O
mio marito.
Perché
è quello che ha più o meno espresso quando gli ho detto che questo sarà il mese
delle lasagne. Non sono completamente impazzita. Semplicemente la sfida n°43
dell’MTChallenge sono proprio le
lasagne. Grazie a Sabrina del blog Les Madeleines di Proust che le ha cucinate per noi insieme alla sua mamma.
Loro da brave romagnole hanno fatto quelle classiche, verdi, con besciamella e ragù.
Un
vanto della cucina italiana che tutto il mondo ci invidia e che tutto il mondo
tenta di imitare, non riuscendoci. E quindi ci ritroviamo a dover combattere
guerre sante contro improbabili ammassi di pasta, sugo simil ragù e un
imprecisato conglomerato di caseina che loro chiamano formaggio.
Ma
quando mai. Con la lasagna non si scherza.Poi è chiaro che si presta a tante interpretazioni, anche perché lo Stivale è lungo e ricco di materie prime eccellenti. Poi quei sottili strati di sfoglia sembrano un letto invitante per distendervi tanti ingredienti deliziosi.
Un
paio di mesi fa ho già postato le lasagne al pesto con patate, fagiolini e
baccalà. Avevo fatto una sfoglia verde al basilico con poche uova. Come si fa
in Riviera.
Avrei
potuto rifarle, cambiando la sfoglia (e non è detto che non lo faccia), perché
in questa sfida bisogna usare rigorosamente la sfoglia all’emiliana, quella
classica, quella universalmente riconosciuta come La Sfoglia. Quella insomma in
scala 1:1, cioè 1 uovo per 100g di farina.
Noi
gente di mare e di scogli e dal mugugno libero, si sa, siamo più cauti. Noi
usiamo meno uova, a seconda di cosa vogliamo farci con la sfoglia e di come la
vogliamo condire.
Per
le tagliatelle e le lasagne bastano 4 uova in ½ kg di farina, diventano tre per
i ravioli.Ma se sono pansotti di magro, ravioli di pesce o comunque se il condimento è di mare le uova possono scendere addirittura fino a quota zero. Ma allora come si impasta? Ma col vino bianco che domande! Non stiamo mica qui ad asciugare gli scogli.
La
madre di mia suocera, ferrarese Doc, invece la sfoglia la fa sempre in scala
1:1. Anzi quando parla di sfoglia per la pasta fresca ragiona direttamente a
dozzine d’uova.
Telefonata
tipo: “ Ciao Maria come stai?” Lei parte con l’indice generale dell’enciclopedia
medica e poi finisce con “… però sto abbastanza bene. Oggi ho impastato 12 uova
di sfoglia. Poi ti mando su i cappelletti!”. Allora va tutto bene.
Quindi
ho tirato fuori il mio bel mattarello. Quello di 1 metro. Che mi ha regalato
una anziana vicina di casa quando mi sono sposata “perché può tornar sempre
utile. Se non per la pasta, per i ladri. Ma anche per certi mariti … con quello
spiani anche le corna!!” In quel senso non l’ho mai dovuto usare, per fortuna.
Ma intanto è li, chi vuol intendere intenda.
Non
è che sono una sfoglina provetta. D’altronde anche nonna Maria ormai si è
convertita alla macchina per tirare la sfoglia. Ha pure comprato il motorino. E
se anche lei fa così, figuriamoci io. Ma le signore dell’MTC hanno detto
mattarello e mattarello deve essere.
Come
la solito ho iniziato a rimuginare.
La
prima cosa che mi è venuta in mente sono i funghi, data la stagione. Ho
ricordato dei ravioloni di patate e funghi che avevo cucinato una volta, anni
fa, prima che il blog avesse inizio. Li avevo conditi con una salsa alla
fontina, una leggera fonduta.Gli ingredienti c’erano. Ho aggiunto la farina di farro.
Ho mischiato un po’ le carte ed ecco e voi …
LASAGNE AL FARRO CON
PATATE, FUNGHI E SALSA MORNAY.
