domenica 25 maggio 2014

LA VIDA ES UN CARNAVAL …


“Todo aquel piense che la vida es desigual,

tiene que saber que no es asi,

que la vida es una hermosura, hay que vivirla…

 

Ay, no ha que llorar,

que la vida es un carnaval,

es mas bello vivir cantando.

Oh, oh, oh, ay,

no hay que llorar,

que la vida es un carnaval,

y las penas se van cantando …”

 
Non sono diventata matta, o loca come direbbe appunto Celia Cruz.
Forse un po’ brilla. Troppi mojito mi hanno dato alla testa.
Non pensate male di me eh. Per carità!
Ho dovuto fare delle ricerche, per dovere di cronaca, per amore della verità.

Ma partiamo dall’inizio.

Dovevo fare il babà. Quello vero. Quello napoletano DOC.
Direte voi: ma che c’entra?
C’entra. Perché non bastava fare un babà qualsiasi. Dovevo fare IL babà per l’MTChallenge di maggio. Cioè quello proposto da Antonietta di La trappola golosa.
Poi però come in ogni sfida che si rispetti dovevo anche cercare un accompagnamento diverso, sfizioso, creativo. Una presentazione degna di cotanta sfida.

E qui mi sono cascate le braccia.
Che faccio? Cosa propongo che non abbiano proposto già altre e in maniera eccellente?
Bagna al caffè? Già fatta.
Bagna al tè? Ovviamente un tè aromatizzato e rarissimo … poi rischiavo di dovermelo mangiare tutto da sola.
Crema al cioccolato, al pistacchio, alla rosa canina, alle bacche di … non so cosa!!

Che caspiterina faccio? Panico.

Poi mi è apparsa in sogno lei: Celia Cruz, con la soluzione a ogni problema.
In realtà nel sogno c’ero anche io che ballavo la salsa vestita da creola (io che sono diafana!) con un buffo cappellino di frutta in testa … una Vanda Osiris del Caribe … con tanto di bois cubani intorno … ubriaca si ma scema no eh!
Avrei preferito sognarmi Amaurys Perez … che balla la salsa … con me ovviamente … ma non si può avere tutto!!

Insomma sono stata travolta dal ritmo cubano.
Sarà perché dopo anni di insistenza mio marito ha ceduto e ci siamo iscritti a un corso di balli latino-americani (mancano giusto i ballerini cubani, purtroppo).
Sarà perché ormai in casa nostra non si sente altro che salsa e baciata. Anche in macchina veramente.
Sarà che spolvero al ritmo di 1-2-3 e 5-6-7.
Sarà che grazie al ballo ho perso “addirittura” 3 Kg e dico TRE, evento eccezionale che non capitava da anni!

Insomma un babà ci sta tutto!
Ma un Babà al Mojito con frutta tropicale e crema al cocco ci sta ancora meglio!




Per la crema mi sono fatta ispirare da una ricetta di Omar Busi che ho adattato ai miei gusti diminuendo il cioccolato bianco e aggiungendo il cocco.

Per la gelatina invece ho sperimentato una ricetta di Diego Crosara, anche qui con le eventuali modifiche personali (un tocco di rum non guasta mai).

Per il Mojito è stato più complicato del previsto. Perché ho scoperto che la ricetta che conoscevo non sarebbe quella originale cubana, ma una versione europea. Ho fatto un po’ di ricerche e … sapete com’è, bisogna verificare … poi mi sogno anche Perez che balla la salsa … col cappellino di frutta in testa!!!!
 
 
 
 
Non vi sembra una Rueda ?
 

BABÀ AL MOJITO.

Per il babà (io vi riporto la ricetta di Antonietta esattamente come l’ha scritta lei in corsivo metterò le mie considerazioni personali):

Ingredienti
300 g di farina bio tipo 0 Manitoba
3 uova cat a grandi
100 g di burro
100 g di latte
25 g di zucchero
10 g di lievito di birra
½ cucchiaino di sale fino.

Lievitino
Sciogliere il lievito di birra con 50 g di latte tiepido e 1 cucchiaino di zucchero e impastarli con 70 g di farina, tutti presi dal totale degli ingredienti. Lasciar lievitare fino al raddoppio, coprendo la ciotola con un telo inumidito (circa mezz’ora).

