Siamo
arrivati alla festa di mezza estate, quella che a Frabosa Soprana vuol dire una
cosa sola: la Sagra della Raschera, del
Bruss e degli altri formaggi di monatgna.
Di
questa festa ho già parlato dettagliatamente in due post (QUI e QUI), dove potete trovare anche il reportage fotografico e
qualche accenno storico e folkloristico, oltre a un intero menù dedicato al
tema.
Infatti
di questi formaggi, tipici delle Alpi monregalesi, ho fatto largo uso nelle mie
ricette, anche perché tendo a usare il più possibile ingredienti a me
conosciuti e facilmente reperibili, oltre ad essere tra i miei preferiti.
La
Raschera, che è la regina della festa, è un formaggio d’alpeggio a pasta
compatta ma morbida, simile alla Toma o alla Fontina, tanto per semplificare,
mi perdoneranno i Cavalieri della Raschera e del Bruss che tanto si impegnano
per salvaguardare questo prodotto.
Tra
le tante cose che ho preparato con questo formaggio ci sono i Tagliolini alle ortiche e Raschera e la Medaglioni di maiale all’uva.
Il
Bruss è una crema di formaggio molto piccante, una volta veniva fatta
esclusivamente per recuperare i fondi di formaggio un po’ troppo duri e
stagionati che venivano messi in un recipiente, coperti di siero di latte e
fatti fermentare, dopo un certo tempo la fermentazione veniva bloccata con l’aggiunta
di un liquore molto alcoolico, tipo la grappa, in questo modo si otteneva una
crema molto piccante. Più la crema rimaneva lì a stagionare più era forte, da qui
probabilmente il nome Bruss, che significa “brucia”.
Un
altro formaggio dal sapore deciso e importante è il Frabusan Ciuc, il frabosano ubriaco, una sorta di Raschera a latte
misto fatto stagionare nei raspi del vino, con questo ho preparato una insalatina con uva e noci.
Il
Blu del Monte Moro però rimane la mia passione più sfrenata. È un formaggio
erborinato, che può essere di capra, mucca o misto. Quando è fresco è più
morbido e amabile, mentre se stagionato diventa compatto, asciutto e
saporitissimo.
Anche
con questo formaggio mi sono scatenata più volte, per esempio con i Budini al Blu e cipolle caramellate, o
con le Tartellette di brisè al cacao,Blu, pere e noci.
Stavolta
ero alla ricerca di qualcosa di particolare per onorare degnamente questo
appuntamento gastronomico.
Ovviamente
ho subito pensato di abbinare uno di questi formaggi a qualche altro prodotto
tipicamente piemontese.
Pensa
che ti ripensa, mi sono ricordata di un gelato molto particolare che ho
mangiato un paio di anni fa al ristorante Da Ezzelino al Miramonti proprio a
Frabosa Soprana.
Si
trattava di un gelato “salato” o per meglio dire gastronomico, alla gorgonzola
era accompagnato da un tortino caldo di pasta tipo strudel ripieno di pere
cotte al Barolo Chinato.
Una
roba sublime. Mi è stato servito come antipasto e ne sono rimasta conquistata. Il
contrasto di sapori, quello deciso del formaggio con quello dolce delle pere,
le due temperature diverse, tutto mi aveva piacevolmente sorpreso.
Va
detto che lo chef Antonio Ietto è un vero maestro nel accostare sapori e
consistenze, utilizzando per altro ingredienti del territorio solo apparentemente semplici, non è la prima volta che rimango affascinata da un suo piatto.
A
questo in particolare ho continuato a pensarci.
Ho iniziato a documentarmi sui
gelati gastronomici, in particolare quelli al formaggio.
Ho letto in giro varie
tecniche e procedimenti, tipo il gelato al parmigiano o quello alla mozzarella
che sono ormai famosissimi tanto che non so nemmeno più chi per primo li ha
proposti. Moreno Cedroni forse, ma non sono sicura.
Insomma
sto gelato alla Gorgonzola mi è rimasto nel cuore e nel gargarozzo.
E
se esiste un gelato alla Gorgonzola perché non uno al Blu del Monte Moro che è
di casa mia?
