E già la premessa la dice lunga.
Comunque il Pan di spagna io l’ho fatto. A dispetto di
tutto.
E mi è anche venuto bene, considerando la mia
proverbiale mancanza di organizzazione, precisione, pazienza.
Cioè tutto quello
che ci vuole per fare della buona pasticceria.
Perché se nella cucina gli errori, le sviste, le
dimenticanze, gli incidenti di percorso possono venir spacciati per creatività
e ribaltati in qualcosa di positivo, in pasticceria no.
In passato certo è successo e
ne sono nati grandi dolci famosissimi, ma son casi rari ed eclatanti. Non
capita sempre di sbagliare dosi o procedimento e creare il panettone. Normalmente
se si sbaglia qualche passaggio, si sbaglia, punto.
Per questo bisogna essere precisi nel pesare gli
ingredienti, ordinati e organizzati nel predisporre tutto l’occorrente a
portata di mano.
Se in quel preciso istante in cui devi (devi proprio, adesso,
ora) incorporare lo zucchero a velo ti accorgi che il suddetto è ancora da
pesare, magari ancora in dispensa, o magari addirittura ancora al supermercato?
Poi bisogna rispettare la sequenza dei passaggi, i
tempi di riposo e cottura.
Se son 10 minuti di cottura, son 10. Non 8, perché magari
mi son stufata di rimescolare.
Non 12, perché nel frattempo mo figlio arriva con
qualche richiesta e perdo il senso del tempo.
Inoltre per fare della buona pasticceria ci vuole
calma, concentrazione e tempo.
Quindi non ci vogliono telefoni che squillano,
campanelli che suonano, figli che si lamentano, cani che abbaiano, mariti che
cercano e non trovano.
Per tutte queste ragioni avevo non poche perplessità
sul cimentarmi nella preparazione del famoso Pan di Spagna. Solo che proprio
non mi andava di perdermi una sfida dell’MTChallenge.
In questo ultimo mese mi sono tenuta un po’ lontana
dal blog, mio e altrui, dal web in generale. Non per mancanza di tempo,
mancanza di organizzazione magari si, ma più che altro per mancanza di voglia. Un
lieve senso di smarrimento. Per tante ragioni che non sto a elencare.
Comunque se qualcosa di positivo mi ha dato questo
blog è l’aver “incontrato” tante persone appassionate di cucina (e ribadisco
Cucina, non web in genere e tutto quello che ci gira intorno) con cui è bello
ritrovarsi anche virtualmente.
Come avevo detto nel post precedente ci sono occasioni
a cui non si può mancare. Perché è bello esserci. Perché è come ritrovarsi tra
amici in una sorta di festa virtuale.
Se poi diventa anche occasione per sfidare se stessi e
imparare qualcosa di nuovo ancora meglio. L’MTChallenge è tutto questo.
Questa volta è Caris
che ci ha insegnato i trucchi e le tecniche per preparare al meglio una delle
basi più famose della pasticceria: il Pan di Spagna.
Dandoci ben 4 ricette a prova di scimmia. Perché le ha
collaudate tutte personalmente e perché le ha avute da due maestri della
pasticceria Iginio Massari e Leonardo Di Carlo.
Più una senza glutine sempre di
Di Carlo, che trovate nel blog dell’MTChallenge
oltre a informazioni dettagliate sulle bagne, creme, mousse, glasse e
quant’altro.
Perché non basta preparare bene il pan di spagna
seguendo una di queste ricette, ma siam mica qui a far la punta ai pini. Col
suddetto bisogna preparare una torta farcita con una crema, ricoperta con una
glassa o altra crema e decorata.
Tutto questo cercando anche di farla sembrare
commestibile e non come appena uscita da un incidente stradale fra Tir.
E qui casca l’asino.
Perché mai come nella decorazione
dei dolci ci vuole pazienza, sangue freddo e mano ferma da chirurgo vascolare.
Tre qualità che non sono mai state presenti nel mio carattere. Quando le
distribuivano io probabilmente stavo litigando per il parcheggio.
Non che mi manchi la fantasia e una certa dose di buon
gusto. Solo che tra quando mi vengono le idee e quando le metto in pratica
succede qualcosa di misterioso e insondabile per cui alla fine mi esce fuori
tutt’altro. Boh. Sarà il Karma.