Primo impasto
Versare in una ciotola il resto della farina (230 g), fare la fontana, versarci il lievitino e le tre uova. Impastare schiacciando ripetutamente nella mano l’impasto per amalgamare le uova e aggiungere un cucchiaio alla volta di latte per ammorbidirlo un po’, man mano che se ne senta la necessità, facendo attenzione a non renderlo molle; poi impastare energicamente, sbattendolo verso la ciotola per una decina di minuti. (io praticamente non ne ho quasi più aggiunto perché l’impasto era già molto umido, probabilmente la mia farina assorbiva poca umidità, ho fatto fatica a staccare l’impasto dalle mani, mi sono dovuta aiutare con pochissima farina).
Coprire e lasciar lievitare per 80/90 minuti e comunque fino al raddoppio. (circa 2 ore)

Secondo impasto
In una ciotolina lavorare il burro a pomata, impastandolo con il restante zucchero (20 g) e il sale. Aggiungerlo al primo impasto una cucchiaiata alla volta facendo assorbire bene prima di aggiungere la successiva. Lavorare per 5 minuti nella ciotola, poi ribaltare l’impasto su un piano da lavoro e iniziare a lavorare energicamente piegandolo e sbattendolo più volte per 15/20 minuti. Qui bisogna avere tenacia e resistenza perché questa è quella fase in cui è possibile ottenere un babà spugnoso e morbido, capace di assorbire e trattenere la bagna.
Quando inizierà a staccarsi dalle mani e piegandolo manterrà una forma tondeggiante, senza collassare e vedremo l’accennarsi di bolle d’aria il nostro impasto è pronto.

Tenacia e resistenza davvero!
Perché non so a voi ma  a me l’impasto è venuto molto molle e appiccicoso e si attaccava alle mani e al pano di lavoro come colla. Meno male che avevo seguito il consiglio di Antonietta di non usare la spianatoia di legno, infatti si sarebbe appiccicato troppo. Ho impastato sul ripiano in marmo della mia cucina, ma anche un ripiano in formica va benissimo, purché liscio e non poroso.
Comunque bisogna avere pazienza e lavorare energicamente senza cedere alla tentazione di aggiungere troppa farina, altrimenti si alterano le proporzioni degli ingredienti. Giuro che ne ho aggiunta pochissima, solo un paio di cucchiaini. Ma rischiavo di impazzire!

Per poterlo sistemare agevolmente nello stampo preventivamente imburrato, staccare dalla massa dei pezzi di pasta schiacciandoli con pollice e indice, come volessimo strozzarli, ottenendo così 6 palline.
Una volta completato il giro, con l’indice sigillare gli spazi tra una pallina e l’altra, coprire con un telo umido e lasciar lievitare in forno spento con luce accesa per 2 ore, fino a triplicare di volume.

Io ho usato uno stampo da budino in alluminio, che essendo molto alto e stretto frega un po’, nel senso che mi sembrava che l’impasto ci stesse comodo, invece si è gonfiato talmente che è uscito dai bordi. Sembrava un panettone!
Avrei dovuto metterne meno e cuocere un paio di babà singoli.

 

 
“Lievito…sto lievitando…svulazzo!!”

Accendere il forno a 220°, raggiunta la temperatura infornare, abbassare a 200° e cuocere per 25 minuti.
Dopo circa 10 minuti di cottura coprire con un foglio di alluminio, per evitare che la superficie scurisca.

Il mio forno è un po’ troppo aggressivo e tende a cuocere in fretta in superficie che si secca e poco all’interno, quindi dopo 10 minuti di cottura ho abbassato ulteriormente la temperatura a 180°. Ho prolungato perciò la cottura di altri 5 minuti circa, mettendo lo stampo un po’ più in basso e lasciandolo coperto con l’alluminio, così si è cotto uniformemente anche sotto e dentro.

A cottura ultimata lasciar intiepidire per 15 minuti e capovolgere il babà possibilmente in una ciotola larga e bassa.

Per la bagna al Mojto.
Ingredienti:
1lt acqua,
400g zucchero,
1dl rum chiaro,
2 lime (i miei erano piuttosto piccoli),
½ limone,
1 rametto di menta fresca.

Spremere i lime e il limone, mettere il succo in un bicchiere grande con un cucchiaino di zucchero e le foglie di menta. Mescolare energicamente e unire il rum. Lasciare in infusione per 10 minuti.
Portare a bollore l’acqua con lo zucchero rimanente, unire la miscela di rum filtrandola con un colino. Lasciare che prenda bene il bollore poi abbassare la fiamma e far sobbollire per almeno 10 minuti, anche 20, in modo che l’alcol evapori del tutto e il liquido si riduca un pochino.
Spegnere e unire anche le foglie di menta, far intiepidire.

