domenica 23 giugno 2013

VENEZIA, IL LAGO DI GARDA E GLI SPAGHETTI ALLA BUZARA

La vacanza prosegue a passo di carica. Siamo arrivati a Venezia in serata. Ci siamo fermati in una frazione : la Malcontenta. Che è un piccolo paesino tranquillo di case basse, vicino alla zona industriale di Marghera. Qui, lungo il naviglio del Brenta, c’è la bella Villa Foscari, costruita da Andrea Palladio nel1559. È una delle belle ville palladiane che costeggiano il fiume Brenta.

 
 



L’albergo (l’Hotel Palladio) è carino, lindo e ordinato, molto comodo per visitare Venezia perché proprio davanti ha la fermata dell’autobus diretto a Piazzale Roma, oppure si può usufruire per l’andata del servizio navetta fornito dall’albergo; unico neo gli orari della navetta che coincidevano con quelli del pulmann (quindi non fornivano una valida alternativa) e non prima delle 9.30.

Il primo giorno è stato dedicato alle isole: soprattutto Murano, un gioiellino, con le fornaci dei soffiatori di vetro. La visita ai laboratori con dimostrazione è a pagamento, più o meno 2€ a testa, cosa che sinceramente ho trovato un po’ eccessivo, non tanto la cifra ma il voler spremere il turista in ogni modo.

A parte questo Venezia rimane sempre meravigliosa e anche facilmente percorribile: la linea di navigazione è molto ben organizzata, i traghetti sono frequenti e puntuali e il personale di solito gentile e paziente. Consiglio di fare l’abbonamento a tutti i traghetti, che vale dalle 12 ore in su, compresi gli autobus per l’albergo.

Dopo aver esplorato le isolette, ci siamo concentrati sul cuore della città: piazza S.Marco con i portici, la Basilica e il Palzzo Ducale a far da contorno; come al solito era piena di piccioni e turisti giapponesi. Imperdibile la salita al campanile con vista a 360° sulla città.

Nei dintorni della piazza, addentrandosi un poco per le calli, si può raggiungere l’Harry’s Bar… e non aggiungo altro.

 



 
 
 
 

 
Il secondo giorno, siamo andati col traghetto all’Arsenale Militare e abbiamo visitato il Museo Storico Navale: 4 piani di storia della navigazione, civile e militare, con strumenti nautici, uniformi, cannoni, siluri e tantissimi modellini di navi. Bella la sala dedicata alle imbarcazioni orientali. Nota curiosa: questo splendido museo è poco noto ai turisti, forse poco pubblicizzato e vale molto di più del prezzo del biglietto, irrisorio se si pensa che per salire sul campanile si spende 4 volte tanto!

All’ora di pranzo, stremati, dal caldo ci siamo fiondati in uno dei localini nei dintorni del Museo Navale: Fantàsia. Un ristorante-pizzeria che fa parte del progetto della onlus  UNIAMO F.I.M.R (federazione italiana malattie rare) che si prefigge di dare speranza e dignità alle persone diversamente abili attraverso l’inserimento lavorativo. È un locale come ce ne sono tanti, ambiente carino e rilassante, pizza buona, nonostante il forno elettrico e personale efficiente e cordiale … forse non è poi così normale tutto ciò … anzi è proprio speciale, in tutti i sensi.

Addentrandoci per le calli siamo sbucati nuovamente in piazza S. Marco, foto di rito con i piccioni poi di nuovo a zonzo fino al Ponte di Rialto.

 
 
 


 
Recuperata la macchina e i bagagli ci siamo diretti verso il Lago di Garda, destinazione Gardaland, o meglio il Gardaland Resort, che ci aspettava invitante.

L’albergo è di un lusso disneyano, stanza enorme e “caramellosa”, musichine e marcette senza soluzione di continuità, personale iper sorridente, iper gentile, iper servizievole. Prezzemolo che salta fuori dietro ad ogni angolo, vero e dipinto.  Per non parlare poi del parco: qui gli adulti non hanno il minimo potere decisionale, anzi regrediamo all’infanzia immediatamente … purtroppo l’effetto è temporaneo.

 

Se si hanno ancora le forze consiglio una capatina a Peschiera. Il centro sul lago è molto carino, ci sono tanti bei negozi, bar e ristoranti. E nugoli di zanzare!

