giovedì 6 giugno 2013

QUESTO CONCORSO NON S’HA DA FARE …

Ovvero  perché le cose non riescono mai bene quando dovrebbero?

Come l’arrosto che immancabilmente rimane asciutto e stopposo proprio quando ci sono i suoceri a cena. O la torta che se la fai così tanto per non far andare a male le uova viene uno spettacolo, alta, gonfia, un trionfo di torta, ma se niente niente deve servire per essere tagliata a farcita … alé che si siede vinta da una stanchezza intollerabile.
Nel mio caso si parla di cioccolato e del concorso indetto dalla Nestlè attraverso il sito Turisti per caso. (A scuola di cioccolato con Patrizio Roversi)

Ma andiamo con ordine. Ho saputo del concorso una ventina di giorni fa e mi sono entusiasmata, anche perché la posta è alta. Si può partecipare con ricette e creazioni al cioccolato ma anche con racconti, fiabe e fotografie che abbiano come protagonista indiscusso il cioccolato e la passione che suscita.
Le foto le ho subito scartate, basta guardare qua e la per il blog per farsene una ragione, allora racconto o fiaba o ricetta. Che diamine sono una food blogger (come mi gasa sta cosa!) deve essere per forza una ricetta!

Si, ma non una qualsiasi, mica posso mandare ai giudici di Perugia (cioè nell’Olimpo) una ricetta banale da dispensa della nonna. Per quanto quei dolci siano alla fine i migliori a mio parere, qui si tratta di roba d’elite. Poi, lo confesso sono andata a dare un’occhiata ai concorrenti: cose da invidia, delle sculture che dovrebbero essere esposte al Moma, dei presepi di Capodimomte in cioccolato, io al confronto sono un bimbo che gioca col pongo.
Quindi ho rimuginato un bel po’, ho scartabellato tutte le ricette al cioccolato che possiedo in cerca di un ispirazione.

Io non sono molto golosa di dolci, in realtà, ma il cioccolato è qualcosa d’altro.  È un bisogno primordiale, è il surrogato del latte della mamma, del ciucciotto. È l’integratore vitaminico per lo spirito. E il concentrato di tutto questo sta nel cioccolatino: è un attimo di piacere, veloce come una pastiglia ma altrettanto efficace.
Poi capita che ci si continui a ingozzare di queste magiche pastiglie finché non sono finite, ma anche questo ogni tanto ci vuole, fa parte della terapia.

Quindi ho deciso: cioccolatino sia. Ma mica posso limitarmi a sciogliere un po’ di cioccolato e riempire degli stampini seppur tanto graziosi. Ci vuole un accostamento insolito, un profumo, un ricordo, un’idea. Quell’idea mi è venuta improvvisamente ieri, mentre decidevo che avrei fatto il risotto con lo zafferano per cena. ZAFFERANO E CIOCCOLATO BIANCO, perché no.
Sono scattata su dal divano e mi sono precipitata in dispensa (anche perché mancano solo due giorni alla scadenza, eh si ci ho pensato su parecchio!).

Primo impedimento: la mia scorta era stata “misteriosamente” presa d’assalto e mancava praticamente tutto il cioccolato fondente. Anche lo zafferano. Benissimo, ho spedito il mio aiuto cuoco cioè mio marito a comprare con una lista dettagliatissima, mancavano le coordinate dei singoli scaffali del supermercato. Errore di ingenuità: quante probabilità ci sono che un marito riesca ad arrivare a casa con tutto, proprio tutto, quello che c’è nella lista della spesa, e proprio quello?
Dopo un’altra affannosa corsa al negozio più vicino mi sono messa all’opera.

 

CUORICINI FONDENTI CON GANACHE AL CIOCCOLATO BIANCO E ZAFFERANO:

200g di cioccolato fondente da copertura,
150g di cioccolato bianco,
150g panna fresca,
zafferano in polvere, la punta di un cucchiaino.