100g farina di farro integrale,
100g farina 0,
100g semola fine,
3 uova grandi,
un pizzico di sale.
Setacciate
le farine nella spianatoia, formate la fontana e rompeteci dentro le uova,
unite il sale e iniziate a sbattere le uova con una forchetta incorporando pian
piano la farina intorno.
Lavorate
con le mani velocemente ma non troppo energicamente fino ad ottenere un impasto
liscio e morbido, non molle e appiccicoso. Se occorre aggiungete ancora poca
farina, in questo caso un mix delle tre. Fate riposare in una ciotola coperta
per circa 30 minuti.Stendete la pasta col mattarello. Infarinate bene il piano di lavoro e il mattarello così non si attacca. Non fate troppa forza e procedete a stendere dal centro verso l’esterno. Date ogni volta ¼ di giro alla sfoglia per allargarla in maniera uniforme.
Alla fine dovete avere una sfoglia larga e sottile, quasi trasparente (non più di 2mm di spessore, anche troppi!). Tagliatela a quadratoni e mettetela su dei canovacci puliti o su dei vassoi di carta infarinati ad asciugare leggermente. Conviene spolverare i vassoi e la pasta di semola, così non si attacca.
Per la Salsa Mornay
(penso) alla fontina:
1
litro di latte,
50g
di burro,3 cucchiai di farina,
sale, noce moscata,
50g parmigiano grattugiato,
50g fontina DOP.
Ogni libro che ho (e credetemi ne ho tanti, troppi) riporta una ricetta diversa. Magari sono pure libri autorevoli.
La salsa Mornay deriva dalla besciamella. E fin qui ci arrivano tutti.
Alla besciamella calda, si uniscono altri ingredienti, primo fra tutti un formaggio grattugiato, gruyère o parmigiano, o entrambi. Già i dubbi insorgono.
Da qui in poi la confusione è totale: moltissime ricette prevedono tuorli d’uovo e panna. In proporzioni diverse, ovviamente.
Sul Talismano della Felicità, madame Boni, omette entrambi, panna e tuorli, manteca con poco burro e i formaggi. Perché se si uniscono i tuorli diventa una Villeroy, che può essere di volta in volta insaporita con formaggi o verdure o prosciutto, ecc. Ma questa è un’altra storia.
Allora mi rivolgo a colui che tutto sa, G.Marchesi (inchino), e scopro che lui i tuorli non li mette. Li concede come opzione. Aggiunge però poca panna e parmigiano, che può essere sostituito in tutto o in parte con altri formaggi. Benissimo. Ne so tanto come prima.
Questa volta vince la signora Ada.
Preparare
innanzitutto una besciamella piuttosto fluida. Sciogliere 30g di burro in un
pentolino stemperandovi la farina, sempre mescolando far cuocere per pochi
minuti senza che prenda colore (roux bianco). Unite il latte caldo continuando a
mescolare.
Aggiungere
un pizzico di sale, pepe e noce moscata (io il pepe non lo metto mai).Fate cuocere 10 minuti senza smettere di mescolare.
Fuori dal fuoco unite il burro rimanente, il parmigiano e la fontina tagliata a dadini molto piccoli. Mescolate bene perché tutto il formaggio si sciolga. Lasciate intiepidire.
400g di funghi freschi (porcini, champignon o misti)
30g funghi porcini secchi,
1 spicchio d’aglio,
1 rametto di timo,
olio extravergine d’oliva,
4 patate medie,
parmigiano grattugiato,
sale.
Mettete
in ammollo i funghi secchi in acqua tiepida per circa mezz’ora. Strizzateli e
tritateli grossolanamente. Pulite bene i
funghi freschi ed affettateli o tagliateli a dadini.
Fate
scaldare 2 cucchiai di olio in una padella con lo spicchio d’aglio spellato.
Unite i funghi, freschi e secchi, e il rametto di timo intero.Fateli rosolare bene a fuoco vivo. Unite due cucchiai di acqua e proseguite la cottura a fuoco moderato per circa 5 minuti. I funghi devono essere cotti ma non molli.
