Prima di proporvi la seconda parte del menù vi mostro alcune fotografie che ho scattato durante la festa. Alcune sono di repertorio, si riferiscono agli anni passati. Ho dovuto scegliere quelle venute meglio.
Come dicevo
la festa inizia il giorno di Ferragosto con la fiera di prodotti
enogastronomici: formaggi, salumi, conserve, dolci, vini e ortaggi, per lo più
della zona, ma anche da provincie limitrofe. Si può assaggiare e acquistare
ogni ben di Dio. Si può pranzare con pane e formaggio, o con un piatto di
agnolotti del plin o con la polenta preparata dagli alpini, passeggiando tra
bancarelle di ogni genere, lungo le vie del centro.
Oppure
sedersi a un tavolino di uno dei locali del centro e scegliere tra svariate
proposte. La fiera di solito prosegue per almeno altri due giorni.
La sfilata storica
si svolge la mattina del 15 e ha sempre moltissimo seguito. Parte dalla piccola
chiesa alle porte del paese per raggiungere la piazza del Municipio.
Il corteo è
composto da tutto ciò che rappresenta la vita passata e attuale di Frabosa
Soprana. Ci sono le autorità e i già
citati Cavalieri della Raschera e del Bruss, gli alpini giovani e "giovanili",
colonna portante della comunità.
Gli sbandieratori, i gruppi folcloristici che si esibiranno poi nell’arco della giornata lungo le vie del paese, con i loro canti e le danze occitane. Non dimentichiamo che Frabosa Soprana fa parte dei comuni di tradizione e lingua occitana, il “Kiè”, ancora parlato nelle frazioni e fortunatamente mantenuto vivo, speriamo.
Ci sono
persino i bambini delle Scuole Sci e dello Sci Club, perché Frabosa è anche una
località sciistica e negli untimi anni anche paradiso per i freeriders: i pazzi
incoscienti che si buttano giù per le pendici del Monte Moro a cavallo delle
loro modernissime bici. D’estate la seggiovia storica del Monte Moro è a
disposizione dei ciclisti che caricano le bici e salgono in vetta, da li hanno
a disposizione moltissimi sentieri e percorsi, di ogni livello di difficoltà, che costituiscono il Bike Park Monte Moro ( per info frabosaski.it )
I più
affezionati partecipano anche alla sfilata con le loro “cavalcature”.
I personaggi
in abiti storici sono il re Vittorio Emanuele (in abiti da caccia) e la sua amante (in blu): la “Bela Rusin”
,delle cui vicende amorose ho già parlato in questo post. Accompagnati
dalla loro seguito di cortigiani e da pastori e contadini in abiti dell’epoca. Perché pare
che la gran dama passasse qualche periodo di vacanza in montagna proprio da
queste parti.
I due loschi
figuri con cappellaccio, mantello e fucile che li affiancano sono due briganti.
Uno in realtà vissuto tanti anni prima. L’altro suo omonimo, era contemporaneo
del re e della bella amata. Tanto che pare che abbia rubato proprio alcuni
gioielli preziosi di questa nobildonna per regalarli a una povera vedova caduta
in miseria, perché provvedesse a mantenere i suoi sette figli. La leggenda
narra che ambedue i briganti, anche se in epoche storiche diverse, fossero
dediti a rapinare e ricchi e i potenti per risarcire in qualche modo i poveri
bisognosi, spesso vittime di angherie e soprusi. Per questo erano amati e
protetti dalla popolazione.
Insomma dei
Robin Hood monregalesi.
Naturalmente
i veri protagonisti sono le mucche e i malgari, almeno una piccola
rappresentanza, con i carri e i cavalli con cui anticamente salivano
all’alpeggio e trasportavano il latte alle fattorie per trasformarlo in
formaggio. Spesso il formaggio veniva fatto direttamente in montagna, nelle
piccole baite o malghe, e messo a stagionare in locali seminterrati, lastricati
di pietre. In questo modo assorbiva tutti i profumi della montagna. Veniva poi
portato a valle per essere venduto.
Ancora oggi i
malgari salgono in montagna appena si scioglie la neve e cresce l’erba
nuova e rimangono lassù fin quasi ad Ottobre, tempo permettendo. I pastori che
si sono riuniti in cooperativa però portano il latte in paese, al Caseificio
del Consorzio, dove viene prodotta la Raschera e tutti gli altri formaggi
d’alpeggio.
E adesso eccovi le altre due ricette per completare il menù.
MEDAGLIONI DI MAIALE ALL’UVA e NOCI con RASCHERA D’ALPEGGIO.
Per 6
persone:
6 fette di
lonza di maiale spesse 2cm circa,un grappolo d’uva bianca,
12-14 noci circa,
100g Raschera d’alpeggio DOP meglio se più stagionato,
1 bicchierino di marsala secco,
burro,
sale e pepe.
All’ultimo unite le noci sgusciate e ridotte a pezzettini e distribuite il formaggio a fettine sottili sopra la carne. Spegnete e incoperchiate, fate riposare un paio di minuti in modo che il formaggio inizi a sciogliersi.
Distribuite le fettine nei piatti con le noci, l’uva e il sughetto di cottura.
Questo piatto si può fare anche con altri formaggi purché saporiti, tipo la fontina o la gorgonzola.
CRÈME BRULÈE AL FORMAGGIO.
Per 6
persone:
250g di “Seirass”,
ricotta piemontese di malga,100g robiola fresca di capra,
200ml panna fresca,
3 tuorli,
100g di zucchero,
1 cucchiaino di fecola o amido di mais,
2 cucchiai di limoncello,
la scorza di ½ limone grattugiato,
1 pizzico di sale,
10 amaretti secchi,
zucchero di canna.
Mescolate i
formaggi con lo zucchero e un pizzico di sale. Incorporate la fecola, poi i
tuorli e la panna, unite la scorza del limone e il limoncello.
Sbriciolate
gli amaretti e distribuiteli negli stampini da crème brulée. Versate la crema e metteteli nella placca del forno, versate dell’acqua in modo che rimangano
immersi fino a metà.Infornate a 180° per circa 40 minuti. Fate raffreddare e mettete in frigo per almeno 6 ore, fino al momento di servire.
Cospargete di zucchero di canna e caramellate con l’apposito bruciatore e servite.
Aspettavo con trepidazione questo appuntamento ed ovviamente non potevo mancare ;D
RispondiEliminaLa creme burle poi mi ha proprio conquistata e anche se come bene sai non sono amante dei formaggi, a quella farei di sicuro la festa ^_^