Anche stavolta il mio Karma ha deciso che nonostante
avessi pensato di fare una cosa ben precisa, poi il risultato è stato di
tutt’altro genere.
Buono però. Maledettamente buono.
E qui devo ringraziare ancora Caris che mi ha
insegnato a fare un Pan di Spagna così buono che non servirebbe nemmeno
accompagnarlo con altro.
Ecco la prima maestra pasticcera a cui dedico la mia
torta. Anche perché poi la deve giudicare e un po’ di “leccatio culi”
permettetemi di farla. Suvvia. Ma ci sta tutta, per carità, fatevi un giro a
vedere i suoi dolci (e non solo) e poi ne riparliamo.
Il secondo maestro pasticcere è naturalmente Iginio
Massari. Perché la ricetta del Pan di Spagna è la sua e stavolta, giurin
giuretta, ho seguito pedissequamente le sue indicazioni. Infatti mi è venuto.
Gli altri pasticceri a cui ho chiesto aiuto, purtroppo
solo librescamente parlando, sono Ernst Knam e Omar Busi. Il primo perché ha
fatto una mousse al cioccolato bianco e aloe vera con una gelatina allo
spumante, aloe e kumquat che da un po’ mi stava sul gargarozzo.
Il secondo perché il suo cremoso allo yogurt
(favoloso) è diventato un classico nella mia cucina.
Io ho mischiato un po’ le loro ricette (Ça va sans dire!) Ho omesso i
kumquat, che a noi non piacciono e aggiunto i lamponi.
Poi, non paga delle mie brillanti idee, ho deciso di
fare una torta montata al contrario, come nella pasticceria moderna. Come ci ha
insegnato bene Caris.
Solo che qui il Karma … o la mia incompetenza … fate
voi.
Diciamo che mi è venuta una torta un po’ particolare,
plissettata.
Magari lancio una moda.
TORTA CON MOUSSE ALLO YOGURT E ALOE E GELATINA ALLO SPUMANTE E LAMPONI
Pan
di Spagna a freddo di Iginio Massari.
(le
dosi che vi do sono dimezzate rispetto a quelle originali e anche così mi son
venute due torte, una da 22cm e l’altra da 18cm di diametro)
300g uova (circa 5 grandi),
200g zucchero,
150g farina 00 (debole, per dolci),
100g fecola,
un pizzico di sale.
Le uova devono essere a temperatura ambiente, è
importante altrimenti non montano.
Montate le uova con lo zucchero e il sale in una
bacinella profonda, per 20 minuti con lo sbattitore elettrico a media velocità.
Non ci sono storie, i 20 minuti ci vogliono tutti, anche due in più. Io ho
quasi fuso il mio vecchio frullino, ma ne vale la pena.
Se avete una planetaria è senz’altro più comodo, però
andate direttamente da Caris per avere spiegazioni precise.
Comunque il composto di uova e zucchero deve venire
gonfio e chiaro. Deve praticamente raddoppiare di volume, anche un po’ di più
ed essere un po’ consistente, come la panna semimontata.
A questo punto incorporate delicatamente la farina
setacciata due volte con la fecola. Incorporatele poche alla volta, almeno in
tre riprese, e mescolate delicatamente dal basso verso l’alto con una spatola
cercando di non far grumi e non smontare le uova.
Io ho usato uno di quei spargi-zucchero a velo, quelle
tazze di alluminio con la maniglia e il fondo a setaccio con tanto di
meccanismo che gira e fa scendere zucchero o farina. In questo modo la farina
scendeva soffice e areata e nel frattempo la incorporavo con la spatola.
Versate il composto nelle teglie imburrate e
infarinate. L’impasto deve arrivare ai 2/3 dell’altezza della teglia. Dovete
regolarvi in base alla dimensione delle vostre tortiere.
Infornate a 170°C per circa 30 minuti. Forno statico.
Se avete un forno professionale lasciate la valvola
aperta per far uscire l’umidità in eccesso. Se come me avete un banalissimo
forno di casa, mettete un cucchiaio di legno incastrato nella porta del forno
in modo che rimanga aperta di ½ cm. Per i tempi di cottura regolatevi col
vostro forno. Io per esempio ho dovuto cuocere per 40 minuti.