Eliminate l’aglio e il timo e aggiustate di sale.
Pelate
le patate e tagliatele a rondelle sottili, circa 2-3 mm. Scottatele per qualche
minuto in acqua bollente leggermente salata. Devono ammorbidirsi ma non devono
disfarsi.
Potete
usare la stessa acqua delle patate per cuocere i funghi.Ungete con un filo d’olio una pirofila. Sul fondo fate un leggero strato di salsa.
Fate cuocere le sfoglie di pasta poche alla volta in abbondante acqua leggermente salata.
Scolatele con la schiumarola dopo 2-3 minuti di cottura.
Stendetele nella pirofila, coprite con la salsa e distribuite le patate e i funghi, completate con parmigiano grattugiato.
Continuate cos’ per altri strati di pasta. Di solito si fanno 4 strati. Terminate con salsa, patate e funghi.
Infornate a 200° per 15-20 minuti. Il tempo che la pasta termini la cottura e tutti i sapori si amalgamino bene.
Prima di servire è meglio far riposare la lasagna per 5 minuti, in questo modo si taglia meglio e si gusta meglio.
Ieri
però, quando l’ho preparata, sono arrivata un po’ lunga sui tempi. I miei
uomini sono piombati in cucina con una fame atavica, poi si sa che alla lasagna
non si resiste. Così l’abbiamo mangiata subito senza aspettare e infatti …
“cosa ci hai messo dentro? La lava?”.
Oltre
tutto è proprio crollata da tutte le parti come una colata lavica.Per fortuna ho messo in salvo un po'. Che raffreddandosi ha assunto un atteggiamento più composto e dignitoso. Così ho potuto fare le foto con calma. Anche perché ormai le pance erano piene. Però vi dirò che il piatto di lasagna ancora fumante, con la salsa che cola da tutte le parti ha un che di voluttuoso. Un po’ mi dispiace di non aver fotografato quello.
"Io non ho mai incontrato una lasagna che non mi piacesse!"
Hai creato un connubio di sapori e profumi che li immagino proprio bene qua dal mio pc! e complimenti per la sfoglia , buona giornata Flavia
RispondiEliminaGrazie Flavia! Per il momento sono rimasta sul classico. Il fatto è che ci sono tanti accostamneti da fare .... gente che sfida!
EliminaGarfield o non Garfield.....evviva la LASAGNA!
RispondiEliminaBellissima la tua versione con i funghi (anch'io ne ho in serbo una simile ma alla fontina non ci avevo pensato....brava tu!)
Buona sfida
Nora
I funghi ci stanno proprio bene. Poi questa è la stagione giusta. Come porri e castagne. Per cui è facile avere idee simili. Tanto poi ognuno interpreta a modo suo. Non vedo l'ora di assaggiare la tua ;-). Ciao
EliminaSono dell'idea che con questa versione 6 riuscita a mettere tutti d'accordo ^_^ L'abbinamento è delizioso e l'aspetto è da acquolina in bocca ^_^
RispondiEliminaComplimenti!!!!
Sono rientrata da poco dalle vacanze e passo anche x un saluto <3
A presto <3
Grazie Consuelo. Io sono imperdonabile. Non sono ancora passata. Spero di farlo oggi. A dopo :-D
EliminaQuesta lasagna è un vero paradiso per i golosi! E la presenza della farina di farro nella sfoglia la rende ancora più rustica e saporita: ne mangerei una bella porzione anche adesso! Complimenti
RispondiEliminaGiulia
È un periodo che mo piace un sacco usare farine di cereali diversi. I sapori nuovi che si creano e le consistenze diverse mi intrigano proprio. Ol farro poi lo adoro.
EliminaChe goduria queste lasagne!
