Un caffè
corretto grappa. Con panna.
Così
digeriamo meglio i lauti pranzi e cene di queste festività appena passate.
Con l’anno
appena iniziato ho deciso di riprendere in mano il mio blog un po’ trascurato in questi ultimi mesi.
A farmi
ritornare la voglia di parlare di me, della mia cucina, delle mie passioni, ci
si sono messe alcune amiche e progetti a cui non avevo mai pensato di poter
aderire.
Di recente,
come vi sarete accorti, ho inserito nel blog, accanto alla cucina e ai libri,
anche un’altra delle mie passioni: il cucito creativo e tutto quello che si può
fare con stoffa, fili e colla a caldo.
Datemi la
pistola della colla a caldo e vi modifico casa.
Questa
passione c’è da sempre. Non è una novità.
Da bambina ritagliavo
le pagine delle ricette ma anche quelle delle rubriche di ricamo e cucito delle
riviste. Iniziando da quelle nei giornalini da bambini che spiegavano come fare
a costruirsi un rifugio segreto con le scatole di cartone, o una tenda indiana
o un vestito di carnevale con vecchi scampoli o creare gioielli e fermacapelli
con materiale riciclato. Ricordo che le incollai tutte in un quadernone. Mi ero
creata il mio personale Manuale delle Giovani Marmotte.
Ovviamente
avevo anche quello originale, con quello di Nonna Papera e persino i manuali di
Barbi e Candy Candy. Solo chi è stato bambino negli anni 80 può capire. Da qualche
parte a casa di mia mamma c’è ancora tutto.
Oggi si chiama DIY. Do it yourself. Allora era semplicemente “fare i lavoretti”.
Lavoretti
che non avevano uno scopo o utilità precisa il più delle volte. Più che altro
ci si divertiva a dare sfogo alla fantasia recuperando oggetti in disuso.
Anche adesso si tratta di amene creazioni di cui
magari non si sentiva la mancanza, lo ammetto, ma niente è più forte di me.
Il meglio di
me lo do in previsione del Natale,
perché gli addobbi per a casa non devono avere una funzione precisa, sono
addobbi, devono creare atmosfera e basta.
E allora mi
scateno. E negli ultimi post ve ne ho dato prova.
Ma ad ogni
pretesto son sempre pronta, Pasqua, nascite, battesimi, comunioni, cerimonie
varie, e così via. Ma di fare addirittura tutorial non avevo mai pensato. Certo
ogni tanto qualcuno mi chiede di insegnare a far qualcosa, ma non potevo pensare che la cosa interessasse così
tanto. Invece vedendo le visite sul blog di questi giorni mi devo un po’
ricredere. Quindi avviso già che ogni tanto tra una ricetta e l’altra
spunteranno anche post dedicati alla decorazione di casa e cucina.
Ma oggi torniamo alle ricette.
Oggi vi do
una ricetta semplice e veloce perché richiede pochi ingredienti e passaggi.
Una crema
alla grappa aromatizzata al caffè. Buonissima a fine pasto, consiglio di berla
nella tazzina ancora sporca di caffè, va bene anche come correzione dello
stesso. Deliziosa ghiacciata a metà pomeriggio con un ciuffetto di panna.
Rinvigorente
in un caffelatte dolcificato col miele, non sarà un rimedio ortodosso contro le
malattie da raffreddamento, ma di certo aiuta ad alleviare un po’ gli
acciacchi.
Ho questa ricetta da almeno una decina di anni, pur avendola fatta poche volte.
Me l’ha data
la mia amica Francesca, che è molto brava a preparare liquorini e infusioni di
questo genere. Da un po’ avevo voglia di rifarla ma non ne avevo mai il tempo.
Durante le feste,
complice la ricetta del Clemoncello
di Greta de Meo, pubblicata su MTChallenge,
il tempo l’ho trovato.
Dopo aver
messo in infusione le clementine nella vodka, recuperare la ricetta della crema
al caffè, i chicchi e la grappa per farla, è stato consequenziale.
Quindi eccoci qui.
Come fonte
della ricetta cito Francesca. Me l’ha data lei la bellezza di 10-12 anni fa
quando ci siamo conosciute e per me vale questo.
Non so se
sia una sua invenzione o se a sua volta lei l’abbia letta o imparata da qualche
parte. Non lo sa più nemmeno lei perché è una ricetta che fa da ancora più
tempo.
Inoltre non
è nemmeno una ricetta così difficile, per cui non è che sia la scoperta del
secolo. Ma è buona. Troppo buona per non condividerla.
Che poi la
condivisione è il motivo per cui esistono i blog di cucina. Invece pare che
bisogna essere gelosi delle proprie cose per essere una vera blogger. Ora non
mi dilungherò troppo su questo argomento. Ci tornerò magari in un prossimo
post.
Ora passiamo
alla ricetta e se qualcuno riconosce la stessa crema che prepara la mamma, o la
zia, o il cugino di terzo grado, o ha una vecchia rivista a cui farla risalire
scrivetemi nei commenti. Giuro che farò l’elenco.
CREMA AL CAFFÈ.
1 litro di
grappa bianca non aromatizzata,
100g di
chicchi di caffè,
½ litro di
latte intero,
½ litro di
panna,
500g di
zucchero,
½ bacca di
vaniglia (facoltativa, io non l’ho messa)
1 tazzina di
caffè forte (facoltativa, mia variante).
Versate la
grappa e i chicchi di caffè in un contenitore a chiusura ermetica. Lasciate in
infusione al fresco e al buio per circa 10 giorni.
Trascorso
questo tempo fate versate il latte, la panna, lo zucchero ed eventualmente i
semi della vaniglia (io ho preferito non metterli) in un pentolino, mettete sul
fuoco e portate lentamente a bollore mescolando per sciogliere lo zucchero.
Fate sobbollire per circa 2 minuti e spegnete.
Lasciate
raffreddare completamente.
Filtrate la
grappa dai chicchi di caffè e unitela al composto di latte e panna, mescolate
bene e versate nelle bottiglie pulite e asciutte.
Prima vi ho parlato del Clemoncello, ossia una deliziosa crema di clementine e vodka, con la ricetta garantita MtC.
Da provare assolutamente. La ricetta potete trovarla QUI.
Mi piace tantissimo la tua nuova passione che stai iniziando a condividere anche qui sul blog e ti ammiro perchè io sono al massimo capace di cucirmi un bottone o riparare un buco nei calzino...sigh! Tu hai una grande abilità, fantasia e creatività che conquistano ^_^
RispondiEliminaOvviamente mi piace anche quando resti nel "mio territorio" ovvero in cucina ^_* questo liquorino lo assaggerei volentieri :-) Brava, continua così!