Mi sto preparando ad
accogliere degnamente Babbo Natale e i suoi aiutanti, caso mai passassero di
qui.
Ancora biscotti, ma
soprattutto ancora italianissimi biscotti.
Ultimamente, specialmente
questo periodo di festività, imperversano ricette di oltre confine, dai grandi
pasticceri francesi alle ricette veloci e più facili, forse, delle food star
inglesi e americane. Tutte comunque accattivanti e molto fashion e devo
ammettere davvero golosissime. Lo confesso ci sono cascata pure io, non mi sono
certo tirata indietro, non è che adesso voglio fare la snob, ci mancherebbe e
nei prossimi giorni ve ne darò dimostrazione, se vi andrà di venirmi a trovare.
Però mi è venuta
improvvisamente voglia di riscoprire anche vecchie ricette. Non soltanto quelle
della nostra tradizione regionale.
Così, come ho già detto
nel post precedente, ho curiosato un po’ tra i vecchi ricettari di mia mamma,
uno è il “Talismano della felicità” di Ada Boni. Edizione del 1966: mia mamma
lo ha ricevuto in regalo per il matrimonio come augurio per una vita
all'insegna delle cose buone.
C’è proprio tutto, dalle
basi della cucina, fondi e salse, ai dessert, alle conserve. C’è persino un
capitolo dedicato al bon ton a tavola. Ne avevo già parlato ridendoci un po’ su
in questo post, dove mi ero anche
cimentata nel tanto temuto sufflè.
C’è una bella sezione
dedicata alla piccola pasticceria, quella che le signore di classe dovevano
servire con il te, con il servizio buono e le tovagliette ricamate. Pasticcini
per tutti i gusti.
Io vi ho già proposto i
biscotti al miele e ora vi parlo delle Principessine.
Son frollini leggeri e
delicatissimi. Solo burro e farina e poco latte.
Non c’è zucchero, ne uova.
Si prestano ad essere insaporiti con qualsiasi glassa, crema, copertura o
semplicemente con zucchero a velo. Possono addirittura accompagnare creme
salate.
Praticamente tre soli
ingredienti, due e mezzo, perché di latte ce n’è pochissimo.
Ma allora le fashion
foodie d’oltre mare non hanno inventato proprio niente, la signora Ada era già
di moda cinquant’anni fa.
La signora Ada racconta in
maniera sobria, elegante e confidenziale, come un’amica di famiglia che svela
la sua ricetta tra una tazza di tè e l’altra. Un po’ approssimativa nei
procedimenti, forse, le indicazioni per la cottura si limitano a un generico
calore moderato o vivace. Forse perché non serviva troppo scendere nei
particolari, specificare cose che erano alla portata di tutte le massaie. Oggi
invece abbiamo bisogno di un po’ più di sicurezza e informazioni precise.
Chissà perché? È venuto meno l’istinto per la cucina? O forse con tutto sto
parlar di cibo siamo diventati più esigenti, più puntigliosi?
Boh. Intanto che ci
pensiamo ecco la ricetta.
Questa volta ci ho messo
lo zampino e ho sostituito il latte della ricetta originale con un po’ di
liquore ai lamponi che mi hanno portato dalla Val d’Aosta. Oltre ha dare
profumo ha reso l’impasto piacevolmente colorato di rosa, peccato che in
cottura sbiadisca.
Ho modificato di
pochissimo l’impasto per poter usare una maggiore quantità di liquido e ho
usato il burro salato, ma solo perché lo adoro e lo metterei ovunque e trovo
che in questo tipo di biscotti abbia il suo perché. Ma tutto questo lo
spiegherò dettagliatamente nelle note in fondo alla ricetta.
Vi lascio entrambe le
versioni, prima quella originale della signora Ada e poi la mia.
PRINCIPESSINE: FROLLINI AL BURRO semplici e aromatizzati al liquore.
Ingredienti per circa 35
biscotti:
125g farina 00,
100g burro freddo,
1 cucchiaio di latte
intero.
Zucchero a velo per
completare
Mia versione:
150g farina 00,
90g burro salato freddo,
3-4 cucchiai di liquore ai
lamponi (altro liquore a piacere, sciroppo di frutta o latte),
1 cucchiaino raso di
zucchero (facoltativo).
Zucchero a velo e
confettini per completare.
Tagliate a dadini molto
piccoli il burro e impastatelo rapidamente con la farina (e lo zucchero se lo mettete) fino ad ottenere delle briciole.
Unite il latte o il
liquore e impastate rapidamente.
Stendete e ripiegate in
tre parti l’impasto come per la pasta sfoglia, fate questa operazione tre o
quattro volte. Questo serve a distribuire il burro omogeneamente nell'impasto
senza lavorarlo troppo con le mani.
Io prima o lasciato la pasta in frigo per circa 30 minuti avvolta nella
pellicola e ce l’ho rimessa a ogni piegatura, proprio come per la pasta sfoglia,
anche se questo passaggio nel libro non c’è ma ho trovato che in questo modo la
pasta rimanga bella soda e compatta e l’operazione abbia un senso.
Alla fine tirate la pasta
in una sfoglia molto sottile, non più di 4mm, ritagliate i biscotti e
disponeteli nelle teglie foderate con carta forno. Consiglio di lasciare le teglie con i biscotti in frigo per almeno
mezz’ora prima di infornarle, in questo modo in cottura il burro non si
scioglie troppo velocemente e i biscotti mantengono meglio la forma.
Cuocete in forno a 180°
per circa 8 minuti, devono appena dorarsi in superficie e sui bordi.
Una volta freddi
cospargeteli con abbondante zucchero a velo.
Io ho preparato anche
delle glasse: una è la classica glassa di zucchero fatta con zucchero a velo e
poca acqua necessaria ad avere una pastella densa come vernice.
L’altra l’ho preparata
semplicemente sostituendo l’acqua con lo stesso liquore ai lamponi che ho usato
per l’impasto. Se non volete usare un liquore potete sostituirlo con uno
sciroppo, tipo la granatina. Infine ho completato con delle codette colorate.
Note:
Ho aumentato la quantità di farina semplicemente perché ho usato una
maggiore quantità di liquido (il liquore) nell'impasto, quindi la consistenza
finale non cambia.
Ho usato il burro salato perché da una nota sapida che in questi
frollini trovo stia molto bene, se non lo trovate unite all'impasto un pizzico
generoso di sale.
Lo zucchero si poteva anche omettere, perché non si sente. Ha solo
bilanciato il burro salato e forse esaltato l’aroma del liquore.
Ovviamente da crudi l’impasto aveva un bel colore rosa intenso dovuto al
liquore ai lamponi, non essendo un colorante artificiale questo stinge in
cottura, ma il profumo rimane, che poi è quello che mi interessava i realtà.
Nessun commento:
Posta un commento
Spero vi siate divertiti qui da me. La mia porta è sempre aperta a tutti quelli che vogliono condividere con me la passione per la cucina e i libri. In amicizia e serenità. Sarò felicissima se mi lascerete un commento, un'opinione, un consiglio ...anche solo un saluto! Fa davero piacere avere un segno del vostro passaggo qui.