Se premendo leggermente con un dito, dopo i 30 minuti,
rimane una fossetta allora non è ancora cotto. Se la superficie fa resistenza e
la fossetta scompare allora è pronto.
Cospargetelo di zucchero semolato, fatelo intiepidire
poi toglietelo dalla tortiera ancora caldo,
giratelo su un vassoio coperto di carta forno e fatelo raffreddare bene.
Lo zucchero serve per non farlo attaccare alla carta.
Una volta freddo lo si può tagliare a metà o in tre
parti, orizzontalmente con un lungo coltello affilato.
Mousse allo yogurt, cioccolato bianco e aloe vera
(dalle
ricette di O.Busi e E.Knam prese da “la Grande pasticceria d’Autore” che ho
mischiato e modificato)
200g yogurt bianco intero compatto (tipo greco),
180g mascarpone o formaggio spalmabile,
300g cioccolato bianco,
9g gelatina in fogli,
4dl panna,
1 lime,
5 cucchiai di succo di aloe vera puro,
½ cucchiaio di zucchero a velo.
Mettete in ammollo i fogli di gelatina in acqua
fredda, per una mezz’oretta.
Lavorate con una spatola lo yogurt col mascarpone, lo
zucchero e la scorza del lime grattugiata. Fate sciogliere il cioccolato bianco
grattugiato in un pentolino a bagnomaria, mescolate e fate intiepidire
leggermente.
Sciogliete la gelatina, ben strizzata, in un pentolino
con il succo d’aloe e un cucchiaio di succo di lime. Unitela al cioccolato
mescolando bene. Poi incorporate tutto alla crema di formaggio e yogurt.
Alla fine incorporate la panna montata, mescolandola
con una spatola dal basso verso l’alto.
Mettete la crema in frigo fino al momento
dell’utilizzo.
Credo
di essere andata di mano pesante con il lime, infatti il suo profumo prevaricava
sull’aloe che quasi spariva. Per noi andava bene così ma se volete potete
diminuire la quantità della scorza grattugiata o eliminare il succo. A piacere
vostro.
Gelatina
allo Spumante e lamponi.
(idea
presa da una ricetta di E.Knam modificata)
200ml spumante brut,
3 cucchiai di liquore ai lamponi,
150g lamponi freschi,
3 cucchiai di zucchero semolato,
3 fogli di gelatina,
1 cucchiaio di succo di lime.
Ammollate la gelatina in acqua fredda. Frullate i
lamponi con il succo del lime e un cucchiaio di zucchero. Portate a bollore lo
spumante con il liquore e il resto dello zucchero. Se volete eliminare l’alcool
fatelo sobbollire per almeno 3-4 minuti.
Lasciate intiepidire leggermente poi unite il frullato
di lamponi e la gelatina strizzata. Mescolate bene per sciogliere la gelatina.
Fate raffreddare, quando inizia a rapprendersi e diventare sciropposa allora è
il momento di usarla. Se la lasciate troppo aspettare poi si solidifica.
Se non vi piacciono i semini dei lamponi potete filtrare il succo, ma così considerate che ne sprecate parecchio.
Bagna
all’aloe vera e spumante.
200 ml acqua,
100g zucchero,
5 cucchiai di succo di aloe,
100ml di spumante brut.
Mescolate tutti gli ingredienti in un pentolino,
portate a bollore e fate sobbollire per una decina di minuti mescolando di
tanto in tanto. Il liquido si deve restringere leggermente.
Per
completare:
lamponi freschi e meringhette.
(aloe
candita, facoltativa, nel senso che ci sarebbe stata bene ma non l’ho trovata.
Quindi ve la indico solo per dare un suggerimento in più)
Montaggio
del dolce:
Io ho voluto montare il dolce al contrario, come si fa
nella pasticceria moderna.
Occorre un apposito anello di metallo apribile del
diametro di un paio di cm più grande di quello del Pan di Spagna, messo sopra un
vassoio di plastica o un largo piatto piano coperto con carta forno o un foglio
di acetato. Io (per far prima!!!) ho usato uno stampo da torta a cerniera più
grande del pan di spagna, ho messo un foglio di carta forno sul fono
incastrandolo tra l’anello del bordo e il fondo in modo che rimanesse ben teso.