A questo punto bisogna bagnare il babà. Versare lo sciroppo sul babà ancora tiepido, anche il babà deve essere tipeido. Veramente il mio era freddo perché l’ho preparato la sera prima, una volta cotto e freddo l’ho messo in un contenitore ermetico. Poi la mattina dopo l’ho preparato.
Io avevo qualche remora a usare tutta quella bagna. Non amo molto i dolci troppo inzuppati, che grondano sciroppo a ogni morso, ma mi sono fidata.
In effetti ci vuole, soprattutto se lo si inzuppa da freddo, dopo che si è ulteriormente asciugato.
Ogni 15 minuti circa bisogna raccogliere lo sciroppo che è fuoriuscito dal dolce e irrorarlo nuovamente. Questo finchè il dolce tende a non espellere più liquido. Ci vogliono più o meno un paio d’ore di riposo e “bagnetti” in luogo fresco, poi è pronto per essere servito con la sua cremina di accompagnamento e tutto il resto.

Cremoso allo yogurt, cioccolato bianco e cocco (da una ricetta di Omar Busi).
150g yogurt bianco,
300g cioccolato bianco (io solo 100g),
100g mascarpone (io 200g)
1,5dl panna (io 2dl)
5g gelatina in fogli,
2 cucchiai di cocco rapè.

Ammollare la gelatina in acqua fredda. Sciogliere il cioccolato bianco a bagnomaria co 2 cucchiai di panna.
Frullare lo yogurt con il cocco. Lavorare il mascarpone con un cucchiaio in modo che diventi più cremoso. Incorporare lo yogurt al cocco.
Sciogliere la gelatina strizzata con due cucchiai di panna, lasciare intiepidire e unirla allo yogurt, unire anche il cioccolato fuso tiepido.
Montare la panna rimasta e incorporarla delicatamente al composto.
Lasciare la crema in frigo fino al momento di usarla, comunque almeno mezz’ora.

 
Gelatina di ananas al rum e miele.
300g polpa di ananas fresco,
150g zucchero,
1 cucchiaio di miele d’acacia,
2 cucchiai succo di limone,
2 cucchiai di rum.

Questa si deve preparare il giorno prima.
Frullare la polpa dell’ananas ben pulita con un cucchiaio di zucchero.
Mettere il frullato in un pentolino con lo zucchero, il miele e il succo di limone, portare a bollore, abbassare la fiamma e cuocere a fuoco dolce per almeno mezz’ora mescolando spesso.
Deve sobbollire, meglio usare uno spargi fiamma.
Infine unire il rum e cuocere ancora 5 minuti a fuoco vivo, mescolando.
Questa gelatina non si addensa tantissimo.

 


Completiamo il dolce:

Mettete il babà nel piatto di portata, spennellatelo generosamente con la gelatina sciolta in un pentolino (ma questa non diventa mai troppo soda).
Guarnite con ciuffi di crema e frutta fresca tropicale a fettine: lime, cocco, ananas, melone nel mio caso, ma anche mango, papaia eccetera.
Completate con un rametto di menta.
Servite con la crema e la gelatina in accompagnamento e naturalmente con il rum che gli amanti del babà alcolico aggiungeranno a piacere.


 
 


Ma la vera chicca è irrorare la propria fetta con il Mojito vero e proprio, ovviamente senza il ghiaccio. Poi vai di salsa!!!
 
 
 
 
 






 

Eccovi la ricetta del Mojito, quella originale (pare, secondo Wikipedia) di Attilio De la Fuente, barman della La Bodeguita del medio a L'Avana, inventata addirittura negli anni 20’.
Anche qui vi do la ricetta che ho trovato su Wikipedia.
Ma in giro ce ne sono tantissime un po’ diverse, perché tutti giurano di conoscere la ricetta del vero Mojito.
Quando andrò a Cuba (perché prima o poi ci vado!!) la prima cosa che farò è andare alla Bodeguita del medio e verificare di persona, nel frattempo mi toccherà fare un po’ di sperimentazioni. Per spirito di ricerca, sia chiaro.

Ricetta originale
  • Rum bianco cubano (5cl.)
  • ½ lime;
  • 2 cucchiaini di zucchero di canna raffinato bianco
  • un rametto di menta (6-8 foglie)
  • ghiaccio a cubetti
  • acqua gasata (o acqua di Seltz o soda).
Usare un bicchiere del tipo tumbler alto.
Si prepara ponendo sul fondo del bicchiere due cucchiaini di zucchero di canna bianco e il succo di mezzo lime. Gli ingredienti vanno amalgamati insieme e a questo punto si aggiunge la menta che non deve essere pestata ma solo leggermente premuta e mescolata insieme al succo e allo zucchero (questo accorgimento fa sì che dalla menta non si sprigionino le note amare), successivamente si unisce il ghiaccio, il rum bianco (o Havana Club 3 anni) e infine l'acqua gasata. Il composto ottenuto viene poi servito con una cannuccia e un rametto di menta decorativo.

