Ciao
a tutti. Oggi sono un po’ di corsa quindi verrò subito al sodo.
Questo
è il mercoledì di Idea Menù in cui io, Carla, Tania e Linda, a blog unificati, vi invitiamo a
cucinare insieme a noi un menù a tema in quattro portate. È la volta del Menù Regionale e io ho l’incarico di
preparare l’antipasto.
Per
trovare un’idea adatta potevo attingere sia dalla tradizione ligure delle mie origini,
sia a quella del Piemonte, che mi ha adottata. O perché non quella ferrarese di
mia suocera?
Insomma
idee molte e ben confuse.
Ma
io son ligure, quindi Liguria sia.
La
cucina ligure è sia di mare con i suoi pesci, ma è anche una di terra, di
verdure e di erbe aromatiche fresche: rosmarino, maggiorana, timo, salvia.
Quindi
frittate e torte salate, verdure ripiene o al gratin e poi frittelle, molluschi
al verde, insalate di mare, acciughe in tutti i modi possibili, focacce
semplici o farcite.
Tutti
piatti golosi e robusti, quasi piatti unici, che però si prestano a diventare
piccoli antipasti sfiziosi. Fino all’ultimo non sapevo che scegliere.
Poi
però invece che da una ricetta particolare mi sono lasciata guidare dagli ingredienti.
Mi
son venuti in mente subito i ceci, che per noi sono come il pane, preziosi perché
costituiscono la base di tanti piatti, per esempio le zuppe. Anzi diventano gli
unici protagonisti di due eccellenze della nostra cucina: la farinata e la panissa.
La
prima è più conosciuta, è simile alla cecina toscana, è una sorta di “crespellona”
sottile (passatemi il paragone) fatta solo con acqua, olio d’oliva e farina di
ceci, cotta nel forno a legna in un enorme tegame di rame stagnato, con o senza
rosmarino. La panissa invece è una polenta soda di farina di ceci che una volta
fredda e solidificata viene tagliata a cubetti e mangiata in insalata o saltata
in padella con prezzemolo e cipolla o affettata finemente e fritta. L’ho già
preparata QUI se vi va di vedere di
cosa si tratta. Ma vi avverto che crea dipendenza.
I
ceci accompagnano molto bene i piatti di pesce. Un classico è l’insalata di
polpo e ceci.
Ma
poi ho pensato a un altro ingrediente principe della cucina ligure, dopo le
acciughe: lo stoccafisso. Che è il merluzzo essiccato. O, in mancanza, il
baccalà che è quello sotto sale.
Lo
stocco (o baccalà) alla “brandacujun”
è roba nostra, anche se tutti ormai lo conoscono come “brandade” alla francese,
perché fa fine. QUI se volete c’è la
ricetta.
Alla
fine ho unito i due ingredienti, ho aggiunto qualche erba aromatica
direttamente dall’orto di papà, una spruzzata di vino bianco che a noi non
manca mai, un tocco esotico perché tanto noi siamo navigatori, e la Liguria è
servita.
Il
titolo è più lungo della preparazione, non spaventatevi, in realtà è un piatto
abbastanza veloce e si può preparare in anticipo e riscaldare poco prima di
andare a tavola.
Baccalà scottato al vino
bianco su duchesse di ceci con citronette al mandarino e erbe aromatiche.
Ingredienti
per circa 6 persone:
300g
baccalà già ammollato,
200g
ceci lessati,
50g
patata lessata,
1
cucchiaino di pasta di sesamo (Thaina),
1,5dl
vino bianco frizzante (io Lumassina del Finale brut),
2
mandarini,
rosmarino,
maggiorana,
pepe
nero.
Frullate
i ceci con la patata, la tahina, un cucchiaio di olio di oliva e un pizzico di
pepe macinato. Con l’aiuto di una sac à poche e una bocchetta a stella formate
dei cerchi su una placca coperta da carta forno, infornate a 200°C per circa 10
minuti. (Il composto di ceci si può
preparare anche il giorno prima e tenere in frigo coperto con pellicola, un’ora
prima si preparano i nidi e si inforna alla fine.)
Spremete
i mandarini e versate il succo in un pentolino insieme al vino, portate a
bollore e fate sobbollire per 5 minuti in modo che il liquido si restringa un
po’. Immergete un rametto di rosmarino e uno di maggiorana e lasciate in
infusione un paio di minuti.
Lessate
per 5 minuti il baccalà in acqua bollente non salata, scolate ed eliminate
lische e pelle, riducete il baccalà a fettine staccandole con le mani. Tenete da
parte 4-5 cucchiai di riduzione al mandarino e immergete i pezzetti di baccalà
nel resto. Tenete al caldo. (Anche il
baccalà si può lessare con qualche ora di anticipo e scottare all’ultimo nel
vino)
Mescolate
la riduzione rimanente con 2-3 cucchiai di olio d’oliva, un pizzico di sale e
pepe, sbattete energicamente con una forchetta in modo da ottenere un’emulsione.
Disponete
un nido caldo di crema di ceci, mettete sopra e intorno qualche pezzo di
baccalà sgocciolato, spruzzate con qualche goccia di citronette e completate
con rosmarino tritato e pepe nero macinato.
Questo è il menù:
Antipasto: qui sopra
Primo di Tania: Pasta con acciughe e mollica
Secondo di Carla: Pesce nocciola in umido con piselli
Dessert di Linda: Torta Barozzi
Buon
appetito.
Che cosa buona!!!!! Sono entusiasta e sulla panissa hai ragione che crea dipendenza, per la verità i ceci comunque cucinati mi danno dipendenza e anche il baccalà ;) Un bacione alla prossima
RispondiEliminaChe delizia! A me crea dipendenza solo guardarle certe ricette .. A presto!
RispondiEliminaMarina
Bellissima ricetta. Mi piace molto la presentazione del baccalà su queste particolari duchesse di ceci.
RispondiEliminamanu ma che bellissima idea!! presentato poi che sembra un piatto di altissima cucina!! bravissima!
RispondiEliminauh che bontà! veloce ma raffinato e gustoso, mi piace moltissimo!
RispondiEliminaUn connubio perfetto!
RispondiEliminaFabio
molro sfizioso!
RispondiEliminabaci
Alice