Ho messo tutto per una mezz’ora in frigo perché fosse
ben freddo, poi ho versato sul fondo la gelatina di lamponi. Ho messo a
solidificare in freezer per circa una mezz’oretta.
Quando la gelatina è diventata ben dura e fredda ho
versato uno strato di crema allo yogurt, l’ho livellata bene poi ho messo al
centro una metà del pan di spagna.
A questo punto si inumidisce con la bagna all’aloe. Io
nel primo strato non l’ho messa, perché non amo molto le torte troppo inzuppate
e umide. Anche perché il pan di spagna era davvero molto leggero e soffice e mi
sembrava già perfetto così.
Ho versato il resto della crema distribuendola bene
soprattutto nei bordi. Ho distribuito al centro due cucchiai di lamponi interi
e qualche meringa spezzettata grossolanamente.
Nel
dolce di Knam a cui mi sono ispirata c’erano anche pezzetti di aloe candito,
che io non ho trovato. Se voi riuscite a reperirlo provate a metterlo insieme
ai lamponi e alle meringhe. Poi mi dite com’è.
Ho coperto con la seconda parte del pan di spagna che
avevo bagnato con lo sciroppo all’aloe, ho premuto delicatamente cercando di
assestare bene la farcia che in questo modo è andata a riempire bene i bordi.
Ho battuto delicatamente lo stampo in modo che non ci fossero spazi vuoti. Poi
ho messo in frigo per una notte.
Prima di sformare la torta l’ho messa in freezer per
un’oretta circa in modo che fosse bella soda e fredda. A questo punto ho aperto
la cerniera staccandola delicatamente aiutandomi con un coltello affilato.
Ho capovolto la torta sul piatto di portata, ho
eliminato il fondo e la carta forno. In questo modo la gelatina che era sul
fondo è diventata la superficie della torta.
In teoria avrei dovuto ottenere una bella superficie
lucida e liscia … in teoria. Perché in realtà la carta forno incastrata nella
tortiera si è inumidita e raggrinzita e la gelatina solidificandosi ha preso
una forma tutta a piegoline.
Questo è il mio Karma: perché ho voluto ancora una
volta fare di testa mia.
Non mi sono fidata a usare l’apposito anello, che per
altro avevo, per la paura che la gelatina potesse uscire da sotto prima di
solidificare, quindi ho cercato una soluzione veloce.
Però a parte la plissettatura il resto è venuto
piuttosto bene.
Poi il plissè sta tornando di moda. Almeno credo.
Prima di servire ho semplicemente decorato con lamponi
passati velocemente nello zucchero a velo e una meringa.
Ma che meraviglia questa torta!!!
RispondiEliminaE' davvero bella da vedere e sicuramente sarà anche squisita ... complimenti!
A presto.
Ciao Paola! Piacere di conoscerti. Grazie della visita e dei complimenti. Ma sei stata troppo gentile! Comunque la torta era davvero buona ed è sparita in un attimo!
EliminaA presto.
Ragazza mia, tu non conosci il marketing: bastava dire che l'effetto plissè era voluto...Anche perchè io lo trovo francamente bellissimo! E la mousse allo yogurt me la segno!
RispondiEliminaHai ragione! Guardandola in effetti non è male. Ma io proprio non riesco a dire le cose come sono! Anche perchè penso che non avrei potuto farlo credere ai giudici! e poi dovessi provare a rifarla così un'altra volta intenzionalmente non credo ci riuscirei ... il karma ;-)
EliminaTu lo chiami errore, ma la superficie plissettata mi piace, anzi mi devi dire come l'hai fatta! :D e nel frattempo mi segno la mousse allo yogurt ;)
RispondiEliminaCiao! L'effetto plissè credo sia dovuto alla carta forno che si è inumidita con la gelatina e arricciata, poi la gelatina si è solidificata ... ecco qua! Ma è stato un caso. Io volevo una bella superficie lucida e trasparente!!! La mousse è deliziosa anche così a cucchiaiate. Ciao e grazie.
EliminaInfatti..."plissè" ..effetto voluto, ricercato e finalmente trovato....sta tutto qua il trucco e anche nel partecipare ad MTC ..baci Flavia
RispondiEliminaPensa che sono venuta a leggere attratta proprio da quelle che mi sembravano una decorazione voluta!
