Questa volta
mi sono proprio scoraggiata.
Eppure non
dovrebbe esserci nulla di difficile in un piatto di pasta.
La faccio
praticamente tutti i giorni.
Invece un
conto è fare un piatto di pasta buona, con un buon sugo fatto di buoni
ingredienti. Un conto è presentare lo stesso piatto con gli stessi ingredienti
ma ben legati fra loro e alla pasta stessa.
I trucchi li
ha spiegati bene Greta De Meo, la
nostra insegnante del mese alla MTC school. Ci ha regalato una splendida lezione su come si prepara un signor
piatto di pasta, a partire dalla cottura della stessa, per finire con la
mantecatura, ovvero il salto in padella con il sugo.
Il compito
era di preparare una “semplice cacio e pepe” (e qui mai virgolettato è stato
più opportuno, visto che si tratta di uno dei colossi della cucina italiana) e un altro piatto di pasta creativo, con un sugo inventato da noi. La cosa importante per
entrambi era una corretta mantecatura che rendesse la pasta un tutt'uno con il
sugo.
Io non so
che dire. Per avere una cacio e pepe che almeno si avvicini a questo nome ci
sono voluti ben tre tentativi andati a male. Per carità, buona lo era sempre,
ma bella proprio no. O era troppo liquida e la cremina di cacio scivolava via,
o troppo asciutta o faceva grumi. Ho dato la colpa alla pasta che non
rilasciava l’amido a sufficienza, ho dato la colpa al pecorino che non era
stagionato a sufficienza, ho dato la colpa alla padella, poi mi sono arresa
all'evidenza: sono io che mi facevo prendere dalla fretta e dall'ansia e magari
acceleravo troppo i tempi di esecuzione.
Non so se
questa volta è quella buona, diciamo che i risultati mi sembrano migliori e
abbastanza degni di essere postati e presentati alla prof.
Per quanto
riguarda la pasta creativa anche in questo caso l’ho rifatta due volte, non che
a casa si siano lamentati, sia chiaro, anzi erano ben contenti di queste
sessioni di studio. La prima volta, seppur gustosa e ben condita, mi era
sembrata troppo asciutta.
La seconda
va decisamente meglio ma sono ben lontana dalla perfezione.
Nel frattempo
è scaduto il termine per presentare il compito e quindi non mi resta che
lasciar giudicare a Greta.
Spaghetti cacio e pepe
Ricetta di
Greta De Meo
Ingredienti
per 4 persone
400 g di
spaghetti
120 g
pecorino romano DOP grattugiato
Pepe
macinato al momento
Olio
extravergine d’oliva
Lessate gli
spaghetti in abbondante acqua leggermente salata.
Nel frattempo sciogliete il formaggio in una ciotola con poca acqua di cottura della pasta e una macinata di pepe. Tenete in caldo.
Nel frattempo sciogliete il formaggio in una ciotola con poca acqua di cottura della pasta e una macinata di pepe. Tenete in caldo.
Scaldate un
cucchiaio di olio in una grande padella piuttosto profonda, scolate la pasta
circa 3-4 minuti prima del punto di dente e versatela nella padella con un
mestolino di acqua di cottura. Completate la cottura a fuoco vivace scuotendo
energicamente la padella , unite se occorre ancora poca acqua di cottura e un
filo di olio, in modo che l’amido della pasta con il grasso dell’olio e l’acqua
formino una crema fluida. Ci vorranno almeno 4-5 minuti.
A questo
punto togliete la padella dal fuoco e versate la crema di pecorino ben calda
sulla pasta. Fatela saltare energicamente per qualche secondo in modo che la
crema si distribuisca bene. Completate con una macinata di pepe.
Servite
subito.
Penne con baccalà, pomodorini, olive (e pinoli)
250 g penne
600 g di
baccalà da ammollare
3 cucchiai di olive taggiasche denocciolate
3 cucchiai di pomodorini ciliegia semi secchi sott’olio
2 cucchiai di pinoli
1 spicchio d’aglio spellato
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
origano secco
3 cucchiai di olive taggiasche denocciolate
3 cucchiai di pomodorini ciliegia semi secchi sott’olio
2 cucchiai di pinoli
1 spicchio d’aglio spellato
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
origano secco
Peperoncino in
polvere a piacere
Sciacquate il
baccalà sotto l’acqua corrente per eliminare il sale, lasciatelo in ammollo in
una grande ciotola di acqua fredda per almeno 24 ore, cambiando l’acqua molto
spesso. Lessatelo in abbondante acqua non salata per circa 8-10 minuti. Scolatelo
ed eliminate pelle e lische, riducetelo a pezzetti. Dovrebbe rimanervi circa 300-350 g di polpa.
In una
padella larga e profonda scaldate due cucchiai di olio d’oliva con uno spicchio
d’aglio, fate rosolare il baccalà per un paio di minuti.
Unite le
olive e i pomodorini ben sgocciolati, il concentrato di pomodoro diluito con
due cucchiai di acqua e una spolverata di origano secco. Se vi piace aggiungete
peperoncino a piacere, ma non troppo o coprirà gli altri sapori. Mescolate delicatamente.
Nel frattempo
lessate la pasta in acqua leggermente salata, fino a 2.3 minuti prima della
cottura al dente. Scolate la pasta e versatela nella padella del sugo insieme a
un mestolo di acqua di cottura.
Fate mantecare
la pasta nel sugo scuotendo energicamente la padella, in modo che la pasta si
malgami bene con il condimento. Portatela a cottura, se occorre unite ancora poca
acqua di cottura, mezzo mestolino alla volta e un filo d’olio, sempre
continuando a farla saltare.
Il condimento
deve avvolgere la pasta completamente in maniera morbida, non deve essere
troppo asciutto ma nemmeno liquido altrimenti rimane separato dalla pasta.
Cospargete con
i pinoli tostati e servite subito.
Nota
Questo
sughetto si può preparare anche sostituendo al baccalà il merluzzo fresco
diliscato e sfilettato. Tagliatelo a pezzi e fatelo rosolare in padella come da
ricetta per 3-4 minuti, spruzzatelo con poco vino bianco secco e fate asciugare
bene prima di aggiungere il resto degli ingredienti.
Nelle foto non vedete i
pinoli perché la seconda volta me li sono dimenticati, tanta era la foga di
fotografare il piatto prima che si asciugasse troppo e che la mantecatura
andasse a farsi benedire.
Ecco quella con i pinoli che però mi è rimasta un po'asciutta.
Sapori decisi e di carattere complimenti
RispondiEliminaBrava Manuela! Chi la dura la vince! 😋
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