mercoledì 4 gennaio 2017

ZUPPETTA DI GRISSINI, FONTINA E BOLLITO IN BRODO.

Faccio capolino dopo le feste per un saluto veloce e per non mancare all’appuntamento con Idea Menù e al pranzo virtuale (purtroppo solo virtuale) con le mie amiche blogger Consuelo, Carla e Linda.
Dopo pranzi e cene ricchi e opulenti potevamo esimerci dal dare indicazioni sul riciclo degli avanzi? Certo che no.
Infatti vi diamo un intero menù per l’occasione.
Per me è il turno del primo.




Devo dire che all’inizio mi ha dato da pensare.
Siamo abituati a pensare ai primi delle feste ricchi e sontuosi, perfettamente congeniati dall’intingolo al ripieno, non facili da riciclare in altro modo se non riscaldare semplicemente in forno o meglio ancora a microonde.
Certo esistono i vari riso al salto, timballi e gratin.  Ma io ero alla ricerca di qualcosa di particolare ma anche semplice e veloce da fare.
Di solito nei pranzi di festa non mancano mai brodi, bolliti, carni lessate di vario genere e di solito, insieme agli arrosti, son le cose che avanzano di più. Forse perché quando arrivano in tavola siamo tutti già abbondantemente sazi di antipasti e primi.
In realtà per come siamo abituati in famiglia potrebbero essere sufficienti solo gli antipasti, ma si può rinunciare ai ravioli della mamma? O alle lasagne della zia. E perché no un piatto di tortellini rigorosamente in brodo?
Quindi si deve fare il brodo necessariamente. Quindi poi ci sarà della carne lessata che gira per casa per giorni, cappone, gallina, manzo o coniglio, la cosa non cambia di molto.
La carne da brodo si sa è genericamente più asciutta e stoppacciosa, avendo lasciato giustamente tutto il sapore al brodo. Pare che il vitel tonnè sia nato così, per recuperare questa carne asciutta e renderla appetibile è stata affettata e ricoperta da una gustosa salsina. Oggi il vitel tonnè si prepara rigorosamente con il magatello, molto magro e si fa cuocere dolcemente e per poco tempo in  modo che rimanga rosa all’interno e quindi tenero e succoso, il suo liquido di cottura non si può proprio definire un brodo a meno di farlo restringere (una volta tolta la carne) e magari aggiungere anche un bell’osso.
Ma sulla questione brodi, fondi e ristretti ho in mente di tornare presto perché sto approfondendo l’argomento (Babbo Natale è stato particolarmente buono con me e mi ha portato un paio di libri molto interessanti).
Insomma, gli avanzi da riciclare per me sono brodo e relativa carne.
Mi è venuta ancora una volta in soccorso la tradizione contadina e montana del Piemonte-Valle d’Aosta, con quelle zuppe saporite e corroboranti che borbottavano per ore nel paiolo del caminetto. Ho preso spunto da una zuppa tipica della cucina valdese della Val Pellice e della Valle Chisone in provincia di Torino: la Supa Barbetta, preparata con grissini o pane raffermo, brodo di carne speziato, verza e formaggio dei pascoli montani. Un esempio di piatto di recupero e anti spreco ma che non manca mai nella tavola delle feste, viene infatti cucinata soprattutto per ricordare quando nel 1848 il re Carlo Alberto di Savoia finalmente concesse alla Chiesa Valdese il riconoscimento dei diritti civili e politici, dopo secoli di persecuzione.
Un’altra zuppa molto simile a questa si può gustare in Valle D’Aosta, la Seupa a la Valpellinentze, sempre di origine contadina, sempre a base di pane raffermo, brodo, verza e formaggio, in questo caso la Fontina DOP, viene preparata in occasione del Natale.
Ecco un modo gustoso e per niente scontato di utilizzare il brodo avanzato, avanzi di pane o grissini. Io in più ho aggiunto anche la carne, il lesso avanzato, ridotto in sfilacci.
Naturalmente il formaggio che può essere la Fontina Dop, la Toma piemontese, ma anche qualsiasi altro formaggio a pasta fondente ma saporita, anche un mix di formaggi avanzati,
Il primo del Menù del Riciclo è in tavola.
I resto lo trovate dalle mie amiche blogger:

Dolce di Carla: Plum Cake ricco













Zuppetta di grissini, fontina e bollito in brodo.
Ingredienti:
grissini rubatà o stirati piemontesi,
10-12 foglie di verza,
200g Fontina o altro formaggio a pasta fondente,
200-250g di carne lessata (manzo, pollo o coniglio),
brodo di carne (di manzo, pollo o coniglio)
noce moscata.

Le dosi sono indicative e non precise perché dipendono dai piatti o dalle terrine che usate per preparare le singole porzioni, è meglio preparare la zuppa in monoporzioni.

Lavate e sbollentate le foglie di verza per pochi secondi, tamponatele con uno strofinaccio o carta da cucina, poi tagliatele a striscioline.
Distribuite metà delle foglie di verza in quattro piatti o fondine che possano essere infornate, sopra fate uno strato di grissini spezzettati.
Distribuite la carne lessata ridotta a sfilacci con le mani e il formaggio a scaglie, continuate con il resto della verza e finite con uno strato di grissini.
Sopra completate con la fontina a fettine sottili.
Versate in ogni terrina un mestolino di brodo caldo e infornate a 200°C per 20-30 minuti, fate gratinare. Se il brodo si asciugasse troppo aggiungetene ancora a fine cottura, sempre molto caldo. Completate con una macinata di noce moscata a piacere.

Se vi piace più brodosa e con i grissini più morbidi aumentate la quantità di brodo e lasciate qualche minuto a riposare dopo averla tolta dal forno. Se volete i grissini ancora consistenti bagnate con poco brodo, fate soltanto gratinare e versate poco brodo caldo in uscita, servite immediatamente.





3 commenti:

  1. Ciao Manu, chissà che meraviglia la tua tavola delle feste :-) la tua descrizione mi ricorda tantissimo i Natali trascorsi a casa della nonna quando ero ancora una bambina :-) mia nonna i giorni successivi faceva delle polpette da sballo con gli avanzi :-P
    La tua proposta è davvero interessante e molto invitante ^_^ Complimenti!

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  2. Ciao Manu, buon anno! Ma questa è una signora zuppa, altro che avanzi, meriterebbe di essere preparata appositamente ;) Un bacione alla prossima

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  3. it look soo delicious all!

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    Alessa Bernal

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