E
allora se proprio devo tradire il maestro Ezzelino perché non farlo totalmente
e sostituire le pere con le piemontesissime prugne Ramassine? Quelle piccoline,
scure, croccanti e dolcissime.
Perché
no? Se devo sperimentare e buttarmi senza rete tanto vale farlo bene e del
tutto.
Ecco
il mio gelato che dedico alla Festa frabosana con la maiuscola.
L’ho
presentato semplicemente accompagnandolo con prugne calde caramellate al Barolo
Chinato o variegato con un sorbetto sempre con le stesse prugne.
Non
avendo la gelatiera mi sono arrangiata come potevo con fruste e frullatore, ma
il risultato è stato soddisfacente.
Chef
perdono. Quando vengo di nuovo da te non mi cacciare a colpi di mestolo.
Gelato al Blu del Monte
Moro e prugne caramellate al Barolo.
Per il gelato (senza gelatiera):
200g
formaggio erborinato fresco tipo gorgonzola (per me Blu del Monte Moro di
vacca),
100ml
latte intero,
100ml
panna fresca da montare,
50g
zucchero semolato.
Versate
il latte con lo zucchero in un pentolino e portatelo ad ebollizione, abbassate il
fuoco al minimo e unite il formaggio a pezzetti piccoli, mescolate per farlo
sciogliere a fuoco dolcissimo. Spegnete e lasciatelo raffreddare completamente,
frullate tutto col frullatore ad immersione.
Unite
la panna be fredda e montate con le fruste elettriche, deve iniziare ad essere
piuttosto cremoso.
Versatelo
in un contenitore da freezer un po’ grande, mettetelo in freezer per mezz’ora,
poi tiratelo fuori e mescolatelo con le fruste elettriche o a mano
delicatamente, il gelato comincerà a solidificarsi in modo non uguale,
mescolandolo renderete la consistenza omogenea e incorporerete aria per farlo
diventare soffice.
Rimettetelo
in freezer e ripetete l’operazione altre tre volte ogni mezz’ora circa.
Poi
lasciatelo in freezer fino al momento di usarlo.
Se
si dovesse ghiacciare troppo, fatelo ammorbidire 10 minuti a temperatura
ambiente poi dategli una mantecata con le fruste elettriche o nel frullatore.
Per le prugne caramellate
al Barolo Chinato.
200g
prugne Ramassine,
2
cucchiai di zucchero di canna,
2
cucchiai di Barolo Chinato.
Aprite
le prugne in due e togliete il nocciolo. Fate sciogliere lo zucchero in una
padella antiaderente, appena inizia a caramellare unite le prugne e fatele
saltare un minuto in modo che si ricoprano di zucchero, spruzzate con il Barolo
Chinato e fate evaporare l’alcool per 2 minuti, mescolando.
Servite
una pallina di gelato con le prugne ancora calde.
Sorbetto di
prugne al Barolo.
300g
prugne Ramassine snocciolate,
2
cucchiai di zucchero semolato,
2
cucchiai di Barolo Chinato.
Snocciolate
le prugne tagliatele a spicchi e mettetele in un contenitore ermetico da
freezer, spolveratele con lo zucchero e mettetele nel congelatore per almeno
5-6 ore.
Quando
sono ben dure frullatele in un frullatore abbastanza capiente unendo anche il
vino e un cucchiaio di acqua fredda.
All’inizio
si frulleranno a fatica e sembrano granulose, continuando pian piano il composto
diventa cremoso ed omogeneo, servitelo subito oppure rimettetelo per una mezz’oretta
in freezer.
Con questo sorbetto ho variegato il gelato al formaggio, completandolo con qualche prugna caramellata fredda.
Con questo sorbetto ho variegato il gelato al formaggio, completandolo con qualche prugna caramellata fredda.
Dalle mie parti non ci sono sagre o manifestazioni così ricche ed interessanti..devi fare km x trovarne una decente e nel periodo del turismo di massa non è cosa consigliata!
RispondiEliminaQuesto gelato è davvero interessante e farei follie x fare l'assaggio :-P
Buon Ferragosto Manu <3