Innanzitutto bisogna preparare la crema ganache facendo sciogliere il cioccolato bianco con la panna a bagnomaria, poi si aggiunge un pizzico di zafferano, ne basta poco per dare il profumo, troppo rende stucchevole la crema. Si mette poi la crema a raffreddare in frigo per almeno un’ora, deve essere ben fredda e soda. Infine si monta con una frusta.

Intanto si trita il cioccolato fondente e lo si fa sciogliere a bagnomaria, poi si versa negli stampini cercando di toccare tutti i bordi e togliendo l’eccesso. Sembra facile a dirsi, ma è alquanto irritante vedere che il tuo cioccolato non ne vuole sapere di ricoprire tutta la superficie degli stampini , sarà perché sono di silicone, sarà il cioccolato( sarò io che non sono capace?) Ma dico io: l’ultima (e l’unica) volta che ho fatto i cioccolatini ripieni sono venuti bene … e adesso perché no? Fortuna del principiante?
Non so come ma ci sono riuscita e dopo averli fatti solidificare in frigo li ho riempiti con la crema: consiglio vivamente di usare una sac-à-poche e non il cucchiaino a meno di non avere la mano ferma e la precisione di un orefice. Non fatevi tentare dalle scorciatoie o dall’intento di diminuire la quantità di oggetti da lavare.
Alla fine, dopo qualche minuto in frigo, si ricoprono con altro cioccolato fuso e si mettono in frigorifero.

Visto che ho esagerato con la quantità della crema ganache bianca, ho preparato anche dei TARTUFINI CON RISO SOFFIATO: si unisce alla crema del riso soffiato, si mescola bene e si preparano delle palline che verranno poi passate nel cioccolato amaro in polvere o nelle scaglie di cioccolato fondente. Sorvolerei sul fatto che per errore ho acquistato il cioccolato zuccherato…

 
CIOCCOLATINI RIPIENI CON CREMA AL CROCCANTE.

100g cioccolato fondente,
100g panna fresca,
200g cioccolato al latte,
50g croccante alle mandorle (anche questo homemade, modestamente)

Anche stavolta si prepara prima la ganche: si scioglie il cioccolato fondente nella panna calda, si unisce il croccante tritato e si mette in frigo a solidificare.
Si scioglie il cioccolato al latte e si rivestono gli stampini con uno strato sottile (si, si!). Una volta solidificati si distribuisce la ganache e si ricoprono con altro cioccolato fuso.

Ovviamente se avanza della ganache si preparano dei deliziosi TARTUFINI AL CROCCANTE.

Tutto questo sembra facile, roba da pochi minuti, se non fosse che mentre ero alle prese con pentolini vari ho avuto diversi inconvenienti: il telefono che squilla proprio nei momenti critici, la famiglia che si aggira rapace intorno al cioccolato, l’improvviso impeto collaborazionista di mio figlio, la pioggia altrettanto inopportuna che mi ha fatto smettere per correre a ritirare i panni e il tempo che incalzava verso l’ora di preparare la più prosaica cena. Nonostante tutto ce l’ho fatta: anche se per fare le fotografie ho dovuto aspettare questa mattina.

Per la cronaca, per tenere a bada mio figlio ho lasciato che si preparasse i suoi cioccolatini: ha riempito a metà degli stampini con il cioccolato fuso e ha messo del riso soffiato o del croccante, poi ha ricoperto con altro cioccolato, semplicemente. Senza tante complicazioni.
Ha già capito tutto dalla vita.

Questa è il resoconto della  nascita tormentata della mia creazione al cioccolato. Ora che ci penso dovrei partecipare alla categoria racconti, forse sarebbe più indicato.
 
 
 
 

2 commenti:

  1. Anche se con tanta fatica pero alla fine hai fatto dei fantastici cioccolatini! da provare sicuramente.... staccherò il telefono

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  2. Grazie della visita. I cioccolatini erano più buoni che belli. Ma ignoravo totalmente ogni nozione sul temperaggio del cioccolato. Non che adesso sia tanto migliorata ... !!! ;-)

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