Non pensate nemmeno per finta a quelli di
pasta sfoglia surgelata.
Non diciamo eresie che qui siamo all’MTC.
Non diciamo eresie che qui siamo all’MTC.
Ci siamo infatti. Questa è la sfida n°50 dell’MTChallenge, che ritorna dopo i due
mesi di stop didattico estivi. Stop didattico non a caso perché, come mi piace
ribadire ogni volta, questo più che un gioco culinario è una scuola di cucina,
dove ogni mese cambia l’insegnate e di conseguenza la materia.
Questa volta tocca a Luisa Jane del blog Rise of theSourdough Preacher a far da giudice-insegnante e la materia d’esame è una
golosità incredibile. Qualcosa che mette tutti d’accordo e a cui non si può
resistere. Anche per chi non è molto goloso di dolci come me.
Sono proprio i croissant sfogliati.
La reazione unanime della classe è stata nell’ordine:
stupore, preoccupazione, confusione, ansia, terrore. Ci siamo messi a
starnazzare in preda all’agitazione che neanche le oche del Campidoglio ai
tempi.
Questo perché la difficoltà è doppia: è infatti una
ricetta che richiede una certa dimestichezza con i lieviti e le farine, gli
impasti, i tempi di lievitazione, ma anche un po’ di delicatezza e manualità
perché si tratta pur sempre di pasta sfoglia. Mettiamoci pure che il
procedimento è lungo e laborioso.
Insomma ce n’era di che preoccuparsi.
Infatti mi sono
preoccupata. Ho letto bene la ricetta, ho guardato i video che mi ha
consigliato la stessa Luisa Jane, ho scambiato messaggi di tragica disperazione
con il resto della classe.
Poi mi son buttata. O la va o la spacca.
Senza rete,
senza programmare bene i tempi di lavorazione e riposo. Nella completa
incoscienza e ingenuità. Così mi sono ritrovata a impastare e sfogliare tra un
impegno e l’altro, tra una corsa a prendere mio figlio a scuola e portarlo in
palestra. Non ho minimamente pensato a sacrificare un’ora di sonno all’impasto,
come hanno fatto le mie colleghe più diligenti e brave di me (che per inciso
hanno fatto dei lavori splendidi e in tempo per colazione e io no, chissà come
mai).
In pratica non ho adattato la mia giornata ai cornetti ma sono stati i
cornetti che si sono dovuti adattare a me, ho modificato senza ritegno i tempi
di lavorazione/riposo dell’impasto con la beata noncuranza di chi non sa bene
quello che fa.
Ma è andata. Meravigliosamente, goduriosamente,
inspiegabilmente bene.
Ho fatto i cornetti, pardon i croissant sfogliati.
Quelli veri. Quelli di pasticceria.
Sicuramente non sono ancora perfetti ma non
potete capire la mia soddisfazione. Soprattutto perché sono spariti in un
attimo.
La sfida prevedeva anche un complemento particolare,
che so, una confettura, una crema, persino una farcia salata (infatti sono
neutri e si accompagnano bene anche con il salato). Non c’è stato niente da
fare. Ho fatto appena in tempo a fotografare l’interno nudo, come da
regolamento. Poi son spariti nelle fauci dei miei familiari. Ok, ok, anche
nelle mie.
Mi sono venuti in mente delle possibili varianti con
qualche farcia sfiziosa. La prossima volta lo farò, e non sarà tanto distante,
mi sa. Intanto vi do la ricetta per farli al naturale.
Questa quindi è la ricetta che ha dato Luisa Jane per
la sfida di questo mese. Ci ha dato facoltà di modificarla, ma visto che per me
è la prima volta in assoluto che preparo i veri cornetti ho preferito rifarla
uguale, ingredienti, dosi e procedimento. Minuto più minuto meno.
