Questo è un
post un po’ particolare perché davvero non so cosa dire e ne avrei di idee nella
testa, ma sono confuse. Forse perché le parole a volte sono di troppo.
Quando viene
a mancare una persona speciale per esempio.
E non
importa se non la si conosceva direttamente, perché a volte ci
sono mancanze che pesano lo stesso.
Qualche giorno
fa è venuto a mancare un membro molto importante dell’MTChallenge che come si
sa è una community molto viva tra gli appassionati di cucina, blogger non.
Michael era
uno di noi, appassionato della buona tavola e dello spirito goliardico e ludico
di questa avventura social, che ci vede ogni mese riuniti a sfidarci a colpi di
mestoli e padelle. E lui sapeva giocare
e lo faceva con maestria ma anche ironia.
Purtroppo il
destino ci ha privato della sua presenza, ma so che ovunque sarà ora continuerà
a giocare con noi e bacchettarci silenziosamente quando azzardiamo qualche
bestialità culinaria. Per chi di noi lo ha conosciuto personalmente lascia un
vuoto incolmabile anche come amico colto e sincero.
Per chi come
me ha avuto modo solo di conoscerlo virtualmente, attraverso la community,
comunque rimane il sentore di aver perso una grande occasione.
Quello che
però ci lascia, oltre ai suoi contributi preziosi, è l’averci riunito e
avvicinato ancora di più. Un senso di appartenenza a una grande famiglia.
Per questo
ci ritroviamo tutti in un grande abbraccio virtuale a sua moglie Micol, sua figlia Eleonora e a tutta la sua famiglia, preparando
un dolce tipico della cucina ebraica, che lui ha contribuito a farci conoscere
meglio, insieme ad Eleonora.
Un modo tutto nostro per stringerci tutti intorno a loro con la cosa che ci piace fare meglio, cucinare.
Un modo tutto nostro per stringerci tutti intorno a loro con la cosa che ci piace fare meglio, cucinare.
E lo facciamo con il Pane dolce del Sabato, che proprio Eleonora ha insegnato tempo fa alla community
MTC in una bellissima sfida in cui lei era giudice. Io all’epoca non ne facevo
ancora parte, non avevo ancora nemmeno il blog, ma curiosavo da lontano, un po’
timorosa e incerta se buttarmi in questa avventura o no.
Si tratta di
una treccia di pasta lievitata all’olio d’oliva, farcita con uvetta o
mele. Un impasto sofficissimo e dolce al punto giusto. Si presta ad essere
farcito con qualsiasi golosità venga in mente.
Io mi sono
attenuta alla ricetta di Eleonora che ricordava le trecce della sua infanzia
farcite con le mele. Ho solo aggiunto un
pizzico di cannella, zenzero e zucchero di canna scuro. Non potete
capire il profumo incredibile che ha pervaso la casa e che colazione golosa che
abbiamo fatto la mattina dopo. Inutile aggiungere che è finito in un attimo e
che dovrò rifarlo al più presto perché è una vera goduria.
Solo una cosa importantissima: non confondetelo con la Challah.
Come ci hanno insegnato proprio Eleonora e Michael in un bellissimo post, la Challah è un pane intrecciato, non farcito, di grande importanza per la religione ebraica, deve essere preparato con una ricetta codificata e solo con quella, con ingredienti e procedimenti precisi e solo con quelli e portato in tavola e consumato secondo un rituale ben preciso che non deve essere sminuito ma rispettato.
Questo è invece un pane dolce sempre tipico della cucina ebraica ma che non è legato a nessuna ritualità religiosa in particolare, pur rispettando negli ingredienti le regole della cucina Kasher, per questo può essere farcito e servito tagliato a fette.
Il
pane dolce del Sabato
per
due trecce ripiene:
500 gr di farina 0
2 uovagrandi medie (circa 60-62 gr con il guscio)
100 gr di zucchero
20 gr di lievito di birra
125 ml di acqua tiepida
125 ml di olio extra vergine d'oliva
10 gr di sale
100 gr di uva passa
un tuorlo d'uovo
un cucchiaio di acqua
semi di sesamo e papavero
2 uova
100 gr di zucchero
20 gr di lievito di birra
125 ml di acqua tiepida
125 ml di olio extra vergine d'oliva
10 gr di sale
100 gr di uva passa
un tuorlo d'uovo
un cucchiaio di acqua
semi di sesamo e papavero
Prima di tutto e importantissimo, setacciare la farina.
Sciogliere
il lievito nell'acqua tiepida insieme a un cucchiaino di zucchero e far
riposare una decina di minuti fino a far formare una schiuma. Mischiare la
farina, il sale e lo zucchero e versarci il lievito e cominciare ad impastare,
versare poi l'olio e per ultimo le uova, uno ad uno, fino alla loro
incorporazione. Lavorare fino a che l'impasto si stacchi perfettamente dalla
ciotola, lasciandola pulita.
Lasciar
lievitare per almeno due ore, dopodiché, sgonfiare l'impasto e tagliarlo in due
parti uguali. Tagliare poi ognuna delle parti in tre.
Stendere
su un piano infarinato ognuna delle parti lunghe circa 35 centimetri e larghe
15. Spargere l'uva passa sulle tre parti.
Arrotolarle
poi sulla lunghezza, in modo da ottenere tre lungi "salsicciotti".
Unirli da un
capo e cominciare ad intrecciare.
Ripetere
l'operazione per la seconda treccia. Adagiare le trecce su una placca da forno
unta di olio. Lasciare lievitare ancora due ore.
Sbattere
il tuorlo d'uovo con un cucchiaio di acqua e spennellarlo sulla superficie;
spolverare di semi di sesamo o papavero.
Infornare in
forno già caldo e STATICO a 200°C per circa 15-20 minuti.
Io mi sono
attenuta alla ricetta, ho solo sostituito l’uvetta con una piccola mela
tagliata a dadini spolverata con zucchero di canna scuro, cannella e zenzero.
Per la cottura
ho abbassato la temperatura a 180°C dopo i primi 5 minuti perché il mio forno
tende a cuocere troppo in fretta e scurire troppo la superficie lasciando l’interno
crudo. Ogni forno però è un mondo a sé.
L’impasto è
lievitato benissimo, non so se è la fortuna dei principianti o degli
incoscienti. Tra l’altro ho impastato tutti gli ingredienti insieme in una
ciotola, a mano, lavorando energicamente e a lungo finché l’impasto non è stato
soffice, omogeneo e non appiccicoso. L’ho praticamente maltrattato eppure è
lievitato e si è docilmente trasformato in quel dolce soffice e profumato che ci ha incantati tutti quanti.
siamo una grande famiglia!
RispondiEliminaManu se solo potessi immaginare quanto bene mi fa leggere ogni parole dei vostri post. L'MTC è davvero una gran famiglia e io non ho più parole per dire quello che sento.
RispondiEliminaGrazie di cuore
Ciao Manu, riesco a passare solo adesso a trovarti con la presunzione di gustarmi virtualmente questo goloso pane dolce...invece leggo di questa terribile notizia :-( sono molto dispiaciuta e faccio le mie più sincere condoglianze alla famiglia e agli amici.
RispondiEliminaSe non ci risentiamo prima, ti auguro serene feste <3