Dopo
qualche settimana di assenza è tornato l’appuntamento con Idea Menù.
Con
una novità: si è unita al gruppo una blogger bravissima, molto conosciuta e
amata anche per la sua simpatia e allegria contagiosa. Parlo di Consuelo Tognetti. La zia Consu.
La
vulcanica autrice del blog “I biscottidella zia”.
Ci
è venuta a dare man forte con le sue idee gustose perché Tania e Agnese hanno
bisogno di prendersi una pausa per impegni lavorativi e personali.
Io
sono molto contenta perché è una delle prime blogger che ho conosciuto, seppur
solo virtualmente, quando ho aperto il mio ricettario virtuale e mi ha sempre
incoraggiata con la sua presenza costante e generosa.
Io
devo dire che non sono altrettanto brava.
Ogni
tanto latito, giro poco nei blog altrui, spesso di corsa e senza commentare, so
che bisognerebbe essere più collaborative e comunicative, vorrei interagire di
più ma non riesco sempre a trovare davvero tempo per il web come vorrei.
Ultimamente poi non aggiornavo di frequente nemmeno il mio blog.
È
che ho passato un periodo di stanchezza generale, sarà quest’inverno un po’
strano, sarà tutta la serie di influenze, acciacchi e malanni che hanno
tormentato la mia famiglia, sarà pure che ultimamente il mondo dei foodblogger
mi ha un po’ lasciata perplessa.
Insomma
non ne avevo più voglia. Non ne ho molta voglia nemmeno ora in realtà.
Da
un lato penso di prendermi una pausa, in fondo è solo un hobby che posso
sospendere e riprendere quando voglio, dall’altro cucinare è quello che mi fa
stare meglio in assoluto e mi piace condividere quello che combino nella mia
piccola cucina.
Intanto
che tento di dare risposta ai miei dubbi vado in cucina a preparare qualcosa.
Questa
volta il menù scelto ha un tema per niente facile: il bianco e il nero.
Quindi
ogni portata dovrà giocare su quei due colori.
Io
devo preparare l’antipasto.
Ho
pensato e ripensato, per quanto siano in grado di farlo quei due o tre neuroni
che giocano a nascondino nella mia testa.
Per
il bianco è abbastanza facile trovare qualcosa: tutti i formaggi e latticini in
genere, sedano, finocchi, mele, pasta senza uova, riso.
Per
il nero già la cosa si fa più complicata, non ci sono molte cose nere: alghe
(che sono leggermente verdastre in verità), cacao (più sul marrone, ma non stiamo
a sottilizzare), forse l’unica cosa veramente nera sono i semi di papavero.
Ma
i tartufini di formaggio ai semi di papavero li ho già postati.
Quindi
che fare?
Mi
è tornata in soccorso la mia adorata cucina giapponese.
All’inizio
ho pensato ai Nighiri sushi: riso e alghe, bianco e nero. Solo che in questi
rotolini il ripieno è ben visibile, troppo limitativo quindi.
Poi
mi sono venuti in mente gli Onigiri, quelle polpette di riso di forma
triangolare ripiene di ogni ben di Dio, decorate con pezzetti di alghe, che in
Giappone costituiscono un delizioso spuntino in ogni momento della giornata,
dalla colazione alla cena. In ogni cartone animato che si rispetti c’è sempre
un personaggio che si ingozza di queste polpette. Gli studenti se le portano
persino a scuola come da noi si portano le brioches confezionate, ma del resto
in Giappone i cestini della merenda sono quasi un’arte sacra.
Di
solito son molto grandi, più grosse dei nostri arancini. Io ne ho ridotto le
dimensioni perché dovevano essere un semplice antipasto. Per rendere di più il
contrasto cromatico ho pensato di farle sia col riso bianco che col riso venere
nero. Il ripieno può essere davvero vario: pesce crudo o cotto, carne, verdure,
formaggi, tanto rimangono all’interno. Quindi si prestano sia per un menù di
mare che uno di terra.
