sottovalutarti, cucini bene e da quello che leggo sei anche molto preparata!! Questa tua proposta mi incuriosisce molto, adoro gli accostamenti dal sentore orientale. Complimenti prorprio!!!
RispondiEliminaRipieno apocrifo o no a me sembra un piatto da "risucchio"... e mi complimento con il figlio per aver commesso il fatto. Me li appunto, brava Manu!
RispondiEliminaNon ho mai provato ad affumicare i cibi in casa e la cosa mi intriga moltissimo! Questo piatto fusion è davvero invitante e assaggerei volentieri entrambe le versioni ^_^
RispondiEliminaps: beato chi si è beccato quel regalo..sono sicura che sarà stato graditissimo ^_^
Piatto fusion bravissima! Quel brodo è fantastico, hai avuto proprio una bella idea, mi piace moltissimo questo piatto, pulito, gusti decisi ma elegante brava brava!
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