mercoledì 3 luglio 2013

WELSH POT

Ho comprato un libro molto carino:

IL PANE FATTO IN CASA.

Le autrici sono inglesi (Christine Ingram e Jennie Shapter) e raccontano la storia del pane, dall’antichità ai giorni nostri, ma fanno anche un’ampia panoramica sulle varietà di pane di tutto il mondo (o quasi) passando per una dettagliata sezione dedicata alla scelta degli ingredienti, attrezzatura, tecniche di impasto, lievitazione e cottura. Infine si passa alle ricette, più di cento, di ogni parte del mondo.
Ad una rapida occhiata mi sembrano tutte affidabili, tenendo conto come termine di paragone le ricette italiane.

Come sempre, la mia attenzione è stata attratta dal pane “straniero”, mi piace sapere come mangiano “gli altri”, soprattutto se si tratta di pane.
Anche perché adoro mangiarlo ma ancora di più impastarlo.

L’impasto per me è terapeutico: sentire l’odore della farina e del lievito, la diversa consistenza e temperatura degli ingredienti che pian piano si amalgamano sotto le mani e prendono corpo.
Tutto questo mi rilassa e mi svuota la testa. Quando ho qualche pensiero io impasto.
Poi non sempre riesce tutto bene, perché poi bisogna fare i conti con la cottura che a volte non è perfetta, ma va bene lo stesso. Non si dice  sempre che l’importante non è la meta ma il viaggio? … consoliamoci così, va!

Tornando al libro, mi è caduto subito l’occhio su un tipo di pane molto particolare: il pane gallese cotto nei vasi d’argilla, Welsh Pot appunto. Proprio così: è cotto nei VASI DA FIORI.

La tradizione è antica e risale a quando le famiglie in campagna non avevano tutte un forno per cuocere il pane, così facevano cuocere l’impasto nei vasi di argilla posti su un treppiede nel focolare, circondati dalle braci. Praticamente i vasi fungevano da forno.

Oggi, sebbene sia raro, qualche forno o ristorante usa questa tecnica per cercare di mantenere viva la tradizione. Almeno questo è ciò che si legge in questo libro.
Io non potevo non provare subito, quindi ho comprato dei vasetti nuovi e mo sono lanciata.
Nella ricetta si parla di vasi medi, di circa 14cm di diametro, ma io ho preferito vasetti più piccoli da 5cm, praticamente monoporzione, per praticità e per una migliore cottura, almeno per il mio forno.

Inoltre mi è venuta l’idea che questi panini nei vesetti potevano essere utilizzati come simpatici segnaposto commestibili. Magari decorati a seconda dell’occasione.

La ricetta che ho seguito è per panini salati e aromatizzati alle erbe, me nessuno vieta di cuocere nei vasi anche un pan brioche dolce, per una colazione un po’ particolare, magari quando si hanno ospiti.

Prima di dare la ricetta occorre saper come si devono pretrattare i vasi: dopo averli lavati con acqua calda e sapone di marsiglia, si risciacquano e si lasciano in ammollo in acqua e bicarbonato per qualche ora.

Si asciugano e si spennellano di olio d’oliva dentro e fuori, poi si mettono in forno a 200° per 30 minuti.  Ripetere l’operazione altre due volte. Si possono infornare mentre si sta cuocendo dell’altro. Non occorre farlo appositamente.

 
 
 
 



PANE GALLESE NEI VASI DI ARGILLA

350g farina00,
150g farina integrale,
150ml latte,
100ml acqua,
20g lievito fresco,
2 cucchiaini di zucchero,
2 cucchiaini rasi di sale,
50g burro (io ne ho messi solo 25g),
2 cucchiai di erbe aromatiche tritate (salvia, prezzemolo, erba cipollina)
1 spicchio d’aglio tritato finemente (io non l’ho messo, ma solo perché l’ho scordato).

 
Sciogliere il lievito con lo zucchero, nel latte e acqua tiepidi. Unire 3 cucchiai di farina e preparare una pastella fluida. Far riposare 15-20 minuti, la pastella deve quasi raddoppiare.

Mescolare la farina con il sale, unire la pastella, il burro fuso e le erbe tritate. Impastare energicamente per ottenere un impasto morbido ma omogeneo e non appiccicoso.

Far lievitare 2 ore in una terrina coperta con un piatto.

Ungere bene i vasetti e dividere l’impasto in modo che siano riempiti per i 2/3. Io veramente ho fasciato i vasi con della carta forno umida (almeno per i primi utilizzi). Coprire con un telo e lasciar riposare 30 minuti.