CROISSANT SFOGLIATI CON LIEVITO DI BIRRA
Prima di iniziare occorre fare un paio di premesse:
·
La
farina: bisogna utilizzare, se possibile, una farina adatta
alla sfogliatura. Cioè una farina forte che tenga bene la lavorazione e il
lungo riposo fuori e in frigo. La forza della farina viene indicata col simbolo
W e una cifra che va da 180 in su. Più alto è il numero e più è forte la
farina. Di solito questa indicazione si trova solo nelle farine vendute ai
professionisti pasticceri e panificatori, mentre le farine da supermercato si
limitano a indicare il tipo di raffinazione (00, 0, 1, 2) e le proteine. Per
fortuna iniziano a esserci in commercio farine con l’indicazione W anche nei
supermercati ( Garofalo e Rossetto per dirne due). Per la sfogliatura occorre
una farina di circa 320W, ma va bene anche una di 350W. Se non le trovate
optate comunque per una farina 0 con una percentuale di proteine almeno del
12%.
·
Il
burro: per la sfogliatura occorre un burro grasso, i
croissants magri non esistono. Scherzi a parte, ci vuole un burro che abbia una
quantità di materia grassa almeno dell’82%, perché contiene meno acqua e tiene
meglio questo tipo di lavorazione. Solitamente viene consigliato il burro
bavarese (tipo Lurpak), ma in fondo anch’esso ha l’82% di grassi, come del
resto ormai molti burri italiani. Anzi un normalissimo burro della Crai, per
dire ne ha 83% (sempre che le etichette riportino il vero), quindi non
diventate matti, controllate solo che sia un burro vero di panna, non quelle
cose light che non si sa da dove escono. Se poi avete la fortuna, come me, di
avere un burro di montagna, addirittura di malga, meglio ancora. Ma non
fossilizzatevi su queste cose.
·
I
tempi di lavorazione e riposo: ho sperimentato sulla
mia pelle che sono abbastanza indicativi. Tra una lavorazione e l’altra c’è un
certo tempo di riposo in frigo che va rispettato, nel senso però che non va mai
accorciato. Ma se si lascia l’impasto nel frigo un po’ di più ( e io l’ho
lasciato, per cause di forza maggiore, ben più a lungo) non sembra soffrirne
minimamente. Anzi se la temperatura fosse troppo “estiva” una permanenza al
fresco più lunga non può che giovare. Anche la lievitazione finale può venire
influenzata leggermente dalla temperatura dell’ambiente.
Finita la puntata di Super Quark, è l’ora di iniziare con
la ricetta che mi ha dato Luisa Jane.
Ingredienti per circa 12 croissant medi:
400g farina 320W o 350W ( io 350g da 350W più 50g da
260W, ho fatto un calcolo del tutto empirico e discutibile),
40g burro per il primo impasto,
200g burro per la sfogliatura,
220 ml latte,
30g zucchero,
4g lievito di birra secco,
4g aceto di vino bianco,
9g sale fino.
Primo
impasto: sciogliete lo zucchero e il sale con il latte e
l’aceto a temperatura ambiente. Setacciate la farina con il lievito, unite il
burro morbido a dadi (solo i 40g) e i liquidi. Impastate velocemente, non
lavoratelo molto, appena inizia a essere un po’ omogeneo smettete, deve stare
giusto insieme per capirci. Avvolgetelo nella pellicola trasparente mettetelo
in frigo per circa 6 ore (io l’ho lasciato anche 8 ore).
I
giro di pieghe con il burro: tirate fuori dal frigo il burro
10-15 minuti in modo che si ammorbidisca leggermente. Mettetelo all’interno di
un foglio di carta forno e spianatelo
con il mattarello in modo da avere una sfoglia rettangolare di non più di mezzo
cm di spessore.
Per spianarlo è meglio batterlo col mattarello con
discreta forza. È più facile.
Trucco: piegate tutt’intorno il foglio formando un quadrato,
in modo che il burro allargandosi prenda per forza quella misura. Rimettete poi
il burro in frigo perché sia ben freddo.
A questo punto prendete la pasta e spianatela in modo
da ottenere una sfoglia larga poco più del burro e lunga il doppio. Mettete
sopra il rettangolo di burro e richiudetelo bene nella pasta sigillando i
bordi.
Spianatelo più che potete mantenendo la forma
rettangolare, in pratica allungatelo in un verso solo, per evitare di strappare
la pasta premete il mattarello lungo tutta la pasta invece di farlo rotolare.