Già
che c’ero però ho provato a fare anche i Temaki, che sono quei conetti di alghe
ripieni di pesce crudo e riso. Praticamente una versione più semplice e rapida
del sushi.
In
Giappone si fa anche a casa, contrariamente
all’altro che richiede più tempo e manualità e viene lasciato ai ristoranti
specializzati, praticamente viene servito il riso cotto in un piatto, il pesce
già tagliato a pezzi nell’altro, i condimenti necessari e le alghe tagliate in
riquadri.
Ogni
commensale sceglie gli ingredienti, li avvolge in un’alga piegata a cono e
mangia.
Un
po’ come la nostra bourguignonne, o la fonduta.
In
questo caso basta mettere il ripieno all’interno e nasconderlo con il riso e
l’accostamento cromatico è rispettato. Per giocare un po’ li ho fatti anche con
il riso venere, avvolgendolo con coni di sfoglie di riso, quelle che si usano
per gli involtini primavera. Non sono originali Giapponesi ma non stiamo a
sottilizzare.
Possiamo
dire che l’antipasto bianco e nero c’è.
Ed
ecco anche il resto del menù Black and White.
Primo di Consuelo: Risotto al nero su besciamella di finocchio
Secondo di Carla: Petto di pollo allo zenzero con lenticchie beluga
Io vi auguro buon appetito, anzi itadakimasu!
ONIGIRI E TEMAKI BLACK AND
WHITE
Riso cotto
alla giapponese per gli onigiri e i temaki (anche per sushi in genere)
200g
riso giapponese, in mancanza utilizzate il tipo Originario,
aceto
di riso o di mele (io ho usato l’acidulato di Umeboshi, una sorta di prugna in
salamoia, l’aceto si trova nei negozi di alimenti etnici o macrobiotici)
olio
di semi (meglio di sesamo, ma anche di arachidi va bene),
zucchero.
Per
prima cosa sciacquare abbondantemente il riso in acqua corrente fredda,
mettetelo per comodità in un colino a maglie fitte e mescolatelo con la mano,
sciacquate finché l‘acqua diventa trasparente. Lasciatelo a bagno una
mezz’oretta.
Mettetelo
in una pentola con il doppio in volume di acqua fredda, portate ad ebollizione,
cuocete 5 minuti poi mettete al minimo e cuocete coperto finché tutta l’acqua
si sarà assorbita. Se l’acqua si assorbe troppo in fretta aggiungetene
pochissima alla volta, bollente mi raccomando per non fermare la cottura. Il
riso deve essere ben cotto ma non troppo molle, comunque non al dente.
Fate
raffreddare il riso cotto in una ciotola ampia sgranandolo con una forchetta.
Mescolate
due cucchiai di olio con due cucchiai di aceto e mezzo cucchiaino di zucchero,
condite il riso mescolandolo bene.
Per il riso
venere cotto alla giapponese.
200g
riso venere,
per
il condimento vedere sopra.
Per
la cottura del riso procedete esattamente come sopra, lasciate il riso in
ammollo per 30 minuti così si ammorbidisce e cuoce più in fretta. Il riso
venere, essendo un riso integrale, ha una cottura molto lunga, circa 30-40
minuti lessato in abbondante acqua. Per cuocerlo con questo metodo occorre
aggiungere man mano acqua bollente e portarlo a completa cottura. Anche questo
riso deve essere cotto bene altrimenti non si amalgama e gli onigiri non stanno
insieme.
Condite
il riso come per quello bianco.
