L’ultima
volta che ci siamo “visti” era mercoledì.
E
siamo di nuovo a mercoledì. Ma di due settimane dopo.
Chi
non muore si rivede.
Lo
so, non sono una blogger affidabile, credibile e seria.
Me
lo sono ripetuta mille volte e mille volte ho meditato di chiudere
definitivamente la baracca. Ma io ho iniziato questo ricettario virtuale per
gioco e divertimento.
Se
ho qualcosa da dire lo dico. Se ho una ricetta valida la scrivo.
Anche
se non è un piatto da Master Chef. Anche se non è impiattata in maniera
fighetta. Anche se non mi perdo dietro a tovagliette, cucchiaini,
suppellettili. Anche se è fotografata che neanche un bambino dell’asilo avrebbe
saputo fare peggio. Anche se non è di tendenza.
Se
mi piace e mi è venuta bene la pubblico. Fine della storia.
A
volte anche se non è venuta benissimo, perché ogni tanto mi piace raccontare
anche di quei piatti partiti bene e poi mah … poteva andare meglio. O dei miei
continui casini in cucina.
Anche
perché non son capace di star zitta e far passare una boiata come un’idea
geniale.
Io
in testa ho la ghiaia, quello che mi passa nel cervello passa subito alla
faccia e da li a uscire dalla bocca è un attimo. Non mi fermo neanche di fronte
alla tastiera.
Quindi
prendo atto di queste mie peculiarità che non fanno di me la candidata ideale
per Food Blogger dell’Anno e mi accetto come sono. O quasi, perché poi mi sento
un po’ come a scuola “bravina, ma non si applica. Potrebbe fare di più!”.
Nell'attesa di capire cosa farò da grande, continuo a considerare questo spazio come un
hobby da fare quando si ha tempo e voglia.
O
quando si presenta un occasione a cui non si può dire di no.
Come
nel caso di Idea Menù che ogni due
mercoledì mi fa ricordare l’esistenza di questo blog.
Così
riprendo in mano la lista delle ricette “da fare assolutamente, prima o poi”
per vedere se ce n’è una da proporre. Una lista di piatti che mi sono segnata,
trovati in giro su libri e riviste, con le mie modifiche ovviamente, oppure
cose che mi sono venute in mente all'improvviso pensando a un ingrediente o a
un sapore particolare.
A
volte succede che in lista ci sia qualcosa che in realtà ho già fatto e non mi
ricordavo più. Magari con fotografie pronte e archiviate. Ma mai pubblicata.
Come
in questo caso. Questa ricetta era lì che aspettava da mesi, messa in disparte
da altre cose magari perché fotografate meglio. In effetti le immagini e l’impiattamento
lasciano a desiderare. Però ho pensato che non è giusto, che non è lo spirito
del mio blog.
Io
pubblico o no quello che è mi piaciuto senza tante balle? Quello che ha passato
il vaglio di amici e famiglia? Quello che ritengo possa essere utile a chi
cerca un’idea per un pranzo o una cena? Si. Benissimo, non mi devo certo
vergognare per due foto orrende (Beh un filino si). Inoltre questa ricetta è
perfetta per l’occasione: il menù per la festa del papà tutto di pesce.
Quindi
qui da me vi beccate il secondo, le altre portate andate a gustarvele come
sempre da Linda, Carla e Tania.
Antipasto di Carla Fagottini di spada con pesto di mandorle
Primo di Linda Spaghettoni con le canocchie
Secondo le mie Bistecche di tonno al Sakè, erbe aromatiche e gomasio
Bistecche di tonno al
sapore di oriente con sakè e erbe aromatiche miste.
Ingredienti
per 4 persone:
4
fette di tonno fresco alte circa 2cm ognuna,
rosmarino,
timo, maggiorana, erba cipollina, salvia, tutto possibilmente fresco,
1
bicchierino di sakè *,
1
spicchio d’aglio,
1
pizzico abbondamte di gomashio**,
1 pizzico abbondante di zucchero di canna grezzo.
*se non trovate il Sakè
sostituitelo con un rum bianco poco aromatico, una grappa bianca , del Vermouth bianco o del
semplice vino bianco molto secco.
**il Gomashio o gomasio è un condimento
giapponese costituito da sesamo nero e sale marino macinati insieme. Se non lo
trovate potete pestare insieme in un mortaio 2 cucchiai di sesamo (anche
bianco) e 1 di sale grosso. Ovviamente attenzione a non salare ulteriormente le pietanze.