Piegate la pasta in tre, avvolgete nella pellicola e mettete in frigo almeno mezz’ora
(io
l’ho lasciata quasi due ore).
II
giro di pieghe: riprendete la pasta e mettetela sulla spianatoia con
la parte della piegatura ala vostra destra. Stendetelo, sempre schiacciando col
mattarello, fino a una lunghezza di circa il triplo della larghezza. Fate
nuovamente la piega a tre, avvolgetelo ancora nella pellicola e mettete in
frigo per minimo mezz’ora (per me 1 ora e ½ circa)
III
giro di pieghe: ripetete esattamente come per il secondo giro e
rimettete in frigo sempre minimo mezz’ora ma come avete visto il tempo si può
aumentare.
Taglio
e formatura dei cornetti: dividete l’impasto in due parti
uguali e spianatele in due rettangoli di circa 26x34cm, di circa 3-4cm di
spessore. Ritagliate dei triangoli di circa 11cm di base e 26cm di altezza. A
me ne sono venuti 5 per rettangolo, poiché ai bordi mi sono avanzati dei pezzi
un po’ irregolari. Se vi succede non impastateli insieme, altrimenti si perde
la sfogliatura, ma sovrapponeteli leggermente a due a due spianandoli
leggermente con il mattarello, formando così altri due triangoli, oppure fate
delle strisce e arrotolatele tipo saccottini. Mettete i triangoli nelle placche
ricoperte di carta forno o su vassoi e metteteli in frigo per 15-20 minuti.
Adesso fate i croissant: arrotolateli partendo dalla
base, dopo aver fatto un taglietto di circa 1cm, tirando leggermente gli
angoli. Metteteli sulla placca del forno con la punta in sotto e curvandoli a
mezzaluna.
Lievitazione finale: spennellateli con un uovo sbattuto e fateli lievitare a temperatura ambiente per circa 2-3 ore, ben coperti con della pellicola. In questo caso è meglio rispettare i tempi altrimenti dopo un po’ si afflosciano e non si gonfiano più.
Potete fare i croissant la sera per infornarli il
giorno dopo, in questo caso fateli lievitare un’ oretta coperti con la
pellicola (senza spennellare con l’uovo) poi metteteli in frigo anche per 12
ore. Quando li tirate fuori fateli lievitare completamente per 2-3 ore a
temperatura ambiente.
Cottura:
sono pronti da infornare quando sono gonfi e soffici e se scossi leggermente
tendono a tremolare. A questo punto spennellateli con l’uovo sbattuto, siate
delicati col pennello per non compromettere la sfogliatura.
Da ricetta si dovrebbero cuocere a 220°C per 5 minuti
poi a 200°C per altri 10-15.
Con il mio forno però ho preferito non rischiare anche
perché in uno di quei video si diceva che nel forno di casa vanno bene anche
180°C, così ho fatto e quando hanno iniziato a dorarsi leggermente (dopo 5
minuti) ho abbassato a 160°C e ho fatto cuocere finché non hanno preso un bel
colore caramello chiaro ( altri 20 minuti circa). Li ho lasciati un paio di
minuti in forno spento con lo sportello aperto poi li ho mesi a raffreddare
completamente. Io li ho lasciati nella placca, ma se avete una gratella per
dolci è meglio.
Veramente la prima infornata l’ho cotta per 20 minuti
circa a 180°C, ma si sono colorati subito e dentro mi sembravano leggermente
umidi, così ho optato per una temperatura più bassa e una cottura di poco più
lunga.
Se in cottura vedete che esce un po’ di burro sciolto,
non preoccupatevi è normale, basta che non sia davvero tanto da afflosciare i
cornetti. Se nonostante questo vedete che gonfiano in forno è tutto normale.
Si possono farcire da cotti, ma anche da crudi, prima
di arrotolarli.
Io ho infatti cosparso un paio di triangoli con del cacao zuccherato in polvere, poi ho
arrotolato e fatto lievitare. Purtroppo sono finiti nella prima infornata che
ha cotto meno bene.
