È iniziata
una nuova fantastica avventura targata MTChallenge che ci porterà in giro per il mondo alla scoperta di altre culture, tradizioni,
storie ma soprattutto sapori e cibi, perché noi di MTC siamo soprattutto
questo: degli incorreggibili golosoni.
Il progetto
si chiama infatti MTC Taste The World.
Sarà una sfida culinaria, come nella tradizione MTC, ma con una marcia in più.
Ogni mese ci
daremo appuntamento per conoscere la tradizione gastronomica e la storia di una
minoranza etnica, proveremo a rifare un loro piatto iconico, avvicinandoci così
a metodi di cottura, ingredienti, accostamenti anche molto diversi da quelli a
cui siamo abituati.
La seconda
parte della sfida sarà una rivisitazione personale di questo piatto, cercando
di rendergli omaggio senza stravolgere troppo o snaturare.
Si parte con
il Red Rice dei Gullah Geechee, una comunità afro-americana che vive nelle zone
costiere del South Carolina e Georgia.
Questo
popolo discende direttamente dagli schiavi africani importati in America dalle
zone del West Africa (Senegal, Gambia, Liberia, Costa D’Avorio) in quella
vergognosa pagina della Storia che è stata la deportazione e la schiavitù.
I Gullah
sono stati fondamentali per diffondere anche negli Stati Uniti la coltura del
riso. I coloni infatti si resero subito conto che quelle terre paludose degli
Stati del Sud erano adatte per le risaie ma non avevano le conoscenze e le
capacità. Mentre nelle terre del West Africa il riso veniva coltivato già da
millenni, non per niente erano chiamate la Rice Walley. Di conseguenza gli
schiavi provenienti da quelle terre assunsero un ruolo primario per la
coltivazione del riso, come forza lavoro ma soprattutto come tecnici esperti.
Ben presto vennero lasciati da soli a gestire le piantagioni, mentre i padroni
risiedevano nelle grandi città, ben più comode e confortevoli. Così la comunità
Gallah crebbe ed ebbe modo di mantenere pressoché inalterate le tradizioni e la
lingua fino ai giorni nostri.
Infatti sono
la più africana fra le comunità afro-americane degli Stati Uniti e di enorme
interesse per gli antropologi, i linguisti e gli storici del cibo.
Noi, che
abbiamo fatto del cibo la nostra passione, non potevamo non interessarci a loro
e alla loro cucina, frutto dell’integrazione col nuovo mondo mantenendo però
salde le loro radici.
Quindi non
ci resta che avvicinarci con rispetto a un loro piatto tradizionale immancabile
in tutte le feste della comunità Gullah: il Red Rice, riso rosso. La ricetta è
tratta da Jubelee di Toni Tipton-Martin.
Per conoscer
meglio la storia dei Gullah Geechee, l’origine del nome, la lingua e tante
curiosità vi rimando a questo meraviglioso articolo sul sito MTC, mentre QUI troverete la ricetta, la sua storia e il regolamento della
gara.
Vi consiglio
di non perdervi il video sul Canale
YouTube di MTChallenge e di iscrivervi, perché da ora in poi ci saranno tante
novità interessanti.
Ora però è
il momento di metterci ai fornelli.
RED RICE da Jubilee di Toni Tipton-Martin
3 fette di
bacon o pancetta affumicata a cubetti oppure 3 cucchiai di burro*
½ cipolla
tritata,
1 spicchio
d’aglio tritato
225g di riso
a chicco lungo (Basmati)
180g di
passata di pomodoro
470g di
acqua o brodo di pollo
1 foglia di
alloro
1 cucchiaino
di sale
½ cucchiaino
di pepe
1 cucchiaino
di zucchero (facoltativo)
Timo fresco
per guarnire
*avevo una
pancetta abbastanza magra, quindi ho usato anche una noce di burro.
Sciogliete
il burro in una pentola ampia, unite il bacon o pancetta a dadini e fatelo
cuocere a fiamma media finché è bello croccante e il grasso si è sciolto tutto.
Prelevate il
bacon con una schiumarola e tenetelo da parte.
Versate la
cipolla tritata nel grasso del bacon e fatela imbiondire per qualche minuto
mescolando con un cucchiaio di legno, unite l’aglio e cuocete un minuto.
Sciacquate
il riso con acqua corrente, versatelo nella pentola e fatelo cuocer un paio di
minuti mescolandolo finché diventa traslucido. Infine unite la passata di
pomodoro, l’acqua o il brodo, l’alloro, sale, pepe e zucchero.
Mescolate, portate
a bollore, abbassate la fiamma, mettete il coperchio e cuocete per circa 20
minuti, mescolando più o meno a metà cottura.
Verso la
fine controllate, il liquido si deve essere assorbito tutto lasciando il riso
ben condito e colorato. Spegnete il fuoco, date una bella mescolata e fatelo
riposare col coperchio un paio di minuti.
Rovesciatelo
nel piatto di portata, sgranatelo con due forchette, guarnite con la pancetta
croccante e le foglioline di timo fresco.
Buon
Appetito.
Questo
piatto mi ha stupito molto per la sua semplicità, sia negli ingredienti che nel
procedimento, ma nello stesso tempo gustosissimo e con un profumo meraviglioso.
La tecnica
di cottura assomiglia un po’ al riso pilaf (QUI trovate i consigli della nostra Greta su come prepararlo), ma
col pomodoro. Mia mamma lo faceva, senza nemmeno sapere che si chiamasse pilaf,
ma con l’olio d’oliva e una generosa e italianissima spolverata di parmigiano
finale.
Qui però si
usa il burro, il bacon ma soprattutto il riso a chicco lungo, che a casa non si
è mai usato e per me è stata una rivelazione.
Quindi è stato un po’ come
ritrovare sapori noti e ricordi, in qualcosa di completamente nuovo e lontano.
Ecco la meraviglia di viaggiare con MTChallenge.
semplice, divino e in fondo è un "esotico" a noi un pochino familiare.
RispondiElimina