RispondiElimina:*
Grazie :-D ♡
EliminaEcco le lasagne...uno di quei piatti dei quali non potremmo fare a meno ma che abbiamo fatto veramente pochissime volte (meno delle dita di una mano) ed è un gran peccato a vedere quanto sono ben riuscite e succulente le tue! Noi tra l'altro abbiamo un mattarello che non ha niente a che vedere con quello da un metro mille usi, sob! Ci cimenteremo comunque...^ ^
RispondiEliminaIo adoro preparare la pasta in casa. Soprattutto gnocchi e pasta ripiena. Ma confesso che ho sempre usato la macchina per tirare la sfoglia. Adesso mi sono accorta che il mattarello non è così difficile da usare ed è senz'altro più pratico da prendere e riporre. Mi sa che da ora in avanti la macchinetta rimarrà nella sua scatola spesso.
EliminaChe meraviglia Manu, un piatto veramente delizioso. In effetti il piatto da colata lavica ci sarebbe stato benissimo in mezzo a tutte queste foto così composte!!! Ma la prossima volta non mancherà, perché mi pare di capire che ci saranno molte prossime volte ;) Grazie del tuo affetto e della tua partecipazione, un bacio grandissimo, a presto
RispondiEliminaIo adoro la pasta fatta in casa. Le lasagne poi sono un piatto così ricco e godurioso !!! Si presta a un sacco di cpmbonazioni di ingredienti e sapori. Purtroppo non posso nemmeno esagerare ... altrimenti non entro più nei vestiti ;-)
EliminaDa dove comincio a commentare, Manu carissima? Dal titolo, pregnante e significativo direi, la lasagna è uno stile di vita. E tu questo lo specifichi molto bene, raccontando delle lasagne della tua terra, parche di uova ma profumate col vino; poi passi a quelle di Nonna Maria, che se sta bene impasta 12 uova (non riesco neppure a concepirla una sfoglia così!) e infine, zac! ci infili la tua variante: farina di farro, rustica e saporita, che accompagna egregiamente il ripieno di bosco; funghi e patate, perfetti insieme, e infine una grandiosa ricerca sulla salsa Mornay, che è peggio delle ricette tradizionali: ognuno ha la sua, e quindi si può scegliere tra più varianti quella che meglio si accompagna al nostro ripieno.
RispondiEliminaIl tutto combinato in modo tale da generare un'autentica colata lavica di gusto, che soddisfa il palato ma anche il cuore, perché la lasagna è come il caldo e accogliente abbraccio di una mamma. Uno stile di vita, per l'appunto.
Che posso rispondere io a tante parole così lusinghiere? Non posso che essere felice e soddisfatta. Riesci sempre a cogliere il punto della ricetta e a star dietro ai miei ragionamenti deliranti. Mi sento quasi una foodie vera ... quasi ;-) vieni quando vuoi.
EliminaPatate, funghi e fontina.......questa sì che è vita!!!
RispondiEliminaIo mi rifugerei in una baita in montagna e cucinerei questo golosissimo piatto a ripetizione:))
Ovviamente non senza un buon bicchiere di vino;))
Ottima! La farina di farro mi piace molto e trovo che be si sposi con il condimento a base di funghi che hai scelto. La scelta poi delle patate e della fontina rendono questo piatto assolutamente irresistibile. Complimenti!
RispondiEliminammm questa lasagna mi attira tantissimo! il tocco rustico della farina di farro integrale, i funghi, la salsa mornay...che dire? raffinata ed insolita! complimenti!
RispondiEliminai commenti, da quest'altra parte del mondo, non arrivano. Avevo scritto un poema, a partire da Garfield e a finire con la pasta al vino bianco, che come da noi non la fa nessuno- e ora che torno per il solito controllo, scopro con orrore che non c'è più niente. Le incavolature sono le stesse, anche da quest'altra parte del mondo. Ma l'ammirazione per la tua bravura le supera: riesci a far sembrare facile e naturale quello che facile e naturale non è. Il che è proprio solo dei fuoriclasse. Anche da questa parte del mondo ;-)
RispondiEliminaAnche nella versione "composta" ha un aspetto goloso e godurioso...dal tuo racconto poi se ne coglie davvero la bontà...in questi classici è difficile racapezzarsi fra le diverse varianti, ma tu hai trovato il giusto mezzo!!!
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