L'unica opzione permessa a Cuba è l'aggiunta finale di Angostura, si ottiene così un "Mojito criollo".

NB: la hierba buena a Cuba è un'erba spontanea che si trova facilmente, il suo aroma è più delicato e meno persistente della menta selvatica o mentuccia che si trova in Italia.

Ricetta europea
Al di fuori di Cuba il Mojito si è ormai diffuso in una variante non corretta conosciuta come "versione europea" o "Mojito sbagliato" oppure "Mojito pestato".
Si prepara ponendo sul fondo del bicchiere il lime a pezzi e lo zucchero di canna grezzo. A questo punto si amalgama il tutto schiacciando vigorosamente con il pestello (muddler) aggiungendo poi la menta premuta delicatamente, il ghiaccio tritato e infine il Rum bianco. Tecnicamente dunque il cocktail che si ottiene con questo sistema non è un Mojito, bensì una Caipirissima alla menta (però io sapevo che la Caipirissima si fa con la vodka, boh!)

Questo è ciò che insegna Wikipedia.

Secondo altre fonti menta pestata, succo di lime, zucchero e rum ne farebbero un Julep. I Julep sono long drink caratterizzati dalla presenza di menta, un succo di frutta a piacere e un liquore. Si servono in grandi bicchieri colmi di ghiaccio tritato.

Se c’è qualcuno in grado di smentire o confermare tutto questo … e magari fare un po’ di chiarezza in tutta questa confusione … è il benvenuto, nel frattempo voi come me andate per tentativi … ma poi non guidate mi raccomando ;-) !!!

Ballate piuttosto … que la vida es un carnaval!



6 commenti:

  1. Ciao Manu ela! Ti è venuta un'idea eccezionale! Immagino quanto sia buono, complimenti!

    RispondiElimina
  2. Che idea geniale Manu!!!! Sai che no ho mai assaggiato il babà??
    Un bacione cara! Buona serata!

    RispondiElimina
  3. Wow Manuela bravissima!! Il Mojito è il nostro cocktail preferito e l'idea di questa bagna è stata davvero geniale: chapeau :) Bello che l'ispirazione ti sia venuta dal ballo!!
    Buenas noches!!

    RispondiElimina
  4. Un lavorone che ti ha dato dei frutti meravigliosi ^_*
    Non ho mai fatto il babà ma il tuo è strepitoso..non so cosa darei x assaggiare ^_*

    RispondiElimina
  5. sabato a mezzogiorno siamo stati invitati da una coppia di amici di mio marito, che io conosco poco, per una grigliata (loro 3 figli di 2-5 e 8 anni e noi 2 figli di 5 e 8 - TUTTI MASCHI). Lui era al barbecue, i 3 figli si stavano rinorrendo e i nostri 2 si sono subito uniti nella mischia. Lei, appena mi ha visto e con occhi imploranti mi ha detto "ci facciamo un mojito? " :-D è già mia amica :-D Insomma, tutto questo per dirti che col mojito sfondi una porta aperta!! Il tuo babà al mojito è una meraviglia e quando ho visto che avevi fatto un babà usando gli stessi ingredienti son volata qua! senti, strepitoso anche il cremoso allo yogurt e cocco.. tutti i sapori meravigliosamente amalgamati ed equilibrati!! fantastico!

    RispondiElimina
  6. non sono in grado di smentire, ma mi sottoporrei volentieri ad un test di prova, vista la mia passione per il mohito: tant'è che la mia prima idea di babà era stata proprio questa e mi stupivo che non ci pensasse nessuno. Poi, come sempre, arrivate voi- e io mi taccio. Il cremoso allo yogurt e cioccolato bianco è strepitoso e approvo anche le tue variazioni: m tutto l'insieme è un'esplosione di sapori caraibici, scelti con coerenza e armonizzati con maestria. L'unica controindicazione, potrebbe essere il mantenimento dei -3 kg... ma qualcosa mi dice che ballerai di più! Complimenti!

    RispondiElimina

Spero vi siate divertiti qui da me. La mia porta è sempre aperta a tutti quelli che vogliono condividere con me la passione per la cucina e i libri. In amicizia e serenità. Sarò felicissima se mi lascerete un commento, un'opinione, un consiglio ...anche solo un saluto! Fa davero piacere avere un segno del vostro passaggo qui.