Spennellare la superficie con acqua e latte, infornare a 180° per 20-30 minuti.

Una volta tirati fuori dal forno si lasciano intiepidire coperti con un canovaccio così la crosticina non si secca troppo.

Le erbe aromatiche si possono variare a piacere e sostituire con semi vari, o omettere del tutto.

Con la pasta avanzata ho fatto dei semplici panini.

La prossima volta voglio prepararne una versione dolce, con la pasta brioche, magari con le gocce di cioccolato oppure con uvetta e cannella. Per una colazione un po’ meno frettolosa del solito … o per un brunch … che fa tanto vip.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 



Con questa ricetta partecipo al contest di Chiacchierecucina: Cucina dal Mondo.


 
 
 
 

14 commenti:

  1. ...ma è una cosa curiosissima...complimenti..non conoscevo quest'usanza e questo pane..ti sono venuti benissimo!!

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  2. Grazie sono contenta che ti siano piaciuti. Ma ancora di più che sei passata a trovarmi. Non sai che piacere trovare o commenti do chi legge i miei pasticci. Ciao

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  3. ho sentito parlare di questo pane!! è BELLISSIMO!! chissà che nn ci provi a farlo quando lo potrò mangiare.....ben inteso!!
    baci

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    1. Quando l'ho visto sul libro mi sembrava cos' strano che non ho resistito.
      un abbarccio e a presto.

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  4. Hai scritto perchè un altro blog ? Perchè ognuno è unico e irripetibile e questa ricetta con la sua storia non l'avrei scoperta senza di te. E grazie per la dritta del libro ! Buon fine settimana e goditi la Liguria !

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    1. Ciao, ti rispondo ora che sono tornata a casa, la mia liguria è meravigliosa ma carente in connessione a Internet. Grazie per le tue parole di incoraggiamento, non sai quanto mi sono preziose. ti aspetto.

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  5. invidio chi riesce a fare il pane in csa per cui complimenti.quyesta idea è davvero molto molto carina!

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    1. in realtà io ci provo, non sempre mi riesce ma non mi arrendo, mi diverte troppo.
      grazie di essere passata.

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  6. Ciao Manu, è un piacere conoscerti! Grazie per essere passata a trovarmi!
    Scopro che abbiamo la stessa passione per la panificazione..x me è terapeutica, antistress e dà grandi soddisfazione..è anche una magia come un mucchietto di farina e un po' d'acqua possano dare via a quell'alimento buono, profumato e immancabile nella nostra alimentazione come il pane!
    Da oggi ti seguo con gioia e se ti va sarebbe bellissimo seguirci a vicenda e condividere le nostre creazioni in cucina!
    Ti aspetto..
    la zia Consu
    ibiscottidellazia.blogspot.it

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    1. ne sarei davero onorata...ma ti dvo avvertire: io in realtà sono anche una fran pasticciona e confusionaria, lo capirai presto se continuerai a venirmi a trovare.
      io ti aspetto con vero piacere.

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  7. Cosa c'è di meglio che affondare le mani nella pasta, sbattacchiarla sul piano di lavoro, prenderla a schiaffi, a pugni e sfogare tutta la tensione di una giornata iniziata male e finita peggio? Stellina, come ti capisco!
    Il pane è una delle gioie della vita. Il suo profumo, la sua fragranza... così rassicurante!
    Un bacio.

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    1. Non potevi dare descrizione più azzeccata! Per me funziona proprio così! Magari non funziona sempre ma aiuta! A presto!

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  8. Pubblicata la ricetta sul blog, ti ricordo che la foto sarà su facebook in album dedicato dove potrai votare e farti votare. Le foto posso ricevere un punteggio da uno a cinque, divertiti a giudicare anche le altre ;)https://www.facebook.com/ChiacchiereCucina
    Grazie per aver partecipato!

    PS: il pane nei vasi mi piace tantissimo!!

    G.

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  9. Che carini! mi piacciono un sacco! Visti in foto il pane sembra davvero molto morbido!

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Spero vi siate divertiti qui da me. La mia porta è sempre aperta a tutti quelli che vogliono condividere con me la passione per la cucina e i libri. In amicizia e serenità. Sarò felicissima se mi lascerete un commento, un'opinione, un consiglio ...anche solo un saluto! Fa davero piacere avere un segno del vostro passaggo qui.