sabato 7 luglio 2018

LA LETTRICE BIPOLARE,LA ACCUMULATRICE, LA NERD, LA CHEERLEADER E LE RICETTE FACILI.

Sottotitolo: non si sa mai.
Oggi ho fatto il cambio di stagione. No, non quello dell’armadio, che per inciso ho terminato nemmeno 15 giorni fa, visto che da me è ancora grandinato, a mezzogiorno, con 10 gradi. Ho semplicemente eliminato qualche libro letto dal Kindle e caricato altri nuovi. Che per quanto mi riguarda è un lavoro pesante tanto quanto il cambio degli armadi.






Da un po’ mi sono convertita ai libri elettronici, non del tutto ma quasi.
Più che altro perché sono di una comodità incredibile, oltre ad essere molto più economici.
Lo so che questo va a scapito dell’editoria, delle librerie e di tutto il resto, autori compresi, ecc. ecc. Però un po’ di egoismo ogni tanto ci vuole.
Se penso alle ore passate in contemplazione davanti alla mia libreria per decidere quale libro, tra quelli acquistati e non ancora letti, tra quelli iniziati, almeno tre contemporaneamente, tra quelli letti ma che si devono rileggere almeno una volta l’anno, portare con me in vacanza.
E gli sguardi tra il rassegnato, il costernato e l’incredulo di mio marito quando pretendevo di caricare in macchina una “piccola borsetta con solo sti 10-20 libri”.
Sguardo che si ripeteva, più severo, al cospetto delle hostess in caso di viaggio in aereo.
Si perché scegliere i libri per i viaggi è un po’ come prepararsi per il giorno del matrimonio: ci vuole qualcosa di nuovo, qualcosa di vecchio, qualcosa di regalato, qualcosa di prestato e qualcosa di blu, ma anche di rosa, giallo e noir.
È la regola. Altrimenti non porta bene.
Inoltre non si sa mai cosa avrò voglia di leggere.
Quindi capirete bene che il dilemma non è risolvibile facilmente.
Poi mio marito ha avuto l’illuminazione divina: mi ha regalato il lettore per i libri elettronici, dalla memoria prodigiosa che può contenerne centinaia in pochi grammi di peso.
In realtà continuo a portarmi almeno un paio di libri cartacei, perché non si sa mai che mi si scarichi e dove andiamo non sia arrivata la corrente elettrica,  o mi si cancellino tutti innavertitamente o mi finisca sotto un pullman. NON SI SA MAI.
Così come continuo a comprare libri di carta “perché guarda caso quello lì, che devo assolutamente avere ora, non è ancora in versione e-book,  perché è il libro che ha scelto me, non sono io che ho deciso e poi, scusa, dobbiamo salvaguardare le librerie e l’editoria italiana”.
Ad ogni modo santi ebook e santo lettore.
Oggi dunque il cambio di stagione. E qui mi sono accorta di tre cose.
La prima è che continuo ad essere una lettrice, anzi una accumulatrice di libri ossessivo-compulsiva, forse più di prima.
Non riesco a cancellare i libri. Non dico quelli iniziati e lasciati in sospeso perché proprio non ce la faccio a continuare, quelli che magari ora li trovo avvincenti come il racconto di una gastroscopia, ma NON SI SA MAI, potrei cambiare idea.
Ma nemmeno quelli già letti, che so benissimo di averli al sicuro sul PC in triplice copia e blindati, eppure è più forte di me, anche qui NON SI SA MAI che abbia il bisogno di rileggerli.
La seconda è che, dopo anni di autolesionismo, finalmente ho capito che la vita è troppo breve e già noiosa di suo per cercare a tutti i costi di finire un libro brutto e noioso. Quindi lo chiudo senza rimorsi. Lo chiudo, ma non lo elimino.
La terza è che sono innegabilmente una bipolare. Nei gusti intendo.
L’ho avuto chiaro e lampante oggi, quando ho visualizzato sul kindle gli ultimi libri letti.
Ve ne metto qualcuno andando a ritroso.

-      La fisica del diavolo. Maxwell, Schrödinger, Einstein e i paradossi del mondo.
-      Il condominio degli amori segreti.
-      Sette brevi lezioni di fisica
-      Re Artù, Ginevra, Coso e la sgualdrina
-      Non parlare con la bocca piena
-      L’incredibile cena dei fisici quantistici
-      Sex and the city

Ma potrei continuare ancora. Lo capite anche voi come sono messa.
Passo da libri di fisica da nerd, ebbene sì, sembrerà strano ai più ma mi appassiona l’argomento, ai romanzi leggeri, non dico quelli divertenti e ironici, un po’ glamour ma con intelligenza e consapevolezza, no proprio quelli da cervello parcheggiato sul comodino per intenderci, che dopo ci sono solo gli Harmony Romance. (Anzi, ora che ci penso, perché no).
Che poi quando lo dico in giro suscito sempre più o meno le stesse reazioni.
Gli sguardi increduli e vagamente sarcastici da “ma figuriamoci se questa li legge sul serio e se li legge tanto non li capisce e inutile che se la tiri”, alternati da quelli più compassionevoli, un filo schifati, avete presente il capitano delle chearleader quando si rivolge al presidente del club degli scacchi? (anni di telefilm americani non caduti nel vuoto). Nel primo caso.
Nell’altro sono più che altro reazioni di indulgente compatimento, che poi è esattamente la risposta del sopracitato secchione all’oca giuliva di turno.
La nerd e la cheerleader insieme.
Senza essere nessuna delle due, purtroppo.
Perché di fatto ho sempre avuto il fisico e l’atleticità della nerd e l’attitudine alla tecnologia informatica della cheerleader.
Se volete ridere un po’ dei miei primi passi da informatica andate QUI e siate clementi, anche per quanto riguarda la ricetta “da cervello sul comodino”.
Con tanti saluti alle blogger fighe, preparate e tecnologiche.
Benché anche questa qui sotto, come ricetta, non è che sia sta genialata.
Ma è buona e non ci vuole la fisica quantistica per farla. Tutto in una ciotola e via.
Per le recensioni singole dei libri, datemi tempo. Non vorrete mica che pubblichi troppo spesso.



Torta soffice di ricotta, cioccolato fondente e frutti di bosco.

Ingredienti per una teglia di circa 24cm di diametro:
200g ricotta,
250g farina 00,
110g zucchero semolato più un cucchiaio per i frutti di bosco,
2 uova grandi,
1 bustina di lievito,
50g cioccolato fondente,
150g frutti di bosco (more e lamponi)
1 pizzico di sale,
burro solo per ungere la teglia.

Spennellate una teglia con un velo di burro sciolto e tenete da parte.
Sciacquate velocemente i frutti di bosco e fateli asciugare larghi su un foglio di carta assorbente.
Lavorate a crema la ricotta con lo zucchero, unite le uova uno alla volta, incorporandoli bene con la frusta. Dovete ottenere una pastella molto soffice e gonfia. Potete usare anche le fruste elettriche.
Aggiungete la farina setacciata col lievito e il sale, a pioggia, lavorandola con una spatola in modo da non sgonfiare l’impasto. Incorporate anche il cioccolato tritato finemente.
Versate nella teglia, livellate bene alternandola ai frutti di bosco che avrete prima spolverato di farina  e zucchero, questo fa si che in cottura non scendano verso il fondo.
Infornate a 170-180°C per circa 40 minuti

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