Per la
farcia scegliete a piacere:
pesce
crudo diliscato e sfilettato (opportunamente abbattuto) tipo tonno, branzino,
orata, ecc.
oppure
lo stesso pesce scottato alla griglia, al vapore o lessato con aromi a piacere
e un goccio di sakè,
salmone
o spada affumicato,
polpa
di granchio in scatola,
ventresca
di tonno sott’olio,
gamberi
sgusciati e saltati in padella con poco sakè e olio d’oliva,
verdure
crude o saltate in padella a dadini o filetti,
tofu
o Seitan arrostito sulla piastra e
tagliato a dadini,
pezzetti
di pollo o maiale saltati in padella con salsa di soia e sakè
salsa
Wasabi,
zenzero
fresco grattugiato o in polvere,
Gomasio
(condimento giapponese a base di sale e semi di sesamo).
Per
completare:
fogli
di alga Nori,
sfoglie
di riso per involtini primavera.
Preparare gli ONIGIRI.
Con
le mani inumidite prendete una piccola manciata di riso, fate una pallina e
mettete al centro una farcia a piacere tra quelle proposte sopra. Per esempio
un tipo di pesce a pezzetti, un pezzetto di verdura, un pizzico di zenzero o
altro condimento.
Chiudete
la polpetta in modo che il ripieno sia bene all’interno, compattatele e datele
la tipica forma a triangolo. Completate con un pezzetto di alga Nori per gli
Onigiri classici o sfoglia di riso per quelli al riso venere.
Le
sfoglie di riso vanno ammorbidite velocemente in acqua fredda e tamponate con
uno strofinaccio pulito.
Gli
onigiri di solito sono abbastanza grossi, tipo gli arancini. Se li preparate
come antipasto è meglio fare polpettine più piccole.
Preparate i TEMAKI .
Tagliate
i fogli di alga in 4 piccoli quadrati e i fogli di riso in 4 spicchi. Farcite
con il riso e il ripieno scelto. Arrotolate le alghe o le sfoglie a conetto. Il
riso bianco va nell’alga e il riso venere nelle sfoglie di riso, in modo da
alternare i colori.
Normalmente
nei Temaki il ripieno di pesce e verdure è visibile. In questo caso, dovendo
preparare un piatto esclusivamente bicolore, l’ho messo bene all’interno
lasciando visibile solo il riso.
Disponete
gli onigiri e i temaki sui piatti di portata o su vassoi di legno, alternando i
colori.
Serviteli
accompagnandoli con una salsina preparata mescolando salsa di soia, olio di
semi, zucchero e Mirin. Il Mirin è una specie di vino di riso poco alcolico, se
non si trova scaldate un bicchierino di Sakè con un cucchiaino di zucchero e
fate evaporare l’alcool.
Il
piatto si può preparare in anticipo, soprattutto gli onigiri che son più buoni
dopo un po’ di riposo. I Temaki invece si possono preparare al momento,
disponendo in un piatto di portata tutti i tipi di farcitura e condimento,
mettete poi a disposizione dei commensali l’alga tagliata a riquadri o le
sfoglie di riso inumidite (inumiditele poche per volta perché si attaccano tra
lor facilmente). Ogni commensale si preparerà i propri involtini a piacere.
Deliziosi ed elegantissimi, cara Manu. Sai che a leggere il tuo post, ho pensato che avrei potuto scriverlo io. Ho una stanchezza addosso, una malinconia anche giustificata ma insuperabile al momento, una così poca voglia di fare qualunque cosa, che il blog proprio non mi viene in mente. Eppure è un piccolo legame che mi costringe a pensare e a uscire dal solito percorso casa-università. Non molliamo, Manu, non andartene dal gruppo, mi fa piacere pensare che ci sei. Ti voglio bene, un bacione :)
RispondiEliminaAmo la cucina giapponese e questo antipasto è davvero nelle mie corde :-)
RispondiEliminaSpero che questo stato di stanchezza generale sia passeggero, sarebbe un vero peccato non averti dei nostri :-)
Grazie x la calorosa accoglienza, le tue parole mi hanno scaldato il cuore ed è un vero piacere far parte di questo progetto :-)
A presto <3
che belli!! la cucina giapponese mi attira moltissimo e questi sono stupendi!
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