RispondiEliminaBella idea anche per l'aloe che mi incuriosisce molto.
appena ho visto la foto della torta ho detto: cavoli che bello l'effetto che ha dato alla superficie, chissà come ha fatto? Leggere che è un errore mi fa sorridere, sembra la scoperta della gravità e della penicillina :-D La trovo fantastica ed elegante, mi sa che il tuo errore verrà spesso ripetuto da molti! Brava
RispondiEliminaSenti, io che ho vissuto il lungo travaglio di questa torta, ti dico che è una favola! io ora voglio ripetere esattamente quei plisset! son fantastici! Io sarei proprio felice di riuscire a farli su un mio dolce! bellissima composizione! hai fatto un montaggio inverso accurato e si vede dalla fetta! sono curiosissima perché non conosco l'aloe..ne ho sentito parlare ma non l'ho mai trovato! il bello è che anche solo così la torta sembra buonissima, considerando che hai scomodato due maestri come Busi e Knam! insomma, una trota, una garanzia!
RispondiEliminaPlissettata o no, io la trovo una meraviglia, nei colori e nei sapori. L'aggiunta dell'aloe mi incuriosisce non poco :)
RispondiEliminaAnch'io e la pasticceria non andiamo molto d'accordo + o - x i tuoi stessi motivi...però a giudicare dal risultato finale il tuo karma ti è stato d'aiuto ^_^
RispondiEliminaL'aspetto è delizioso e l'idea di montarla al contrario è geniale...carinissimo anche l'effetto plissetato anche se non cercato!
Insomma un vero capolavoro, complimenti!!!!!
cara Manuela io la trovo bellissima, altro che pasticciona, sei bravissima! Io arriverei subito a bussare alla tua porta per gustarla! Un bacione Helga
RispondiEliminaSenti, ma che cosa dici?! La tua torta mi sembra impeccabile, per non parlare della scelta degli ingredienti, davvero molto originale. Io ti faccio un grande applauso, perché secondo me questo dolce è da vittoria.
RispondiEliminaBuona domenica e un abraccio
Manu, io wono genuflessa davanti a questa torta. Leggendo il tuo post annuivo vigorosamente, dicendomi: "anch'io! Anch'io sono così!". Pure i miei dolci hanjo un'estetica da incidente tra tir... ma qui tu hai mentito spudoratamente su tutta la linea, mia cara: farcia, cremoso, montaggio... qui le somiglianze tra noi, solo teoriche, mi rendo conto, finiscono. Perché tu sei immensamente più brava di me, e questa torta ne è l'ennesima riprova. E siccome adoro i lamponi, giuro che prima o poi provo a farla.
RispondiEliminaUn bacione.
Adoro quella plissettatura, sallo!!! Sembra fatta intenzionalmente... ed ora sono genuflessa come la Mapi qui sopra.
RispondiEliminaQuesta torta è fantastica per aspetto, accostamento dei sapori e tecnica!! Complimenti carissima!!
Mi unisco al coro generale e ti assicuro che la plissettatura a me piace molto, sembra assolutamente un effetto studiato e voluto....insomma da copiare e brevettare al più presto. Per il resto trovo che la tua torta sia meravigliosa, adoro i lamponi e le creme con lo yogurt, per non parlare della nota intrigante data dall'aloe...non l'ho mai assaggiata quindi mi incuriosisce parecchio. Bravissima, altro che cialtroneria!!!
RispondiEliminasi ma che meraviglia¨!!!!! Stupenda la plissettatura, geniale. Condivido tutto quello che hai scritto nel tuo post...spassoso e molto veritiero! Complimenti!!
RispondiEliminaIo la trovo bellissima e ti faccio tantissimi complimenti, la "plissettatura", dici tu, aggiunge particolarità, e mi rammarico tanto di non aver pensato anch'io di montarla al contrario...secondo me è riuscitissima!!!!
RispondiEliminaSenti, da una che fa la barba alle cozze e la punta ai pini,ma come minimo mi aspetto il plisse sulla gelatina. Anzi, chiudo ancora un occhio, che non l'hai fatta a mano...:-)
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