Altra
interessante tappa dell’ABC CulinarioMondiale che porta tanti foodblogger virtualmente in trasferta in Tunisia sotto la guida di Resy del blog Le tenere dolcezze di Resy
Per
chi non lo sapesse l’ABC Culinario è un gioco creato dal blog Trattoria Muvara,
che seguendo l’ordine alfabetico ci porta in giro per il mondo a scoprire
tradizioni gastronomiche diversissime ma tutte molto interessanti.
Ogni
tre settimane si cambia paese e blog ospitante.
Fino
a domenica quindi saremo tutti in Tunisia.
Veramente
è già un po’ che non partecipo e me ne dispiaccio perché mi sono persa nazioni
interessantissime.
Questa
volta ho deciso che non potevo mancare. Perché la Tunisia fa parte di quegli
stati nord africani che si affacciano come noi nel Mediterraneo. Sono stati in
passato crocevia di viaggi, commerci, traffici, spostamenti di cose e persone.
Questo ha fatto si che la loro tradizione culinaria sia molto ricca e varia,
influenzata da culture diverse: africana, berbera, araba, spagnola ed europea
in genere.
La
cucina della Tunisia ha molto in comune infatti con quella degli altri stati
nordafricani e mediorientali: molte spezie, pesce, carne ovina, ma anche tanta
frutta e verdura.
Molti
piatti sono simili ad altri che si possono trovare in paesi vicini come il
Marocco, o più lontani come la Turchia. L’uso delle spezie però in Tunisia è
più moderato, si sentono ma non sono mai invasive.
I
piatti che si ritrovano spesso in tutte queste cucine sono i pasticci di carne,
formaggi o verdure, ripieni saporiti racchiusi da sfoglie di pasta sottile e
croccante. Si tratta di solito di piccoli fagottini monoporzione, ideali come
antipasto, una delle mezzè che non possono mai mancare all’inizio di un pranzo
o sulle tavole dei buffet, ma anche come stuzzichino da passeggio.
Hanno
svariate forme, mezzaluna, sigaro, triangolo, alcune sono tradizionali di determinate
regioni e raggiungono una certa complessità ed eleganza. I ripieni possono
essere svariati, come la scelta della pasta che li racchiude: pasta da pane,
frolla salata, piccole crespelle, pasta sfoglia infine pasta fila ( o phyllo).
Ci
sono poi pasticci di medie o grandi dimensioni, tipo torte salate con ripieni
molto ricchi, che potrebbero costituire da sole un intero pasto.
Preparazioni
simili si possono trovare in paesi anche lontani con nomi diversi, così come a
volte un nome indica invece piatti diversi.
Anche
la Tunisia non è da meno, uno dei suoi piatti tipici più conosciuti anche all’estero
è proprio un fagottino di pasta sottile, in cui viene racchiuso un ripieno a piacere e un uovo crudo. Il tutto viene
fritto in olio profondo, così che l’albume si rapprenda mentre il tuorlo deve
rimanere morbido, praticamente colante. Si chiama appunto “Brik à l’oeuf”, dove
oeuf in francese significa proprio uovo.
La
pasta usata è la malsouka, o pasta brik, sottilissima crespella di acqua, farina
e olio tipica delle regioni del Nord Africa e del Libano. Viene usata anche per
preparare i samoosa o sambosak, piccoli involtini fritti che si ritrovano sia
in varie parti dell’Africa e dell’Asia. Una via di mezzo tra le sfoglie di riso
per gli involtini primavera e la pasta phillo.
Si
può fare anche a casa con l’aiuto di una pesante padella per le crespelle,
oppure come ho fatto io sostituirla con la più reperibile pasta phillo.
Io
ho seguito la ricetta di Claudia Roden
del suo libro “La cucina del Medio Oriente e del Nord Africa” che utilizza più
comodamente la pasta phillo. Non ho mai trovato la malsouka, però ho trovato
numerose ricette che spiegano come farla, sono proprio curiosa di provare, vi
terrò informati. Per il momento ecco la mia versione del Brik tunisino.
BRIK À L’OEUF TUNISINO
Dosi per un fagottino
monoporzione:
1
foglio di pasta phillo rettangolare*,
80g
tonno al naturale,
1
cipollotto fresco,
1
cucchiaino di prezzemolo tritato,
1
rametto di maggiorana fresca (mia aggiunta),
1
uovo freschissimo,
sale,
pepe.
*la
pasta phillo ha il vantaggio di racchiudere bene il ripieno e rimanere bella croccante,
ma si secca facilmente, occorre avvolgere i fagottini alla svelta altrimenti si
rompe.
Affettate
finemente il cipollotto, sciacquatelo e lungo con acqua fredda così è meno
indigesto. Se volete potete stufarlo per qualche minuto in un padellino con
poco olio o burro.
Allargate
il foglio di phillo, spennellatelo con acqua e burro fuso per mantenerlo umido.
In
una metà mettete il tonno, allargandolo un pochino, il cipollotto, il
prezzemolo e le foglie di maggiorana. Rompeteci dentro un uovo intero, salatelo
e pepatelo leggermente. Coprite con un lembo di pasta inferiore, chiudete dai
due lati e continuate ad avvolgere delicatamente il ripieno formando un
pacchetto rettangolare.
Friggetelo
in abbondante olio caldo ma non bollente, così la pasta non si colora troppo in
fretta e l’albume ha tempo di rapprendersi. Rigirate il fagottino in modo che
si colori da tutti i lati. Il tuorlo deve rimanere più o meno morbido, a
piacere vostro. Io per esempio l’ho lasciato quasi liquido. Servitelo ben
caldo.
In
alcune ricette sono previste anche le patate lessate e tagliate a cubetti e
formaggio.
Un
ripieno alternativo al tonno è costituito da funghi rosolati con burro e
prezzemolo, formaggio grattugiato e naturalmente l’uovo. O ancora delle verdure a cubetti leggermente soffritte, tipo
melanzane, peperoni e pomodori.
Diciamo
che la fantasia può spaziare.
Grazie per la ricetta Manuela e se vuoi provare a fare la pasta brick nel mio blog tra le ricette tunisine puoi vedere come ho fatto io, è semplice ed ottima!! Un abbraccio
RispondiEliminaChe bellissima proposta e che splendido resoconto della cucina nord africana :-) Complimenti Manuela sempre in splendida forma ^_*
RispondiEliminaNon conosco la cucina tunisina, ma questa ricetta è deliziosa.
RispondiEliminaBuon fine settimana.
Marina