·
Nota
pratica I: una volta cotti si conservano per 2-3 giorni (se ci
arrivano) in un contenitore a chiusura ermetica, in una scatola da biscotti in
metallo oppure in un vassoio da pasticceria chiuso in un sacchetto di plastica
per alimenti. Rimangono quasi perfetti senza nemmeno riscaldarli in forno.
·
Nota
pratica II (che non ho ancora sperimentato personalmente perché sono finiti in
poche ore): i croissats si possono congelare sia cotti che
crudi. Nel secondo caso, una volta arrotolati, disponeteli su dei vassoi di
carta e congelateli subito senza farli lievitare. Quando sono ben duri
metteteli nei sacchetti. Per cuocerli occorre farli scongelare completamente e
farli poi lievitare a temperatura ambiente per le canoniche 2-3 ore. Calcolate
quindi di tirarli fuori dal freezer almeno 12 ore prima. Se li congelate da cotti
basta lasciarli scongelare fuori frigo per qualche ora e passarli velocemente
in forno o al microonde, pochi secondi però.
Vi consiglio di guardare i video che Luisa Jane ha consigliato nel suo post perché mi sono
stati veramente utili, anche se sono in inglese e francese quello che serve è
osservare la gestualità di questi pasticceri.
Vi rimando anche al post della sfida dell’MTC dove la nostra brava Daniela ha pubblicato una scheda grafica sulle varie
piegature, chiarissima e utilissima davvero. Più di tante parole. Se vi siete
persi nelle mie spiegazioni ermetiche date un’occhiata li.
Se invece volete saperne di più sulla “forza” della
farina, contenuto proteico e grado di raffinazione (termine improprio ma è per
capirci) vi rimando a un post molto esaustivo del Prof. Bressanini, QUI nel suo blog.
Ma come, stavolta niente incidenti di percorso? E sì che di difficoltà ce n'erano non poche! Ebbene non ci crederai ma anche a me è filato tutto liscio, Ed anche da me la durata di questi cornetti, ops croissant, è stata talmente breve che quasi quasi sto pensando di rifarli! Ed è proprio vero che noi dell'MTC abbiamo le rotelle del cervello fuori posto! Comunque bravissima, anche per aver superato brillantemente le fasi di stupore, preoccupazione, confusione, ansia, terrore! Un bacione
RispondiEliminaquanto sono buoni...buonissimi!
RispondiEliminaun bacione
simona
Hai detto bene: non sei tu che adatti i tuoi tempi ai croissant, ma sono loro che si adattano ai tuoi tempi: la ricetta di Lou Jane è così perfetta, da consentire questo e altro.
RispondiEliminaPure io ho fatto come te: se avevo bisogno di uscire uscivo, ho ricevuto all'ultimo minuto un invito a pranzo domenica e l'ho accettato: figurati se lo rifiutavo per i croissants! E loro sono venuti lo stesso, facendomi solo aspettare un po' più di tempo per la lievitazione finale.
I tuoi sono stupendi, sfogliatura da manuale e una sofficità che si vede chiaramente.
Io ho congelato i miei una volta cotti perché sono a dieta, ma li tiro fuori dal freezer al sabato e alla domenica perché incredibilmente la dieta me li concede. :-) E come hai detto tu, basta farli scongelare e passarli per 20 secondi al microonde per averli perfetti, come appena sfornati.
Condivido appieno la tua soddisfazione quindi, e ti faccio i miei complimenti!!!!
Complimenti!! .. Che articolo esaustivo , mi ha chiarito un sacco di errori che facevo e soprattutto il perché si afflosciano. Grazie
RispondiEliminaComplimenti!!..Già ho le mani in pasta.Spero di aver capito tutto giusto.
RispondiEliminaSoltanto un dubbio : L'aceto va insieme allo zucchero,il sale e il latte ?
Che funzione a L'aceto?.Prima volta che lo vedo usare in una ricetta di lievitati.
Io per accorciare i tempi la prima lievitazione l'ho fatta al interno del forno con la luce accesa . Spero di no compromettere la riuscita. Saluti e continuerò a sbirciare il tuo blog.