L’ultimo giorno, visita al Gardaland Sea Life. Si gira in un paio d’ore, ha vasche che ricostruiscono ambienti marini, lacustri e fluviali del nostro paese con tante esperienze didattiche per i bambini. Oltre a un tunnel che porta direttamente all’interno della vasca degli squali! Se si azzecca l’ora giusta si può vedere il personale che da loro il cibo.
 
 
 

Lungo la strada del ritorno breve fermata a Desenzano, altra bella cittadina affacciata sul lago.  Poi … a casa L



 

Alla Malcontenta, poco distante dall’albergo, c’è una pizzeria-ristorante che oltre a ottime pizze propone anche tanti piatti di pesce fresco.
Noi ne abbiamo approfittato: linguine allo scoglio, fritto misto (leggerissimo) e spaghetti alla busara o buzara.
Io conoscevo gli scampi alla buzara, credendolo un piatto croato-istriano, in realtà fa parte anche della tradizione veneta e friulana, ma dopotutto l’Istria una volta faceva parte dell’Italia, no?
Comunque con questi scampi o gamberi ci si condisce anche gli spaghetti e ne viene fuori un piatto davvero gustoso e piacevolmente piccantino.
Appena tornata a casa ho subito cercato di rifare la ricetta, anche se avevo gamberi congelati. (Ma qui in montagna … insomma i gamberi d’alpeggio ancora li devo trovare J).

 

SPAGHETTI ALLA BUZARA.

Ingredienti per 3 persone:
240g spaghetti,
300g gamberi grossi (i miei erano congelati e quindi senza testa),
½ cipolla bianca piccola,
2 spicchi d’aglio,
1 bicchiere di vino bianco,
5-6 cucchiai di salsa di pomodoro,
10 pomodorini ciliegini (se avete i pachino è meglio),
1 peperoncino,
prezzemolo,
olio extra vergine di oliva, sale.






Fate scaldare 3 cucchiai di olio con gli spicchi d’aglio spellati, unite i gamberi e fateli rosolare a fuoco vivo per un minuto. Bagnate con il vino e fate asciugare 3-4 minuti.

Prelevate i gamberi e sgusciateli tenendone qualcuno per la decorazione. (Se hanno le teste passatele con i gusci con un passaverdure, ottenendo un sughetto che rimetterete nella padella)

Nella stessa padella col fondo di gamberi, mettete la cipolla tritata finemente, la salsa di pomodoro, il peperoncino e qualche cucchiaio di acqua. Fate cuocere per 5 minuti, poi unite i gamberi sgusciati e i pomodorini tagliati a spicchi. Fate saltare a fuoco vivo per 2-3 minuti, regolate di sale.

Cuocete gli spaghetti al dente e fateli saltare nella padella col sugo, guarnite con i gamberi tenuti da parte e prezzemolo tritato a piacere.

Naturalmente la quantità di peperoncino dipende dai gusti, ma un po’ piccanti devono essere.
Inoltre il sugo deve essere abbondante, io sta volta ho esagerato con la pasta, ma erano buoni ugualmente.

Servite tenendo a portata di mano dei tovagliolini per salvare i vestiti … schizzano leggermente!
 
 
 
 

3 commenti:

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  2. Ciao Manuela! Tutto perfetto! Non hai sbagliato nulla!
    Voglio solo aggiungere qualche precisazione sulla busara. Le origini della busara risalgono alla Serenissima Repubblica di Venezia che a quel tempo arrivava fino all'attuale Croazia. Sembra che il nome busara derivi da un rudimentale coccio utilizzato dai marinai della Serenissima sulle proprie navi per consumare il loro pasto. La busara viene fatta generalmente con gli scampi ed il sugo viene addensato con un po' di pangrattato. Per renderla piccante va aggiunta un po' di paprica! Gli scampi alla busara più buoni li ho mangiati in Croazia... Meravigliosi.

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    1. Grazie, mi fa tanto piecere che sei passata a trovarmi e soprattutto grazie per le tue precisazioni.
      so che si dovrebbero usare gli scampi ma non ne avevo ed era troppa la voglia di provare a rifare il piatto...nostalgia canaglia!
      la ricetta l'ho ricevuta in loco, ma non mi hanno svelato il trucco del pangrattato! poi si è anche creata una diatriba su cipolla si o no, pomodori freschi o salsa... insomma io l'ho fatta come l'ho mangiata...scampi a parte.
      ma sono certa che la riprovero ancora e ancora, ormai diventerà un must della mia tavola in tutte le versioni!

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