Tritate
le erbe aromatiche con un coltello affilato, dovete ottenere un bel cucchiaio
pieno di composto. Mescolatele a una presa generosa di Gomasio e allo zucchero.
Lavate
le fette di tonno e mettetele in un piatto o in un contenitore di ceramica o
vetro, cospargete con il misto di erbe aromatiche. Chiudete con una pellicola e fate
insaporire almeno mezz'ora.
Scaldate un cucchiaio di olio di semi in una
padella antiaderente dal fondo pesante. Fatevi rosolare le bistecche di tonno
un paio di minuti per parte insieme a uno spicchio d’aglio. Sfumate con il sakè
e fate evaporare per circa 2 minuti.
Se
si tratta di un tonno che ha subito un abbattimento di temperatura allora
potete servirlo ancora rosato all'interno. Altrimenti dovrete proseguire la
cottura ancora altri 3-4 minuti e cuocerlo bene anche all'interno per
scongiurare il rischio anisakis.
Contorno: servite con un’insalata
mista di verdure primaverili appena scottate o cotte a vapore ma ancora
croccanti: punte di asparagi, fagiolini, fave fresche, zucchine ma anche
rapanelli crudi tagliati a rondelle. Condite l’insalata con olio d’oliva e salsa
Sanbaizu.
La
Sanbaizu (che ho già usato per i miei Tokio-burger) è una salsa giapponese
fatta con salsa di soia, aceto, sakè e zucchero, in proporzioni che possono
variare a seconda di chi la prepara.
Io
di solito mescolo 1 cucchiaio di aceto (di mele, balsamico), 2 cucchiai di
salsa di soia, 2 cucchiai di sakè e un cucchiaino colmo di zucchero. Si scalda
il composto affinché lo zucchero si sciolga bene e l’alcool evapori. Si può
usare calda o far raffreddare e unire a l’olio d’oliva per avere una emulsione.
NOTE: Di recente ho trovato l’aceto
di Umeboshi, un tipo di albicocche secche (anche se vengono di solito
identificate come prugne) e conservate in una salamoia colorata di rosso dalle
foglie una pianta aromatica giapponese, lo Shiso rosso. Sono molto popolari e
comuni in Giappone, per le loro proprietà benefiche digestive e di
disinfettante intestinale. Da noi si trovano con difficoltà nei negozi
macrobiotici. Hanno un gusto particolare sia salato che aspro che lievemente
dolce, quello che ormai anche in occidente è conosciuto come “umami”.
Io
ho trovato più facilmente una sorta di aceto ricavato da questi frutti e dalla
loro salamoia, il cui gusto è molto simile. Attenzione, usandolo bisogna
praticamente eliminare il sale.
Nel
caso di questa salsa potrebbe sostituire contemporaneamente la salsa di soia e
l’aceto.
In testa ho la ghiaia è la frase dell'anno che rubo e mi rivendo all'istante.
RispondiEliminaE poi in ordine sparso:
non lasciare il blog
non ce ne può fregar di meno delle gastrofighette,meglio vera che suppellettile
meglio un blog con gli impiattamenti cosi ma dalla ricette sicure e affidabili che un blog che chissà perchè..le cose non ti vengono mai cosi.
Devo continuare?
ma poi cos'hanno ste bistecche di tonno di impresentabile?
A me fanno venire fame
E questo vuol dire che l'obiettivo è stato raggiunto
Ti abbraccio e rimani qui che altrimenti mi inc...ehm ..mi arrabbio ^_^
Baci
Monica
Io ti amo proprio x questa cara Manu. Tu sei così spontanea, sincera e a tratti spassosa, dotata di un umorismo sincero :-) La tua cucina esprime tutto questo ed è VERA! Cosa si può chiedere di meglio??
RispondiEliminaSono assolutamente d'accordo, con chi mi ha preceduto, non sognarti di chiudere questo blog, anche se ogni tanto, è troppo bello leggerti! E poi come faremmo nella nostra rubrichetta senza di te? E queste bistecche sono buonissime, anzi ti copierò questi condimenti che suggerisci e mi ispirano parecchio. Un bacione :)
RispondiEliminamanuu ma non ci pensare proprio a chiudere baracca eh! Il blog deve essere una passione ed un "diario", quando si può si pubblica. Poi come potremmo privarci dei tuoi racconti? No no ormai ne sono diventata dipendente!!
RispondiEliminapoi fai sempre ricette validissime, come questa, il mondo non può perdere i tuoi piatti ecco!
sono semplici ma particolari, mi piacciono molto!
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